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Che potesse essere un finale col brivido lo sapevamo, ma che questo potesse arrivare da una distinta prepartita non l’aveva messo in preventivo nessuno. Stando a quanto racconta Andrea Elefante su La Gazzetta dello Sport del lunedì (edizione online compresa), la SPAL avrebbe rischiato la sconfitta a tavolino per aver inserito un giocatore in più in distinta rispetto ai dodici attualmente consentiti dal regolamento della serie A.

Questa la considerazione dell’inviato del quotidiano rosa

La domanda quindi è sorta spontanea da diverse parti: davvero la SPAL ha rischiato fino a questo punto? Da quanto abbiamo avuto modo di apprendere la risposta è “no”, neanche lontanamente.
Il motivo è semplice: il foglio con le distinte fornito alla stampa prima dell’inizio della partita non coincide con la documentazione ufficiale che viene presentata alla quaterna arbitrale in fase di preparazione. Quest’ultima viene infatti preventivamente vagliata sia dai dirigenti della squadra, sia dal quarto uomo che ha il compito di verificare eventuali errori o incongruenze. Nel caso queste venissero rilevate, verrebbero segnalate al team manager della squadra in questione e questo comporterebbe, al massimo, una sanzione per la società da parte del giudice sportivo. Nel caso invece il quarto uomo dovesse autorizzare inavvertitamente l’accesso di una riserva in più rispetto al numero consentito si configurerebbe l’errore tecnico da parte degli ufficiali di gara.

Il mistero sulla sorte di Pa Konate è presto spiegato: l’esterno svedese già da sabato non figurava ufficialmente nella lista dei convocati di mister Semplici a causa di un malessere e il suo nome è stato incluso per errore nel foglio con le formazioni distribuito in tribuna stampa. Una svista probabilmente dettata un po’ dalla concitazione e un po’ dal riutilizzo di uno schema rimasto precompilato in occasione della partita precedente. Il foglio con le distinte recanti il nome Pa Konate è stato fornito ai giornalisti quarantacinque minuti prima del fischio d’inizio di SPAL-Sampdoria (17.15), salvo poi essere rimpiazzato da una seconda versione poco più di cinque minuti dopo (17.21). Ma un rischio concreto di vizio di forma nella documentazione ufficiale non c’è mai stato e di conseguenza nemmeno alcun rischio virtuale per la regolarità del risultato.

Curiosamente anche nella scorsa stagione una distinta della SPAL fece parecchio discutere. Nella fattispecie quella di Benevento-SPAL, partita di debutto nella serie B 2016-2017. In quella occasione però l’errore fu sia formale che sostanziale e indusse la società ad assumersi la responsabilità dell’errore. Un caso evidentemente diverso da quello di SPAL-Sampdoria.