Il Kleb Basket riparte da… Tommaso Fantoni. E’ il pivot di Livorno il centro del progetto del club del presidente Francesco D’Auria, che nella conferenza stampa di giovedì mattina non ha potuto che esprimere tutta la sua soddisfazione per il rinnovo biennale del 33enne toscano che tanto bene ha fatto nella scorsa stagione, la prima a Ferrara. L’accordo tra le parti era stato raggiunto da tempo, e dopo Panni e Molinaro si tratta della terza conferma nel roster estense allenato da Bonacina. “Non ci sono mai stati dubbi su Fantoni – esordisce D’Auria nel suo intervento –, è un nostro punto fermo, sarà il nuovo capitano del Kleb Basket Ferrara e ne siamo onorati. E’ un punto di partenza per tutto l’ambiente, farà da chioccia ai tanti giovani di talento che arriveranno e riuscirà a trasmettere loro le basi solide del nostro gruppo. Resterà con noi per altri due anni e diventerà uno dei nostri pilastri. Fa parte, insieme a Panni e Molinaro, dei giocatori che abbiamo deciso di confermare. Peccato per Moreno, sarebbe dovuto essere il quarto, ma ne troveremo altri“. Le novità, però, riguardano anche altri temi: “Sappiamo che la strada è dura, al momento ci sono tanti cambiamenti interni. In questi giorni è stato abbattuto un muro con la SPAL, abbiamo avuto un incontro con Simone Colombarini ed è sicuramente un segnale positivo per lo sport ferrarese. Stiamo facendo questo per cercare di portare sempre più gente al palazzo dello sport, non tanto per gli introiti economici ma per costruire un clima diverso vicino al basket“. Nei piani della nuova proprietà c’è anche un restyling del Palazzetto: “In questi giorni dovrò chiedere un incontro a Merli perché ho quest’idea da esporgli. Nuovi colori, nuovi spogliatoi, una palestra interna. Stiamo lavorando a 360° per apportare tutte queste migliorie. Servirà tempo per metterle in pratica ma è un segnale per la città intera: non siamo qui di passaggio“.
Toni decisi e convinti per il presidente D’Auria, e lo stesso di può dire per Fantoni, già pronto a caricarsi la squadra sulle spalle per instradarla nella direzione giusta: “Sono contento di restare ancora perché qua a Ferrara io e la mia famiglia ci siamo trovati molto bene. L’idea di portare avanti un progetto appena nato ed esserne parte mi rende molto orgoglioso e felice. Ho accettato in pochissimo tempo la proposta che mi è stata fatta dal Kleb perché sapevo a cosa sarei andato incontro, sapevo dove sarei cascato, mi è bastato un quarto d’ora per decidere e sono felicissimo di iniziare questo nuovo ciclo. Sarà una stagione diversa da quella appena conclusa ma non sottovalutateci. La forza operaia sarà il nostro marchio di fabbrica“. Con la sua permanenza e già cinque innesti, ora all’appello mancano soprattutto i due americani da aggiungere in rosa: “A quel punto la squadra sarà praticamente completa. Altre squadre stanno facendo molto bene sul mercato ma noi vogliamo portare Ferrara dove merita di stare. Spero che la gente venga a sostenerci e che ci dia la possibilità di lavorare con serenità“. Per lui è pronta anche l’investitura a capitano dopo l’addio di Cortese: “Ero già la chioccia quando di anni ne avevo 25, quindi non posso che essere contento. Ho avuto grandi maestri nella mia carriera, spero di riuscire ad aiutare i miei figliocci. Non sarò un padre ma uno zio, un amico fustigatore. Se serve dare tutto per costruire qualcosa di bello perché risparmiarsi? Io sono cresciuto con questa mentalità e credo di essere cresciuto bene. I nuovi acquisti? Quello che conosco meglio è De Zardo, ma sono tutti quanti giovani di belle speranze che sanno giocare a pallacanestro. L’importante è che siano vogliosi e affamati perché per loro questa è una grande occasione per lanciarsi nel basket e costruirsi un futuro importante. I vecchi come me in squadra ci stanno perché portano esperienza, ma sono i giovani a doversi far largo“. Intanto il prossimo campionato si prospetta duro come il precedente: “Quattro o cinque squadre sembrano più forti delle altre. Dietro ci sarà bagarre, ma in campo si va sempre e solo in cinque… Lo scorso anno noi ad esempio abbiamo fatto cose che nessuno si sarebbe mai immaginato. Sta tutto nel modo in cui si lavora e nella voglia che si mette in campo“.
E se la truppa di italiani è già stata praticamente assemblata, il ds Pasi sta lavorando neanche poi così sotto traccia per riportare a Ferrara il pezzo da novanta dell’ultima stagione: Mike Hall. D’Auria esce allo scoperto: “Pasi sta facendo di tutto per trovare due americani che possano fare la differenza. Non vogliamo sbagliare il loro innesto, ma credo che la squadra con Fantoni e gli altri italiani debba essere comunque competitiva. L’intenzione, però, è di confermare Mike Hall. E’ lui il nostro primo obiettivo, non sarà facile ma lavoriamo per riportarlo a Ferrara. Certo, seguiamo anche altre piste, ma c’è tempo. Per Mike speriamo di chiudere nel giro di qualche settimana. Ci conosce, la trattativa è già stata avviata. Bisogna solo capire quale sia la sua volontà, ha altre offerte da valutare, alcune provenienti dalla A1, quindi non sarà facile. Però ci stiamo lavorando perché conosce tutti quanti, è voluto e richiesto dall’allenatore“. A proposito di Bonacina, aumentano anche i suoi compiti con l’arrivo della nuova dirigenza: “Io quest’anno ho parlato con allenatore e DS e la squadra la devono fare loro. Se vengono da me dicendo che hanno trovato qualcuno che fa al caso del Kleb io non entrerò nel merito delle decisioni perché non mi occupo di questo. Quindi massima fiducia in Pasi, che lo scorso anno ha fatto molto bene, così come Bonacina, quindi perché cambiare?“. E se Hall può tornare a Ferrara, Cortese e Rush non difenderanno più i colori del Kleb: “Purtroppo era scritto che sarebbero andati via, sono professionisti ed è giusto che facciano altre scelte se le ritengono più opportune. Udine con Riccardo sta facendo un’ottima squadra. Ma anche il nostro obiettivo è quello di fare bene e mi piacerebbe avere la fiducia di tutti perché stare qui a parlare con Fantoni per come stavano le cose era tutt’altro che scontato. Anzi, la A2 a Ferrara non era scontata e qualche settimana fa non avrei saputo dire quale sarebbe stato il futuro del basket in città. Gli appelli di Bulgarelli all’imprenditoria ferrarese non sono andati a buon fine ma sono contento che nessuno si sia fatto vivo, perché questa avventura mi piace e voglio aiutare il basket di Ferrara con serenità e tranquillità. Gli stimoli giusti ci sono e vogliamo andare avanti il più possibile in questa avventura“.