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Consueta conferenza stampa della vigilia per mister Leonardo Semplici, che nella sala stampa dello stadio Paolo Mazza di Ferrara ha affrontato gli argomenti relativi a Fiorentina-SPAL. I biancazzurri arrivano all’Artemio Franchi con due punti di vantaggio sui viola, ma il tecnico toscano sembra non interessare particolarmente il duello in classifica contro la sua squadra del cuore: “Non mi aspettavo che la SPAL dopo quattro giornate fosse al secondo posto con nove punti in saccoccia ma i ragazzi hanno dimostrato attraverso prestazioni eccezionali di meritarli tutti. La cosa più importante però è che siamo riusciti a trovare subito un’identità, non pensavamo che riuscissimo ad esprimerci così bene da subito. Adesso non ci resta che dare continuità a quello che stiamo facendo, e la gara con Fiorentina sarà un altro banco di prova importante per testare la nostra consistenza: andremo a giocare in un campo difficile, contro una squadra forte, in grande salute, sia mentale che fisica, e che lavora con lo stesso gruppo da parecchio tempo. Insomma, sarà un esame tosto da superare per la SPAL”.
E poi c’è sempre il tema del ritorno nella propria città di nascita: “Fa sempre piacere perché rivedo vecchi amici e tutti i miei familiari. Ma è anche vero l’emozione che ho provato l’anno scorso quando sono entrato nel mio stadio per la prima volta da avversario non la proverò più in vita mia. Qualcosa davvero di incredibile”.

La Fiorentina ha giocato mercoledì sera il recupero della prima giornata contro la Sampdoria, pareggiando; per Semplici però i novanta minuti del “Ferraris” non dovrebbero essere un fattore determinate ai fini della prestazione della Viola: “Il mio collega Pioli può contare su una rosa giovane e ampia, praticamente ha un cambio all’altezza della situazione in tutti i ruoli. In estate hanno lavorato bene per allestire una squadra che possa centrare la qualificazione in Europa League e che quindi ha valori importanti. Se dovessero accusare un po’ di stanchezza, ben venga, ma non credo proprio succederà”.
E che partita si aspetta Semplici? “Impegnativa, perché giochiamo in un ambiente particolare, reso tale da una bellissima tifoseria. La Fiorentina presumo che scenderà in campo con una grande voglia di fare sua la gara, per questo dovremmo fare ancora meglio della partita con l’Atalanta, squadra forte e collaudata ma che in questo inizio di stagione qualche problemino l’aveva evidenziato. Invece la Viola sta alla grande, ha perso a Napoli ma ci può tranquillamente stare. Ce la metteremo tutta con il nostro modo di stare sul terreno di gioco per provare a mettergli i bastoni fra le ruote e complicargli la vita, alla fine sono convito che faremo bene perché i ragazzi hanno acquisito una grande consapevolezza nei propri mezzi. Dovremmo comunque andare sopra le righe”.

Semplici come al solito non si sbilancia sulla formazione, evitando di dare anche solo una indicazione su un possibile turnover visto il turno infrasettimanale che vedrà la SPAL impegnata con il Sassuolo: “Stiamo valutando insieme allo staff sanitario se c’è qualche giocatore che ha bisogno di tirare un po’ il fiato. Ma non preoccupatevi, stanno tutti bene, anche chi dopo la partita con l’Atalanta ha avuto mal di gola o qualche linea di febbre (Vicari; ndr). Sono tutti a disposizione, quindi, tranne i soliti infortunati (Viviani; ndr). Per il momento non ho ancora deciso se fare giocare ancora i soliti undici che hanno fatto molto bene fino ad adesso, insieme ai ragazzi che sono entrati dalla panchina a partita in corso. Deciderò nelle ultime ore che precedono il fischio d’inizio quale sarà la migliore formazione possibile per affrontare la Fiorentina. Nessuna rivoluzione in vista comunque”.

Impossibile poi non tornare sulla doppietta di Petagna di lunedì sera: “Sono molto contento per lui perché per un attaccante trovare la via del gol è quasi una questione di vita o di morte. A me invece importa anche che giochino bene. In passato era successo anche a Mirco di avere le polveri bagnate, ma poi si è sbloccato ed è riuscito a scrollarsi di dosso un bel peso. Auguro anche a chi non sta giocando adesso, ovvero Paloschi, Floccari e Moncini, di fare molti gol. Magari Andrea segnasse con una regolarità del genere, sarei l’allenatore più felice del mondo. Ma non sarà sempre così. Comunque tutti quelli che abbiamo firmato quest’estate li abbiamo portati alla SPAL perché nutriamo grande fiducia in loro”.
Così come di Missiroli: “Giocatore dalle indubbie qualità tecnico-tattiche, era il profilo che stavamo cercando per completare il centrocampo. Ma non parlerei solo di lui perché tutti stanno crescendo, anche quelli che erano alla SPAL l’anno scorso: mi riferisco a Schiattarella, Kurtic ed Everton Luiz. E non dimentichiamoci di Valoti e di tutti gli altri. Quello che mi rende è contento e fiducioso è che sono aumentate esponenzialmente la consapevolezza e la determinazione, lo vedo sia in allenamento durante la settimana che in gara. Il livello qualitativo è cresciuto in maniera complessiva, credo lo vediate anche voi”. 

L’attenzione mediatica delle ultime settimane può essere un problema? “Sicuro adesso sarà tutto più difficile: il clamore e la risonanza attorno alla SPAL dovuto alla striscia positiva di risultati farà si che chiunque ci affronti lo faccia con massima attenzione possibile. Noi dovremmo quindi essere ancora più bravi per gestire anche tutto questo. Soprattutto a livello mentale. Per il resto direi di no, ci siamo meritati tutto, con il duro lavoro sul campo e il sudore versato in ogni singola seduta di allenamento. Non solo noi, ma tutti quelli che hanno contribuito a far crescere la SPAL, in primis la famiglia Colombarini e il presidente Mattioli. La SPAL non dica che sia diventata un esempio da seguire, ma quasi”.