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Dopo aver archiviato le festività pasquali, la Krifi Caffè è tornata in campo per prepararsi alla volata finale della stagione. Durante l’inverno le prestazioni dei granata hanno fatto registrare una pesante oscillazione, che ha portato con sé vittorie meritate e gravi sconfitte. Tra i granata Alberto Bortolato rappresenta un’eccezione: in crescita costante fin dalla prima giornata, la banda ha più volte preso in mano la situazione, spesso conducendo i propri compagni alla vittoria. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui per conoscerlo meglio.

Nato a Scorzé nel 1995, Bortolato ha dedicato tutta la sua vita sportiva alla pallavolo: “Ho iniziato a giocare a sei anni in una squadra femminile del mio paese, assieme a mia sorella. Dopo un anno e mezzo ero stanco di avere compagne femmine, così ho deciso di provare a giocare a basket. La sera stessa, dopo il primo allenamento, il mio allenatore di pallavolo venne a trovarmi a casa dicendomi che io dovevo assolutamente continuare a giocare. Così ho trovato una squadra maschile, in cui ho affrontato tutti i campionati giovanili fino all’Under 14”. La svolta è arrivata con l’ingaggio alla Sisley Treviso, a soli 15 anni: “Assieme alla Sisley ho affrontato tutti i campionati giovanili tra l’Under 16 e l’Under 19. Abbiamo vinto il campionato nazionale Under 16 e nei tre anni successivi ci siamo sempre piazzati sul podio. Nel frattempo giocavo anche con le squadre di serie, fino ad arrivare alla B2”.

L’approdo a Ferrara di Bortolato è giunto dopo un anno di riflessioni e decisioni: “Avevo appena preso la maturità, dovevo decidere cosa fare e mi sono preso un anno sabbatico. Sarei potuto diventare un professionista, ma non era la strada che volevo percorrere. Ho scelto di venire a Ferrara perché mi avrebbe dato la possibilità di frequentare l’università in una città a misura d’uomo, con una squadra che militava in un campionato di serie B1. Volevo mettermi alla prova aumentando il livello di difficoltà, la Krifi era l’occasione migliore da cogliere. Non mi sono più spostato. Sono contento della mia scelta, posso tornare a casa spesso da famiglia, amici e fidanzata. Appena ho un momento libero parto”. Le giornate di Alberto scorrono tra le mura della facoltà di Economia e quelle della palestra. Una normalissima vita da universitario fuori sede, assieme ai suoi coinquilini e compagni di squadra Fontana e Casaro: “Adesso mi sembra normale, ma all’inizio è stato strano alzarsi la mattina e correre all’università mentre i miei compagni avevano del tempo libero. Però in questi tre anni ho avuto la possibilità di frequentare corsi e lezioni dando gli esami con puntualità, di questo sono contento”.

Nel frattempo la Krifi è giunta al momento più difficile del campionato. I granata nelle prossime settimane saranno impegnati con tutte le big del girone, tra cui Montalbano, Portomaggiore (reduce dalla vittoria della Coppa Italia di serie B), Forlì e Pineto: “E’ un buon momento, arriviamo da tre vittorie. Dovevamo vincere e cosi è stato, non eravamo soddisfatti e dovevamo dare una svolta. Dobbiamo pensare positivo, adesso arriva il bello. Montalbano è una squadra molto compatta e costante, ha dimostrato più volte il suo valore ed anche domenica arriverà pronta a vincere da tre punti, perché Portomaggiore è subito dietro. E’ una squadra esperta e che sa mettere agonismo nel gioco: questo potrebbe fare bene sia a noi che a loro. Dovremo dare il massimo”. Sebbene i numeri lascino ancora aperto uno spiraglio, al momento è difficile considerare l’ipotesi di vedere la Krifi in una posizione più alta del quarto posto in classifica. Come finirà il campionato? “Dobbiamo rimanere dove siamo, non possiamo permetterci di perdere nemmeno una posizione. Probabilmente sarà impossibile scavalcare Forlì, ma non possiamo commettere altri errori”.

A tanti degli errori commessi dai granata ha rimediato proprio Bortolato, che quest’anno ha mostrato un significativo miglioramento dal punto di vista della sicurezza e della presenza in campo: “Sono cambiate alcune cose, soprattutto riguardo gli equilibri di squadra. Arrivato al mio terzo anno ho qualche responsabilità in più ed ho cercato di fare il mio meglio. Spero di aver soddisfatto le aspettative della società e dell’allenatore. In parte me lo aspettavo, ma salire sopra i trenta punti a partita è stata una bella sorpresa”.