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Tra pullman, navi, traghetti e altre metafore di stampo logistico non è ben chiaro come il Kleb arriverà alla prossima stagione, sta di fatto che al momento un piano B col quale rimpiazzare un altro B come Bulgarelli, non c’è. Marco Cocchi, vicepresidente del sodalizio ferrarese, ha voluto convocare la stampa a due giorni da gara 3 contro Treviso per smentire categoricamente che ci sia qualcosa di definito dopo l’annuncio dell’uscita di scena dell’attuale numero uno: “Se i tifosi si facessero un’idea solo leggendo quanto apparso sulla stampa potrebbe pensare non ci siano dubbi su quanto accadrà nei prossimi mesi. E’ bene fare una precisazione: la volontà dell’attuale proprietà è quella di fare in modo di mantenere il basket a Ferrara, ma non è detto possa essere tradotta in una prosecuzione dell’attività, anche ai livelli attuali. Il grido d’allarme rimane e viene rafforzato. Permane la grande difficoltà nel reperire risorse e nel portare avanti un progetto dispendioso. Continueremo a cercare, ma il progetto non è definito in alcuna forma. E’ giusto evitare equivoci. Diciamo che stiamo cercando di allestire un pullman per fare una trasferta: serve un numero di iscritti perché si possa pensare di poter arrivare alla fine del viaggio. Al momento stiamo revisionando questo pullman, in attesa che i viaggiatori si iscrivano. Se non avverrà entro il 15 giugno il viaggio non inizierà nemmeno. Mettere in piedi una stagione 2018-2019 senza un budget certo implica fare un salto nel vuoto che la proprietà non vuol fare. A nome della proprietà posso già dire senza ambiguità che Bulgarelli non ci ripenserà. Non toccherà ancora a lui ripianare un bilancio che ogni anno è puntualmente in perdita. Non stiamo alzando bandiera bianca, anzi, moltiplicheremo le energie per trovare nuove persone. Sono sicuro che il risultato sportivo di questa stagione ci aiuterà. Ribadisco anche quanto già detto: non cederemo il titolo sportivo perché vogliamo tentare in tutti i modi di garantire un futuro a questo sport in città, possibilmente ad alti livelli. Se non sarà possibile prenderemo una decisione irrevocabile: partecipare a una categoria inferiore o non iscrivere la società ad un campionato.

Cocchi ha anche parlato esplicitamente di Roberto Mascellani, l’ex presidente del Basket Club, indicato da alcune indiscrezioni come parte di una possibile cordata per il post-Bulgarelli: “Massimo rispetto per quello che ha fatto, ma l’attuale proprietà non ha intenzione di portare avanti rapporti economici con lui. Non me ne vorrà l’ingegnere, queste notizie possono creare equivoci, quindi è bene fare la massima chiarezza. Non succederà, almeno fino a che io e Bulgarelli saremo in società“.
Chi invece sembra far parte del nuovo corso del Kleb, almeno in questa fase interlocutoria, è Luigi Moretti, storico presidente della 4 Torri Basket di Ferrara. Indicato nell’organigramma come “nuovo direttore generale pro tempore”, è stato presentato da Cocchi come un “elemento di speranza” nel quadro dell’operazione di rinnovamento della struttura societaria: “Moretti – ha detto l’avvocato – è una delle persone che più ci è stata vicina negli ultimi tempi e ci ha dato una disponibilità a collaborare oltre i confini di quello è l’attuale rapporto tra Kleb e 4 Torri. Si è messo a disposizione per cercare soggetti interessati a sostenere economicamente la società“.

Ci ha pensato il diretto interessato ad approfondire i contorni della sua collaborazione con il Kleb: “L’amicizia con Bulgarelli e Cocchi non è cosa nuova e da un po’ di tempo stavamo parlando delle prospettive future. Da loro è giunta una richiesta di dare una mano e la presenza della 4 Torri permetterà in qualunque caso di fare un campionato. Questa collaborazione verrà ulteriormente integrata e penso ci divertiremo pure. Ora sappiamo di avere davanti un mese in cui dovremo raggiungere degli obiettivi per metterci nelle condizioni di iscrivere la squadra al campionato. Che non significa solo compilare qualche modulo, ma onorare degli impegni economici. Ci sono da aggiustare dei parametri che non sono perfettamente in linea, come accade per quasi tutte le squadre, il che equivale mettere mano ancora una volta al portafogli. In tutto questo vogliamo arrivare a metterci in condizione di poter dire che siamo disponibili ad accogliere chi ha a cuore questa situazione nella maniera più limpida possibile perché il basket prosegua. Personalmente mi sento un traghettatore, vorrei portare il Kleb in acque più tranquille. Non so se ci riuscirò, ma ci metterò tutto l’impegno. Sento dire che questa città è morta e non si muove niente… ma se così fosse non avremmo due squadre professionistiche in serie A. Gli imprenditori, coinvolti nella maniera giusta, sapranno ascoltarci e capirci. Abbiamo contatti importanti avviati, ma non ci sono sicurezze. Se dovessero concretizzarsi avremo raggiunto il risultato“.