A meno di un anno dal gol di Ceravolo al Frosinone, la SPAL si trova ancora una volta legata a doppio filo al destino del Benevento. I sanniti sono già retrocessi con largo anticipo, eppure da quel 13 maggio del 2017 hanno reso indirettamente più di un favore ai biancazzurri, rinnovando quantomeno una simpatia che si era spontaneamente creata nel giorno del ritorno in serie A.
Rapido flashback. Si sta disputando la penultima giornata del campionato di B, al “Liberati” di Terni la partita è agli sgoccioli col risultato di 2-1 per le “Fere”, affamate di punti-salvezza. SPAL che più cotta non si può, in avanti a cercare disperatamente un 2-2 che potrebbe anche arrivare se venisse sanzionato il tocco di braccio di Ledesma su un destro a botta sicura di Finotto. Fortunatamente, prima dell’ennesimo lancio lungo impregnato di speranza, da Benevento arriva la notizia: ha segnato Ceravolo, 2-1 per il Benevento sul Frosinone, SPAL aritmeticamente in A. La partita smette di essere tale e si mette mano alle bottiglie per l’inizio della festa, a Terni, a Ferrara, in qualunque luogo ci sia qualcuno che tifa biancazzurro.
Non finì lì, perché qualcuno – esagerando – stampò il nome di Ceravolo su maglie della SPAL o arrivò a proporre un gemellaggio con i sanniti prima ancora che questi conquistassero la serie A passando per il collo di bottiglia dei playoff. Fuori lo Spezia, fuori il Perugia, fuori anche il Carpi e quindi Benevento in serie A, con Baroni compaesano di Semplici a entrare nella storia.
Una volta al piano superiore, il percorso è stato decisamente diverso. Incoraggiante l’inizio dei biancazzurri, disastroso quello della Strega. Il tratto di strada parallelo tra Semplici e Baroni si è interrotto con l’esonero di quest’ultimo a favore di De Zerbi, ma le cose non sono migliorate poi così tanto. Ciò nonostante il Benevento è riuscito comunque a dare una mano ai biancazzurri nella lotta alla salvezza: basti pensare che delle cinque vittorie che la squadra sannita ha colto in serie A, tre sono arrivate contro dirette concorrenti: Chievo, Hellas Verona e Crotone. La SPAL ne ha tratto indubbio beneficio, visto che sta facendo la corsa proprio su due di loro. Come se non bastasse, il Benevento nell’ultimo turno ha bloccato l’Udinese sul pareggio – pur giocando in dieci – mantenendo ingarbugliata la situazione dei friulani, che stazionano a quota 34 in attesa della visita dell’Inter alla “Dacia Arena”.
Quella del Benevento è la tipica storia di una realtà che è arrivata alla serie A con enorme entusiasmo, ma poca preparazione. E che ha pagato un conto particolarmente pesante alla buona sorte. La SPAL ha retto meglio l’urto e aspira ad essere l’unica delle tre neopromosse a salvare le penne. A dimostrare una resilienza diversa ha contribuito anche lo scontro diretto del girone d’andata. Fino a febbraio, con la vittoria di Crotone, la SPAL aveva vinto in trasferta solo a Benevento, in un altro momento delicatissimo della stagione, nel quale servivano punti come l’ossigeno per rimanere aggrappati a un campionato che si aspettava da mezzo secolo. All’andata ci pensò Floccari a rimediare allo sfortunato autogol di Cremonesi e a Benevento citano ancora quella partita tra le occasioni perse per fare una stagione diversa. Difficilmente quei rimpianti serviranno da molla per i giallorossi, di sicuro rappresentano un insegnamento per la SPAL: guai a pensare che sia facile. Intanto Ceravolo non c’è più: è andato a segnare a Parma, luogo che non ispira esattamente simpatia da queste parti. Sul fatto che quel coro non verrà più cantato si può stare abbastanza tranquilli.