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Il Parma arriva all’appuntamento con qualche problemino soprattutto in attacco. Nella conferenza stampa della vigilia Roberto D’Aversa ha annunciato che Jonathan Biabiany non sarà della partita a causa di un infortunio muscolare accusato nella rifinitura, alimentando i dubbi sui possibili partner d’attacco di Inglese e Di Gaudio nel 433 del tecnico dei crociati: “Oggi abbiamo perso Biabiany per un problema muscolare, ma rimango fiducioso perché ci sono altri ragazzi che si impegnano durante la settimana e ne premierò qualcuno. Gervinho? Se potessi scegliere solo in base a valutazioni tattiche la scelta ricadrebbe su di lui, però devo considerare che abbiamo anche Ciciretti fuori e non possiamo rischiare altri infortuni. In questo momento non credo che Gervinho abbia novanta minuti nelle gambe, quindi servirà una gestione oculata. Non penso sia il caso di stravolgere il modulo, resteremo col 433“. Con Sprocati non convocato a causa di un affaticamento, probabilmente toccherà al giovane Da Cruz (1997) avviare la staffetta con Gervinho. Nella lista degli infortunati del Parma figurano anche Bastoni, Sierralta, Dezi e Scozzarella.

Ci aspetta una partita non semplice – ha detto D’Aversa – contro una squadra che nella prima giornata è stata la quarta per possesso palla, quindi una squadra a cui piace palleggiare. La SPAL è pragmatica e concede poco, secondo me si è ben calata nelle condizioni di poter portare a casa lo stesso obiettivo dell’anno scorso. Conoscono la categoria e per noi sarà una partita difficile, quindi dovremo essere bravi ad affrontarla con la stessa umiltà con la quale abbiamo approcciato la partita con l’Udinese. Della SPAL conosco bene Semplici perché ho fatto il master assieme a lui e lo reputo un allenatore molto preparato. Ha un collettivo importante a cui ha saputo dare un’organizzazione chiara, ma che non rinuncia affatto a giocare in fase offensiva. Ci sono individualità di livello, penso soprattutto a Kurtic e Antenucci“.

Quindi una battuta sull’aspetto ambientale: “Chiaro che il campo di Ferrara è un ambiente in cui i tifosi si fanno sentire. Essendo chiuse le curve al Dall’Ara probabilmente ci sarà meno sostegno, ma poi alla fine quel che conta è l’interpretazione della prestazione in campo da parte dei giocatori“.