Riparte da dove si era fermato il campionato della SPAL: da una big. Il 7 ottobre fu l’Inter, con una partita tutt’altro che esaltante, a battere i biancazzurri a domicilio per 1-2. Sabato alle 15, invece, toccherà alla Roma riaprire le danze e ospitare la squadra di Semplici in una sfida sulla carta proibitiva, ma che per il tecnico toscano riserva non pochi spunti per trovare ulteriori conferme alle buone prestazioni offerte nelle ultime settimane.
Mister, il calendario propone due grandi squadre da affrontare l’una dopo l’altra. Ci sono analogie tra queste partite?
“Entrambe giocano per lo stesso obiettivo, sono forti, vengono da un anno positivo e si stanno confermando anche in Europa. Se con l’Inter abbiamo fatto bene, ma senza prendere punti, questa volta bisognerà provare a fare meglio. Quando si gioca contro queste squadre serve sempre la partita perfetta”.
Con Felipe fuori causa per squalifica e Bonifazi e Simic non ancora al top della condizione dobbiamo aspettarci novità in difesa?
“Sì, anche perché pure Djourou è indisponibile per un problema alla caviglia. Effettivamente in difesa siamo un po’ in emergenza, quindi ci sarà qualche cambiamento nel reparto arretrato, ma non solamente lì. Domani deciderò chi potrà essere della gara a secondo di quello che ho visto negli ultimi giorni. Chi è in vantaggio tra Bonifazi e Simic? Possono giocare entrambi a sinistra, forse il croato potrebbe fare più fatica per alcune caratteristiche. In più i nazionali sono rientrati solamente ieri e bisognerà valutarne le condizioni mentali e fisiche. Sia Gomis che Fares hanno affrontato un lungo viaggio di ritorno”.
Su quali punti ha lavorato maggiormente la squadra durante la pausa?
“Su intensità ed entusiasmo. La partita contro l’Inter doveva darci certezze e ora sappiamo che contro queste squadre dobbiamo trovare la convinzione di essere sulla strada giusta. Chiaro che serve dare continuità alle prestazioni, quindi anche a Roma proveremo a fare dei punti, ma se questo non dovesse avvenire per meriti dell’avversario noi dovremo comunque tornare a casa con la consapevolezza di poter arrivare contro chiunque ai punti che servono per la salvezza”.
Sarà la giornata di Paloschi titolare?
“Alberto è un attaccante importante per noi e lo considero un titolare al pari di tutti gli altri anche quando parte dalla panchina. Queste sue recenti prestazioni rendono merito al suo impegno e potrebbe partire dal 1′, è una situazione che prendo in considerazione così come tante altre”.
Ora il calendario si infittisce e presenta una netta alternanza tra partite ad alto rischio (Roma e Lazio) e gare in cui sarebbe auspicabile fare punti (Frosinone e Cagliari). Terrà conto anche di questo al momento di schierare la formazione?
“Sceglieremo la squadra in base al momento che stiamo vivendo, cercando di capire quali garanzie mi danno in allenamento i giocatori che ho a disposizione. Ovviamente il valore degli avversari verrà preso in considerazione, ma non peserà sulle scelte. Noi pensiamo partita dopo partita a seconda delle esigenze”.
Potrebbe prospettarsi un turno di pausa per Petagna?
“Sto valutando anche una possibile soluzione con Antenucci e Paloschi, ma per caratteristiche, nonostante Floccari si stia avvicinando ad una buona condizione, Petagna è unico in questa squadra. Il suo eventuale turno di riposo verrà valutato partita dopo partita”.
Come si argina la nuova Roma di Di Francesco, ormai spianata con un 4-2-3-1 che sta dando notevoli risultati?
“Da un po’ di tempo si sta schierando con un nuovo modulo, ma noi ci siamo preparati. La Roma credo sia una delle squadre più forti perché ha qualità tecniche e fisiche che poche altre possono vantare. Ha giocatori fisici e rapidi, sui calci piazzati poi sanno essere molto pericolosi. E’ sulla strada giusta per tornare la Roma dello scorso anno, ma in ogni caso può trovare la giocata decisiva in ogni momento. Ai ragazzi ho detto che servirà dare ancora qualcosa in più rispetto alla sfida contro l’Inter per fare risultato”.
Curiosa la designazione arbitrale. Pairetto a dirigere l’incontro e Abisso al VAR. Spazziamo via ogni complottismo?
“La definisco strana, ma non ho mai parlato degli arbitri e non lo farò oggi. Penso alla mia squadra e a come gestire situazioni simili. L’arbitro è una persona che come tutti può fare bene o meno bene ma nei suoi confronti c’è massima fiducia”.
A centrocampo è sempre vivo il ballottaggio Everton-Valoti? E l’impostazione che vuole dare alla squadra dipende in gran parte da questa scelta?
“Non è detto che con Valoti in campo la squadra sia più offensiva e con Everton il contrario. Il brasiliano mi dà tante soluzioni offensive, anche se per caratteristiche risulta più utile in fase di non possesso, ma non ci sono grosse differenze tattiche. Per me sono abbastanza similari per certi versi e la nostra partita non cambia in seguito a questa scelta. Anche contro l’Inter, seppur in svantaggio, ho inserito Everton al posto di Valoti, ma solo perché Mattia non ce la faceva più, e questo lo spettatore non lo sa, eppure abbiamo continuato ad attaccare. Everton da quando è arrivato ha fatto enormi passi in avanti, sta diventando importante per la squadra ma soprattutto per il gruppo ed è sempre più apprezzato il lavoro che fa”.
L’Olimpico è un campo particolare per lei. A Roma vinse la Supercoppa Primavera con la Fiorentina ed esordì in A lo scorso anno. Che emozione è per lei tornare su quella panchina?
“All’Olimpico collego ricordi importanti. La Supercoppa con la Primavera è stata una bella soddisfazione, ma il debutto in A è sicuramente stato un evento ancor più importante nella mia crescita professionale”.