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Come si presenta il Chievo all’appuntamento infrasettimanale contro la SPAL? Gli uomini di Maran sabato hanno guadagnato un punto sudatissimo contro il Torino di Mazzarri, inchiodando il risultato sullo 0-0. Con il quinto punto conquistato nelle ultime quattro giornate, i gialloblù si portano a tre punti dalla zona retrocessione e mantengono due lunghezze sulla SPAL.

LA FORMAZIONE
Orfano di Giaccherini squalificato, Maran torna al 4312. Con l’immancabile Sorrentino tra i pali, la difesa è costituita da Cacciatore, Tomovic, Bani e Jaroszynski. In mediana c’è Bastien, accompagnato da Radovanovic e Rigoni schierati come mezzali. Nell’undici titolare si rivede Castro sulla trequarti. In avanti, Stepinski e il solito Inglese.

LA PRESTAZIONE
Il Chievo di Maran si difende per gran parte della gara e solamente nel secondo tempo si avvicina – seppur timidamente – alla porta avversaria. Sono sei le conclusioni totali, zero quelle nello specchio. Con l’espulsione per doppio giallo di Bani (intervento su Bonifazi), i gialloblù rinunciano praticamente a qualsiasi tentativo di attacco, rimanendo così serratamente a protezione della loro area.

LA CHIAVE TATTICA
E’ stata una partita veramente povera di contenuti quella tra Chievo e Torino, almeno per quanto riguarda la sponda veneta. Del loro gioco si è visto veramente poco, come d’altro canto – con una certa sorpresa – accade dalla fine del 2017. Il gioco degli uomini di Maran non spicca sicuramente per il tasso tecnico esibito. Il Chievo più brillante lo si ricorda soprattutto per l’intensità di gioco offerta partita dopo partita. La squadra è senza dubbio tra le più esperte del campionato. Basti pensare all’età media, pari a 31 anni. Si tratta quindi di un gruppo rodato e di esperienza che in passato ha saputo regalare grandi soddisfazioni ai propri tifosi grazie alla dedizione alla causa di ogni componente della squadra.
In fase di costruzione, la squadra avanza soprattutto grazie al palleggio paziente dei quattro difensori. Spesso la manovra offensiva passa da improvvise verticalizzazioni o dai piedi di Radovanovic – quando è impiegato come mediano – che è sempre disposto a offrire un appoggio ai compagni. I principi di gioco del Chievo Verona sono quindi piuttosto basilari. Sviluppando il gioco attraverso una disposizione a rombo, il centrocampo dei veneti è spesso composto da due linee che, per via della mobilità delle mezzali e del trequartista, rendono difficile ogni tipo di mercatura. Questo permette al portatore di palla di avere sempre soluzioni a disposizione per sviluppare il gioco in diverse zone del campo.
Come già detto, la squadra di Maran si concede spesso delle verticalizzazioni, sia per conquistare porzioni di campo, sia per forare le difese avversarie. Tuttavia anche le fasce spesso cercano di pungere l’aerea avversaria, soprattutto contro squadre che concedono spazi sugli esterni. La linea difensiva del Chievo è solitamente molto bassa e, con l’aiuto di un centrocampo a rombo piuttosto compatto, costringe gli avversari a portare il pallone sulle fasce, dove mezzala e terzino creano una catena laterale per rinconquistare la sfera e ripartire in contropiede. In caso di cross avversario i centrali del Chievo sono generalmente abili nel gioco aereo e il mediano ha quasi sempre il compito di controllare gli inserimenti da fuori area.

OCCHIO ALL’AVVERSARIO
Si è rivisto in panchina ed è possibile che con la SPAL parta nuovamente titolare. Si parla chiaramente di Valter Birsa, il giocatore più importante per i meccanismi di mister Maran. Oltre a essere l’elemento tecnicamente più forte della squadra, l’ex Milan è praticamente il catalizzatore di quasi tutte le azioni offensive. Muovendosi in lungo e in largo per il campo, lo sloveno va spesso alla ricerca dell’ultimo passaggio, ma è anche capace di cambiare le sorti dell’incontro con conclusioni da fuori area. Non a caso le sue uniche due reti in stagione (contro Milan e Udinese) sono state realizzate proprio dalla distanza. Birsa inoltre è un giocatore duttile che, a seconda della posizione, cambia volto all’undici gialloblù: di fatto non è raro vedere il Chievo passare da un centrocampo a rombo a uno a quadrilatero, dove uno delle due mezzali rimane comunque più avanzata rispetto all’altra. Occhio inoltre alle palle inattive. Da sempre Birsa è un temibile battitore di punizioni.
Altro giocatore pericoloso è Roberto Inglese. Capocannoniere dei veneti con 9 gol, il centravanti classe ’91 è sia forte fisicamente che dotato di discreta tecnica. Nonostante la stazza possiede inoltre una discreta agilità che lo rende imprevedibile anche nell’uno contro uno.
Infine, bisogna menzionare anche Stepinksi, secondo giocatore più prolifico nel parco attaccanti a disposizione di Maran. Entrato in punta di piedi nei meccanismi della squadra, il giovane attaccante polacco è sicuramente un’arma in più, specie dopo l’assenza di Birsa. Sebbene abbia segnato solamente tre reti, è un attaccante a cui bisogna fare molta attenzione. Il Chievo è una squadra che punta sulle rapide verticalizzazioni o nei capovolgimenti di fronte e, proprio sulle ripartenze, Stepinski è uno che può fare male agli avversari. A causa dell’espulsione per doppio giallo, al Paolo Mazza sarà assente Bani.

L’ANDAMENTO RECENTE
In generale, il Chievo della stagione 2017/2018 non è lontanamente paragonabile per solidità alla squadra tanto ammirata nei campionati passati. Dopo un avvio brillante che ai primi di novembre li aveva proiettati verso le metà della classifica, i gialloblù hanno inanellato una serie di prestazioni che li ha portati inevitabilmente nelle retrovie. Nonostante una lieve ripresa, per lo meno per quanto riguarda i risultati, sembra comunque mancare ancora qualcosa a questa squadra, forse troppo penalizzata in termini di gioco dall’assenza di Birsa.

CHIEVO – TORINO 0-0
NAPOLI – CHIEVO 2-1 (Stepinski)
CHIEVO – SASSUOLO 1-1 (Giaccherini)
CHIEVO – SAMPDORIA 2-1 (Castro, Hetemaj)
MILAN – CHIEVO 3-2 (Stepinski, Inglese)