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Il Benevento non intende congedarsi dalla Serie A sbracando come accaduto ad altre squadre nel recente passato. La dimostrazione si è avuta nella partita del “Vigorito” contro la pericolante Udinese: pur in inferiorità numerica per l’espulsione di Cataldi, i sanniti hanno dato battaglia fino alla fine, strappando un 3-3 che tiene i friulani in acque piuttosto agitate. La squadra di De Zerbi non è in vena di regali e sgravata ormai da qualunque tipo di peso psicologico può essere un’autentica mina vagante in questo finale di stagione.

FORMAZIONE
Dopo l’epica vittoria di “San Siro”, De Zerbi conferma il 433 e con esso – complice la squalifica di Diabaté – nove undicesimi di formazione. A schermo dell’ottimo Brignoli tra i pali, ritroviamo Sagna, Djimsiti e Tosca. A sinistra a sorpresa preferito Venuti a Letizia. A centrocampo figurano Cataldi, Sandro e Viola. Il tridente offensivo invece è composto da Djuricic, Iemmello e Brignola.

LA PRESTAZIONE
In avvio il Benevento ha pagato uno dei suoi tanti limiti stagionali: la difesa sui calci piazzati. L’Udinese ha sfruttato appieno un inserimento di Widmer per passare in vantaggio, ma non ha saputo gestire il risultato. Viola, con un perfetto inserimento centrale, ha pareggiato dieci minuti più tardi, approfittando di un posizionamento decisamente infelice dell’intera difesa friulana. In avvio di ripresa Cataldi ha pagato una grave ingenuità lasciando i suoi compagni in inferiorità numerica, ma nonostante questo il Benevento non ha rinunciato ad attaccare. Così è arrivato il penalty accordato per un tocco di mano in area, trasformato da Coda. I sanniti però hanno alzato le mani dal manubrio un po’ troppo presto e in un batter d’occhio si sono addirittura ritrovati sotto a causa della doppietta, anche un po’ fortunata, di Kevin Lasagna. Nonostante questo, i padroni di casa hanno continuato a rendersi pericolosi e nel finale sono stati premiati col 3-3 grazie alla deviazione di Sagna su un traversone da calcio da fermo.

LA CHIAVE TATTICA
Come visto anche con le big, il Benevento di De Zerbi è una squadra che ama costruire dal basso al fine di eludere il primo pressing e creare uno spazio verticale in cui attaccare. Le scelte offensive dei campani, tuttavia, cambiano da avversario ad avversario: contro squadre più tecniche e dedite al possesso palla, il tecnico bresciano solitamente ha fatto affidamento su Guilherme, falso nueve utile in fase di appoggio nel dialogo coi compagni. Al di là dell’infortunio di quest’ultimo, è presumibile però che per scelta tecnica a partire titolare contro la SPAL possa essere uno tra Coda e Diabaté. Grazie alla fisicità di questi due giocatori, in caso di difficoltà, la squadra può affidarsi con successo anche ai lanci lunghi in direzione della prima punta. Ai fini del gioco, l’allenatore sannita sembra aver trovato una grande certezza in Sandro, colui che sulla carta è chiaramente l’elemento di spicco dell’undici della Strega. L’ex Tottenham – di fatto – nell’arco dei novanta minuti è chiamato a smistare la maggioranza dei palloni che transitano a metà campo. Se a un primo sguardo il gioco del brasiliano potrebbe sembrare troppo orizzontale, basti sapere che il suo lavoro funge da raccordo tra difesa e centrocampo e da collegamento tra lato debole e lato forte, entro lo spazio di un quadrilatero completato da portiere e centrali difensivi.
Per quanto concerne la fase difensiva invece, ci si può limitare a dire che per mister De Zerbi è di fondamentale importanza il rispetto della distanza tra i propri giocatori. Il tecnico del Benevento infatti in difesa punta tutto su una razionale occupazione degli spazi. Quando difendono, i giallorossi preferiscono disporsi in un 4141 e prediligono al pressing aggressivo un atteggiamento attendista e di controllo che con l’Udinese è costato caro. Anche in fase difensiva risulta fondamentale il contributo apportato da Sandro. Il centrocampista brasiliano, di fatto, abbassandosi si avvicina notevolmente alla linea dei difensori, fornendo così un ulteriore schermo contro le scorribande offensive avversarie.

OCCHIO ALL’AVVERSARIO
Di Sandro si è detto molto per quanto concerne il contesto tattico. Tuttavia è bene sottolinearne anche gli aspetti tecnici. Oltre a essere un buon giocatore palla al piede, il mediano classe ’89 in carriera si è contraddistinto per la sua forza e la sua intensità. Ottimo anche nel gioco aereo, Sandro al Benevento è anche un ottimo recuperatore di palloni. La sua presenza è fondamentale per gli equilibri del centrocampo e della squadra. In carriera non ha mai segnato tantissimo e al Benevento in dieci presenze ha messo a segno solamente una rete.
Della partita sarà probabilmente anche Diabaté, di rientro dalla squalifica. Indubbiamente il giocatore più sorprendente nel girone del ritorno, l’attaccante maliano ha segnato ben 7 reti in 8 presenze. A trent’anni appena compiuti, il gigante di Bamako sembra aver finalmente trovato un contesto ideale per ripetere quanto di buono aveva fatto vedere a inizio carriera, fase in cui spiccano soprattutto i 66 gol in sei anni con la maglia del Bordeaux. Come già detto, con questo modo di giocare, altri grattacapi può procurarli anche Coda. L’ex Salernitana è un attaccante dall’importante mole fisica e abile nei colpi di testa. Oltre all’istinto da bomber puro che lo ha spesso contraddistinto nelle stagioni più fortunate, Coda è bravo anche nel tenere palla e nel far salire i compagni.
Oltre a Costa e Guilherme, fuori per infortunio, non saranno della partita anche Brignola e Cataldi, entrambi per squalifica, il primo per aver raggiunto il limite di ammonizioni, il secondo per l’espulsione (doppio giallo) contro l’Udinese.

L’ANDAMENTO RECENTE
La classifica del Benevento potrebbe trarre in inganno, ma il prossimo match non sarà affatto semplice per la SPAL. Dopo un mercato forse troppo frettoloso e approssimativo in estate, un miglioramento si è avuto con l’insediamento di De Zerbi e i correttivi del mercato di gennaio. Dei diciotto punti in campionato, quattordici sono quelli conquistati dopo il giro di boa e i campani sembrano voler regalare ai tifosi un bel finale di stagione, al di là di una retrocessione già certificata.

(1V, 2N, 2S)
BENEVENTO – UDINESE 3-3 (Viola, Coda, Sagna)
MILAN – BENEVENTO 0-1 (Iemmello)
BENEVENTO – ATALANTA 0-3
BENEVENTO – SASSUOLO 2-2 (Diabate, Diabate)
BENEVENTO – JUVENTUS 2-4 (Diabate, Diabate)