Sembrava tutto troppo bello: riuscire a violare il “Bentegodi” dopo venticinque anni, per di più dando la spinta decisiva per il ritorno in B dell’Hellas. Impossibile senza dover pagare un prezzo salato a quello stadio maledetto: in questo caso l’infortunio di Manuel Lazzari, uno dei giocatori più rappresentativi della SPAL e una delle risorse più preziose del gioco di Semplici.
La distorsione rimediata dopo neanche dieci minuti di gioco ha costretto l’esterno biancazzurro a chiudere la giornata con le stampelle e con una massiccia dose di ghiaccio sempre a portata di mano, in attesa di un responso medico un po’ più dettagliato. La giornata di riposo del lunedì per Lazzari è stata la giornata della risonanza magnetica: la SPAL in un comunicato ufficiale pubblicato martedì mattina parla di “lesione distrattiva di 1° grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro“. Tradotto: come minimo un paio di settimane di inattività. Una prospettiva che implicherebbe una conclusione anticipata della stagione di Lazzari, a meno di un recupero-lampo per SPAL-Sampdoria del 20 maggio, ultima giornata di campionato.
D’altra parte il numero 29 ha dalla sua parte una solidità invidiabile e una sostanziale assenza di precedenti infortuni: nelle cinque stagioni in biancazzurro è stato primatista per minutaggio totale in quattro occasioni, pagando solo l’accantonamento da parte di Oscar Brevi nella parte iniziale dell’annata 2014-2015. Fin dal suo primo giorno alla SPAL Lazzari è stato sinonimo di affidabilità e durabilità: su 200 partite disponibili ne ha giocate 175, di cui 164 solo di campionato. Questo dato lo colloca attualmente al 14° posto dei biancazzurri più presenti di sempre, ad una sola lunghezza da Lucio Fasolato che staziona a quota 165. La speranza è che la sua tempra gli permetta di bruciare i tempi per poter quantomeno eguagliare il centrocampista della SPAL di Caciagli.