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Vinto un derby, sotto con l’altro. La SPAL dopo il successo in trasferta con Bologna torna al “Dall’Ara” e ospita il neopromosso Parma, per un’altra sfida tutta emiliana che manca da trent’anni in competizioni ufficiali. Siamo solo alla seconda giornata di campionato, ma la posta è notevole per entrambe le squadre in ottica salvezza. Per questo torna la nostra rubrica in cui chiediamo a un collega di raccontarci come gli avversari vivono la vigilia, in questo caso abbiamo interpellato Guglielmo Trupo, giornalista di Parmatoday.it

Guglielmo, nella prima uscita stagionale il Parma si è fatto recuperare due gol di vantaggio dall’Udinese: il pareggio ha lasciato l’amaro in bocca?
“Sì, secondo il mio punto di vista sono stati due punti persi. Se si subisce una rimonta del genere vuol dire che c’è qualcosa che non va. E non si fa neanche troppa fatica a capire cosa: non tutti i giocatori hanno ancora i novanta minuti nelle gambe e questo è coinciso con un evidente calo fisico dopo l’ora di gioco. L’Udinese è riuscita a riagguantare la gara per i capelli grazie anche ad errori in fase di non possesso da parte del Parma, che si è fatto trovare scoperto durante una ripartenza e ha sbagliato i tempi delle marcature preventive. Ma alla mia critica riesco a trovare anche delle attenuanti: il Parma è una neopromossa ed era la prima partita di campionato, ad agosto si fa sempre un po’ più fatica a tenere il ritmo. E almeno penso serva da lezione per capire quanto è dura in serie A portare a casa la pagnotta”.

Con quale stato d’animo la truppa di D’Aversa sta preparando la partita di domenica con la SPAL?
“Sta lavorando molto attentamente per prendere le giuste contromisure a una squadra organizzata come la SPAL. La posta in palio è importantissima nonostante sia solo la seconda giornata di campionato, tre punti sarebbero già fondamentali in ottica salvezza. Il tecnico sta provando ad inculcare nella testa dei suoi giocatori dei nuovi concetti rispetto alla scorsa stagione in Serie B. Il calendario non sorride al Parma: dopo la SPAL deve affrontare Juventus e Inter, una di seguito all’altra. Per questo un buon risultato con i biancazzurri sarebbe grasso che cola. La SPAL parte favorita perché ha un anno in più di esperienza e inoltre è galvanizzata dal successo nel derby con il Bologna, mentre i ducali sono un po’ avviliti dopo il pareggio con l’Udinese”.

Quindi che partita di aspetti?
“Sicuramente non brillante, anche perché come detto prima siamo ad inizio stagione. E poi sia SPAL che Parma sono due squadre attente, non mi aspetto molti gol, sono sincero. Al contrario credo che sarà una partita tesa, tirata e combattuta, dal primo all’ultimo minuto. Come ogni scontro salvezza che si rispetti. Visti i profili dei due allenatori, cureranno ogni dettaglio nel minimo particolare, senza lasciare nulla al caso. Giusto così perché uscire da questa sfida con un esito favorevole può far prendere una piega diversa al girone d’andata, quantomeno”.

Capitolo mercato: si poteva fare di più?
“Credo proprio di sì. Ma lo reputo sufficiente, seppur con qualche riserva: a centrocampo a mio avviso c’è un po’ troppa poca qualità, mancano una mezzala e un difensore centrale che possano dare il cambio ai titolari. E poi ci sono troppi esuberi, che sono difficili da piazzare sia in B sia in C perché alcuni rifiutano le destinazioni. Ma detto ciò non posso buttare la croce addosso a Faggiano: con la sentenza che è arrivata il 9 di agosto ha avuto a disposizione meno di una decina di giorni per imbastire delle trattative. Portando a Parma Grassi, Inglese e Gervinho ha fatto un mezzo miracolo. La punta ex Chievo è davvero molto forte: segna, gioca per la squadra e combatte come un leone su ogni pallone, ha dichiarato di divertirsi un sacco a lottare per la salvezza. Pure Bruno Alves è stato un buon acquisto: profilo internazionale di grande esperienza, non a caso è stato fatto capitano”.

A proposito, che aria si respirava a Parma in attesa del processo?
“Per gli addetti ai lavori sono stati due mesi d’inferno. Ma alla fine è andato tutto per il meglio: nessuna penalizzazione per il Parma e squalifica ridotta da 4 anni a 5 mesi per Calaiò (condannato per slealtà sportiva), che è stato preso come capro espiatorio. È vero che lui poteva risparmiarsi una leggerezza del genere, ma alla fine era solo un messaggio scherzoso ad un amico. In Italia si è soliti fare un processo alle intenzioni, però alla fine i fatti hanno smentito in toto la tesi della procura federale e la corte d’appello ha prosciolto la società. Si sono viste cose peggiori – come ad esempio gli intrighi della coppia Ghirardi-Leonardi – e sono convito che sotto ci fossero interessi più grossi. Ma non voglio addentrarmi in questo ginepraio”.

Meglio tornare al calcio giocato. Che undici ha in mente D’Aversa per domenica?
“D’Aversa di segue il credo ‘squadra che vince non si cambia’ quindi presumo che non vedremo grosse novità rispetto al match con l’Udinese. Mi immagino che disegnerà il Parma ancora con il 4-3-3 quindi, con Sepe in porta; Iacoponi, Alves, Gagliolo e Gobbi in difesa; Grassi, Stulac e Barillà in mezzo al campo; Siligardi – l’unico esterno a disposizione del tecnico visto l’infortunio di Ciciretti – e Di Gaudio ai lati di Inglese là davanti. Gervinho non è ancora pronto ma potrebbe essere buttato nella mischia a gara in corso. Rigoni invece insidia Barillà per una maglia da titolare”.

per la foto si ringrazia l’ufficio stampa del Parma