La distanza ravvicinata tra SPAL-Juventus e il sorteggio di Champions League che ha accoppiato i bianconeri al Real Madrid campione d’Europa ha inevitabilmente influenzato la conferenza stampa della vigilia di Max Allegri. Il tecnico livornese però ha deciso di prendere tutti in contropiede già alla prima domanda: “Il Real Madrid? E’ più importante la partita di domani. Può sembrare scontata, ma non lo è, perché la SPAL nelle ultime tre partite ha fatto sette punti, perché nelle ultime dieci partite in casa non ha mai perso (non è così, lo ha fatto con Sassuolo, Lazio e Milan – ndr), ha perso cinque volte come ha perso la Roma in casa (questo invece è vero – ndr) e per loro è una partita storica dopo cinquant’anni che non vedono la serie A. Giocano contro la Juventus, giocano per la salvezza e per fare una partita che possa rimanere nella storia della SPAL. Quindi domani a Ferrara sarà molto più difficile di quanto la gente pensa”.
Allegri poi ha dato sostanzialmente due undicesimi di formazione, rivelando che in porta ci sarà Buffon e davanti sarà regolarmente presente Higuain: “Il resto non l’ho ancora deciso, ma qualunque formazione io schieri, deve battere la SPAL. A parte Khedira che è influenzato, Benatia squalificato e gli infortunati Cuadrado e Bernardeschi, gli altri sono a disposizione, anche Howedes“.
L’allenatore della Juventus ha sottolineato più volte la delicatezza dell’appuntamento: “Per arrivare all’obiettivo del campionato bisogna vincere queste partite. Ci sono partite che non ci può permettere di non vincere. Poi capita di non riuscirci, ma comunque vanno giocate con attenzione, ordine e pazienza perché altrimenti dopo si complicano. Domani è una di quelle, perché il campionato è tutt’altro che chiuso, ma per noi è importante far sì che il Napoli giochi a -7”.
Sollecitato sull’argomento, Allegri è tornato anche sulla sua esperienza a Ferrara nella stagione 2004-2005: “Ho un ricordo straordinario e un bellissimo rapporto con Ferrara. Innanzitutto, come ho già detto in un’altra circostanza, quando sono arrivato alla SPAL ho respirato l’aria del grande calcio. E’ qualcosa che gli è rimasto dentro e che dà sempre una bella sensazione. Si sentiva il peso di questa tradizione. Fu un’annata bella perché avevamo una squadra divertente, con molti giocatori tecnici per la categoria. Fummo fino alla fine in lotta per i playoff, li perdemmo alle ultime due partite”.