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Continuità. Questo cerca la SPAL dopo il rinfrancante successo di Crotone, magari cercando una vittoria che a Ferrara manca addirittura da fine ottobre (1-0 al Genoa). Che i biancazzurri stiano bene sotto il profilo psicologico – ma anche fisico – lo conferma mister Semplici nella conferenza stampa di vigilia del derby col Bologna: “Penso che la partita di Crotone abbia testimoniato che sotto il profilo atletico e mentale ci siamo. Ci teniamo a fare una grande prestazione domani e dare ulteriore continuità. Affronteremo una squadra in forma, che viene da un momento positivo e che ha grandi valori come abbiamo visto anche all’andata. Per cui abbiamo grande rispetto del Bologna, ma visto che giochiamo in casa dobbiamo provare a fare una prestazione sopra le righe, in modo da acquisire ulteriore forza e convinzione”.

Mister, si può dire che la parte critica del calendario sia alle spalle? Basta vedere come hanno proseguito Napoli e Milan dopo aver giocato contro la SPAL.
“Quando il Napoli gioca contro squadre come la nostra riesce spesso a fare risultati larghi. Lo stesso Milan ha dimostrato di vincere un po’ ovunque. E’ palese che fino ad ora abbiamo incontrato avversari che erano più forti di noi. In quei casi bisognava fare di tutto per non disunirsi e rimanere in partita. Le sconfitte ci potevano stare, anche se alcune sono arrivate in malo modo. L’aspetto importante era non perdere la fiducia che dobbiamo avere per affrontare un campionato difficoltoso come questo. Per come la vedo io non l’abbiamo mai persa, fatta eccezione per alcune prove inaspettate (il riferimento sembra andare a Cagliari, ndr), ma i ragazzi hanno dimostrato di essere uniti e attaccati alla maglia. Non credo siano le sconfitte con Milan e Napoli a mettere in discussione questi valori. Siamo ripartiti nel migliore dei modi, ottenendo un risultato positivo a Crotone, però non abbiamo fatto niente, lo ribadisco. La strada è ancora lunga”.

L’inserimento dei nuovi sta dando qualche frutto. Pensiamo soprattutto a Cionek, Simic e Kurtic.
“Serve tempo per far inserire i ragazzi, alcuni si sono adattati nei migliori dei modi, altri venivano da un percorso diverso e avranno bisogno di tempo per adeguarsi al nostro standard. Il gruppo in generale è cresciuto in tanti aspetti, con professionalità e dedizione. E’ questo il dato più significativo”.

Simic si sta dimostrando un innesto interessante. Ha qualche punto in comune con Bonifazi, che a gennaio era il vostro obiettivo primario in difesa?
“Con Simic abbiamo trovato un ulteriore titolare nel nostro percorso di crescita. Mi fa molto piacere, perché so di poter contare su di lui. Penso sia un ragazzo di grande prospettiva. Veniva già da una breve esperienza in B e ha l’esuberanza dei giovani, a cui si aggiunge anche un po’ di sfrontatezza, nonostante sia qui da appena da venti giorni. Si è calato subito nella nostra realtà. Senz’altro ha doti fisiche importanti che gli permettono di diventare un’arma sui colpi di testa. Può senz’altro darci una mano lungo il percorso”.

C’è qualcuno che rimarrà fuori causa per questo match?
“Direi Borriello e Schiavon, mentre per Salamon decideremo oggi, ma è difficile possa essere convocabile visto che non si è mai allenato. Purtroppo nel finale della partita di Crotone ha rimediato una distorsione alla caviglia”.

La squadra rimarrà grosso modo quella vista allo “Scida”, al netto dell’assenza di Schiattarella?
“Vediamo. La squadra mi ha soddisfatto sotto molti punti di vista e daremo continuità, cercando di avere equilibrio. Per il centrocampo c’è Viviani, ma anche Everton. Le alternative ci sono. Sono abbastanza sereno, la rosa mi permette di sostituire un giocatore quando manca”.

Malgrado la vittoria, qualche critica dopo Crotone è arrivata e ha riguardato l’eccessiva prudenza nel finale, in particolare per via del cambio Antenucci-Dramé. Dopo aver rivisto la partita che idea si è fatto?
“Dico la verità, dal campo mi sembrava in effetti di essermi difeso esageratamente, ma riguardandola mi sono ricreduto. A conti fatti nel finale non abbiamo mai rischiato veramente. L’unico pericolo è arrivato col colpo di testa di Budimir, nato da una situazione in cui non ci era stato reso un fallo laterale con l’uomo a terra. Lì ci siamo distratti e abbiamo concesso un cross decisivo. Per il resto non ho contato nessuna altra situazione pericolosa. Quindi credo che tutto sommato le sostituzioni siano state appropriate”.

E’ stata anche la settimana dello stage della Nazionale con Meret e Grassi in azzurro. Mentre non è arrivata una chiamata per Lazzari. La meriterebbe?
“Manuel sta facendo un percorso importante, so per certo che è stato visto e rivisto per una possibile convocazione e credo che se continuerà così nessuno gliela potrà levare. Ma è un compito del CT, quindi non voglio certo dire agli altri come fare il loro lavoro. Di sicuro sarebbe un premio per una crescita incredibile dimostrata di anno in anno”.

Intanto due della vecchia guardia, Floccari e Schiattarella, hanno rinnovato. Quanto è importante legarsi a due giocatori così?
“Sono due ottimi giocatori e due uomini di valore. La società ha voluto dare seguito alla loro esperienza. Non lo scopro certo io, sia per il campo sia per il resto stiamo parlando di due professionisti sopra le righe. Credo siano le basi per proseguire per un futuro importante, mi fa molto piacere vedere che hanno rinnovato”.

Intanto la lotta salvezza è più aperta che mai, con Chievo e Sassuolo che ancora non possono dormire sonni tranquilli. Come vede la situazione?
“La vedo difficile come sapevamo doveva essere (sorride, ndr). Anche le altre fanno risultati positivi e negativi al pari di noi. Di sicuro più squadre in lotta ci sono e meglio è, ma io sono abituato a pensare alla mia ed eventualmente all’avversario”.

Ma il Benevento può essere considerato solo una mina vagante o rientra a pieno titolo tra le pretendenti?
“Il Benevento si è rinforzato bene, quando già aveva speso tanto all’inizio. Sta facendo delle buone prestazioni, poi non so se riuscirà a rientrare, mi auguro di no. Ma fino a che resta in lotta è un bene anche per noi”.