Dici Mohamed Fares e la mente va in automatico alle immagini del goffo autogol che consentì alla SPAL di raddrizzare la fondamentale sfida-salvezza con l’Hellas lo scorso 29 aprile. L’esterno franco-algerino non ha vissuto una stagione esattamente memorabile a Verona, affondando insieme a tutti i suoi compagni tra i problemi di un progetto tecnico che aveva sollevato interrogativi fin dall’inizio. Ciò non toglie che abbia del potenziale e forse la SPAL potrebbe aiutarlo a esprimerlo definitivamente. Almeno, così la pensa chi ha avuto modo di conoscerlo e allenarlo.
La notizia della sua (più che probabile) cessione per una cifra stimata in 4 milioni di euro sta ovviamente facendo parlare, tanto a Ferrara quanto a Verona. D’altra parte si tratta di una valutazione importante per un classe 1996 che alle spalle 42 apparizioni in serie A e appena 14 in serie B. I tifosi dell’Hellas sembrano dividersi equamente tra chi ritiene questa cessione un affare e chi invece un segnale inquietante che conferma la tendenza della società di Setti a svendere i propri prospetti migliori.
Nato in un sobborgo a nord di Parigi (Aubervilliers), Fares è giunto in Italia nel 2012, da sedicenne, dopo un’esperienza nelle giovanili del Bordeaux. Ci è arrivato da attaccante esterno, transitando sei mesi da Vicenza e passando all’Hellas nel gennaio 2013 nell’operazione che ha portato Bojinov al “Menti”. Nel vivaio gialloblù è stato sempre schierato da attaccante, in virtù soprattutto delle sue doti atletiche: chi lo ha visto all’opera agli inizi descrive un ragazzo dotato di “velocità, resistenza e generosità ampiamente sopra la media“. Il percorso nelle giovanili gialloblù è stato netto: due stagioni tra gli Allievi e poi due in Primavera, dove “Momo” ha fatto soprattutto il centravanti segnando 6 gol nella stagione 2013-2014 e altri 6 in quella 2014-2015. Dopo una fugace apparizione di due minuti nel finale di Udinese-Hellas del dicembre 2014 (allenatore Mandorlini), Fares si è affacciato definitivamente in prima squadra nel gennaio 2016, in una stagione disgraziata per l’Hellas (ultimo posto e retrocessione in B) e tutt’altro che facile anche sul piano personale, visti i due infortuni: una distorsione alla caviglia in ritiro estivo e una più grave frattura di tibia e perone a settembre 2015.
E’ stato Gigi Delneri a provarlo da terzino sinistro nella sua linea a quattro. Lì è iniziata la sua evoluzione tattica, che però ha preso una traiettoria un po’ incerta con l’arrivo di Fabio Pecchia a Verona. Col tecnico napoletano Fares è diventato un autentico jolly, anche se in serie B ha trovato spazio limitato: quando ha giocato, soprattutto nel girone di ritorno, lo ha fatto come alternativa in attacco nel 433 che vedeva titolari Pazzini, Luppi e Siligardi. Prevalentemente a sinistra, ma anche sul fronte opposto per provare a sfruttare la sua esuberanza fisica. A gennaio 2017 sembrava potesse cambiare aria, ma – stando a quanto raccontò il ds Fusco – la cessione in prestito di Fares venne bloccata proprio da Pecchia.
Anche nell’estate 2017 l’esterno era dato come possibile partente. Si parlò di un interessamento del Cesena per un prestito, ma non se ne fece nulla. Così Fares è rimasto alla corte di Pecchia continuando a fare da jolly: attaccante, terzino, esterno a tutta fascia, con una continuità di minutaggio spezzata solo da infortuni e squalifiche. In tutto 30 presenze (più 3, con un gol, in Tim Cup) tra buone prestazioni e giornate storte. Nel frattempo è arrivata la chiamata della nazionale algerina a ottobre, mentre a gennaio gli spifferi del mercato davano addirittura Juventus e Napoli tra le squadre potenzialmente interessate a lui. Anche se non sembra un caso che club del genere siano spuntati sulle cronache di mercato in contemporanea col suo passaggio alla scuderia di Mino Raiola.
“Momo ha un grande potenziale – ci ha detto un ex tecnico delle giovanili scaligere che preferisce non essere menzionato – ma per fare il salto di qualità va inquadrato in un ruolo preciso. Quest’anno ha fatto esperienza, ma i frequenti cambi di ruolo a volte lo hanno un po’ limitato. Da esterno in una linea a cinque può senz’altro sfruttare la sua grande fisicità e rifornire le punte con dei cross, perché ha un bel sinistro. Con le dovute proporzioni, può avere una evoluzione alla Ghoulam. Caratterialmente è un bravo ragazzo, vivace di natura ma molto professionale”. Un altro addetto ai lavori di casa Hellas, sempre dietro richiesta di massima discrezione, ha aggiunto: “Gli esterni sinistri in serie A sono merce rara, quindi chiunque lo prenda fa un buon investimento. Fares è un giovane dalle qualità importanti e che ha margini di miglioramento: se gestito al meglio può rendere in qualunque ruolo, anche da terzino a quattro“.
Fares, a meno di sorprese, dovrebbe firmare presto con la SPAL un accordo fino al 2022 con opzione per un’ulteriore stagione. Il suo contratto con l’Hellas Verona aveva scadenza 2021 ed era stato rinnovato ad agosto 2017.