Adda passà il fine settimana. E’ quasi sacrilego parafrasare Eduardo De Filippo per parlare di pallone, ma il concetto rende bene. Da domenica scorsa ad oggi non si è fatto che parlare di Semplici e della sua permanenza alla SPAL, col risultato di creare una sorta di nube tossica di informazioni che sembra quasi allontanare forzatamente il tecnico del doppio salto. Bizzarro, visto che siamo appena al 26 maggio e tutti i protagonisti della vicenda hanno usato toni più che distensivi nel trattare la questione. Il mercato degli allenatori tuttavia non fa sconti: il nome di Semplici è finito accanto ad almeno due o tre panchine, alimentando dubbi che in questo momento sembrano un filino eccessivi.
IL MISTER
Semplici, come detto, attende di incontrare la dirigenza. Non per battere i pugni sul tavolo, ma per confrontarsi e capire cosa può riservare la prossima stagione della SPAL. Aspirazione legittima per un tecnico che sente di aver fatto un buon lavoro e che vorrebbe proseguirlo al meglio. A meno che gli siano arrivate proposte clamorose per blasone del club e convenienza economica (al momento non sembra), la sua priorità è quella di rimanere a Ferrara.
LE ALTRE: BOLOGNA, SASSUOLO, CAGLIARI
Queste al momento le squadre alle quali Semplici è stato accostato, sia dalla stampa nazionale sia da media locali. A Bologna la conferenza stampa di venerdì del presidente Joey Saputo non ha fugato completamente gli interrogativi sul dopo-Donadoni, perché Saputo ha parlato di “un allenatore che consideri il Bologna un punto di arrivo e non di passaggio. Non entrerò nel dettaglio, per rispetto a chi è attualmente sotto contratto, posso solo dire che in questi giorni abbiamo fatto una lista di nomi che verrà accorciata“. Dalle parti delle Due Torri sono convinti che il nome in cima alla lista sia quello di Filippo Inzaghi, attualmente impegnato nei playoff di serie B col Venezia, mentre De Zerbi e Semplici sarebbero sullo sfondo come piani B e C che verrebbero concretamente sondati solo in caso di mancato accordo con l’ex attaccante del Milan.
Il Sassuolo è ancora indeciso sulla posizione di Iachini: pare che nei prossimi giorni il patron Squinzi abbia in programma di incontrare l’allenatore marchigiano, che ben si è comportato dopo il subentro a Bucchi. Il numero uno del club neroverde vorrebbe un tecnico con idee tattiche più somiglianti a quelle di Di Francesco, al momento sono stati fatti i nomi di De Zerbi, Prandelli e Maran. Semplici rimane sullo sfondo.
Anche il Cagliari sta riflettendo su Lopez. Il divorzio sembra scontato, perché il ds Carli ha annunciato che da lunedì si cercherà di dare ai rossoblù “un allenatore propositivo, dalla mentalità offensiva“. Anche in questo caso piace De Zerbi, ma sono stati fatti i nomi di Ventura, Grosso, Juric e Ranieri.
Il puzzle delle panchine non ammette molti altri movimenti: le squadre della parte sinistra della classifica hanno tutte confermato i propri allenatori (tranne il Napoli), mentre restano punti interrogativi solo sulle guide di Chievo e Udinese. I friulani stanno corteggiando l’ex ct della Nazionale Cesare Prandelli.
LA DIRIGENZA DELLA SPAL
Tanto Mattioli quanto i Colombarini hanno ribadito a più riprese di voler tenere Semplici. Il presidente lunedì scorso ha rimarcato che “per il bene della SPAL, sia giusto che continui lui a fare l’allenatore“, mentre non più tardi di venerdì Simone Colombarini ha dichiarato a Corriere dello Sport-Stadio: “La prossima settimana ci metteremo tutti attorno a un tavolo per capire le intenzioni generali. Credo che si arriverà a un’intesa su tutti i fronti e quindi parleremo subito di strategie di mercato e obiettivi per farci trovare prontissimi“.
LE VOCI SUI POSSIBILI SOSTITUTI
Sono uscite, ma non trovano conferma. Venerdì da Foggia è rimbalzata l’indiscrezione di una proposta della SPAL a Giovanni Stroppa, mentre su altri canali è rimbalzato il nome di Davide Nicola. Al momento però sembrano speculazioni o poco più. La prima scelta era e rimane Semplici, l’incontro – dato ormai per imminente – servirà per spazzare via la piccola percentuale di dubbio che rimane.