Quattordici apparizioni su sedici partite disponibili dal momento del suo arrivo a Ferrara. Se Jasmin Kurtic cercava continuità d’impiego di certo a Ferrara l’ha trovata, pur riservando qualche prestazione non all’altezza del suo nome e del prezzo del suo cartellino. Lo sloveno pare esserne consapevole, perché è proprio da lì – dalla brutta prestazione contro il Benevento – che parte l’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nell’edizione di venerdì: “Domenica notte non ho praticamente chiuso occhio. Ho giocato in modo pessimo, facendo degli errori inspiegabili. Ero dispiaciuto per i miei compagni, non mi è riuscito quasi nulla“.
Tra le pieghe della chiacchierata con G.B. Olivero, Kurtic parla anche della svolta impressa alla stagione dopo i momenti difficili di gennaio e febbraio: “Abbiamo iniziato a lavorare molto bene in settimana. Il mister ci ha dato i consigli giusti, siamo sempre scesi in campo a testa alta. […] Dopo la partita pareggiata con la Juve siamo diventati consapevoli che qualcosa era cambiato. Ci siamo guardati dentro, abbiamo parlato tra di noi nello spogliatoio: quella partita ci aveva dato la dimostrazione che avremmo potuto giocarcela con tutti“.
Il centrocampista si lancia anche in un confronto apparentemente impari: “Sono venuto alla SPAL per giocare di più. Sono soddisfatto di quello che ho fatto all’Atalanta e posso solo ringraziare Gasperini perché è un grande allenatore. Ho preferito la SPAL e credo che la salvezza qui sia addirittura più importante dell’Europa conquistata a Bergamo“.
Tra le sue considerazioni ce n’è anche una di carattere tattico per spiegare il contributo finora limitato in zona-gol: “Le occasioni dipendono anche dal tipo di partita: se siamo più difensivi e cerchiamo le ripartenze per me è più complicato andare al tiro. Se pressiamo più avanti, ho qualche chance in più“.