Non importa se la classifica ti dice bene o male, quando sei in serie A è sempre il caso di starci con stile. Da questo punto di vista la SPAL non lascia niente al caso, approfittando della settimana di avvicinamento al match con l’Inter per presentare la rinnovata linea delle divise sociali extra-campo. La firma è ancora una volta quella di Giulio Felloni, ormai da anni al fianco della società biancazzurra.
L’imprenditore ferrarese ha riunito insieme quattro grandi eccellenze della moda italiana commissionando a ciascuna di loro la preparazione di un capo specifico della divisa, per un risultato finale davvero raffinato e all’avanguardia. Dopo le belle parole introduttive dello stesso Felloni (“La SPAL è un motivo di crescita oltre che sportivo, anche economico e soprattutto sociale”) sul palco si sono quindi alternati i vari direttori commerciali dei marchi che hanno lavorato al progetto: Lardini per la realizzazione degli abiti, Duno per i giacconi, Kangra per i cardigan e Cristiani per le camicie, tutti entusiasti e orgogliosi di poter associare da qui fino a fine stagione il proprio nome al marchio SPAL, ormai sulla cresta dell’onda dopo la grande ascesa sportiva degli ultimi anni.
Tra i tanti presenti c’erano anche il patron Simone Colombarini ed una piccola delegazione di calciatori composta da Simone Missiroli e Sergio Floccari, arrivati subito dopo l’allenamento e scelti come modelli per mostrare immediatamente la bellezza e il fascino delle divise. Alle parole del direttore commerciale biancazzurro Crivellaro ha fatto poi seguito la chiosa finale del presidente Walter Mattioli, pienamente soddisfatto del prodotto e contento che i suoi giocatori possano rappresentare la SPAL – anche fuori dal campo – con un gusto unico e inconfondibile. Il pres, che venerdì sarà presente a Milano per l’assemblea di Lega, ha fatto sapere scherzosamente che cercherà di far invidia al suo vicino di posto De Laurentiis, mostrandogli prontamente il fascino delle nuove tenute. In attesa di scalare la classifica, questo è chiaro.