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Con la sconfitta allo Juventus Stadium per 3-1, il Cagliari ha visto interrompersi la striscia positiva che era valsa 7 punti nelle ultime tre giornate. I sardi hanno pagato un avvio ad handicap con un gol al primo minuto, ma sono riusciti a reagire con Joao Pedro ed a rimanere in partita per tutto il tempo, anche dopo il goffo autogol di Bradaric che ha regalato il vantaggio alla Juventus. Con 13 punti conquistati nelle prime undici giornate, i rossoblù si assestano al quattordicesimo posto, seguiti proprio dalla SPAL ad una lunghezza di distanza.

LA FORMAZIONE
Mister Maran sembra aver trovato la quadra e riprova il 4312 con lo stesso undici di partenza visto nella giornata precedente contro il Chievo. Cragno tra i pali, in difesa ci sono Srna, Pisacane, Ceppitelli e Padoin. A centrocampo c’è Bradaric, mentre le mezzali sono Ionita e Barella. Dietro alle due punte troviamo il rigenerato Castro, mentre davanti giocano Joao PedroPavoletti.

LA PRESTAZIONE
Al di là del risultato, è stata una prestazione di grande personalità quella del Cagliari. Subìto il gol di Dybala, i rossoblù hanno preso in mano il pallino del gioco e hanno costruito nella metà campo avversaria, rendendosi anche pericolosi, specie con Pavoletti al 18′ del primo tempo. Il gol di Joao Pedro è arrivato meritatamente, ma lo scossone ha riacceso i bianconeri, portandoli a creare situazioni pericolose con grande facilità fino all’autorete di Bradaric sugli sviluppi di un’azione ben costruita. Nella ripresa gli uomini di Maran non hanno comunque rinunciato a provarci, approfittando di un po’ di sonnolenza da parte dei campioni d’Italia. La partita è rimasta in bilico fino all’ultimo, almeno fino al 42′, quando Cuadrado ha chiuso i conti  sfruttando un capovolgimento di fronte nato dall’ennesima costruzione rossoblù a ridosso dell’area avversaria.

LA CHIAVE TATTICA
Da qualche settimana mister Maran ha dato un volto nuovo alla sua squadra passando – definitivamente – al 4312. Gli scarsi risultati in avanti di Sau e Farias hanno convinto l’allenatore ad avanzare il recuperato Joao Pedro e a piazzare Castro sulla trequarti: l’argentino, pupillo di Maran, è un giocatore decisamente più offensivo di Ionita, schierato in quella zona di campo nelle prime uscite.
In fase di possesso palla, i rossoblu costruiscono cercando di guadagnare principalmente il lato destro del campo. Da lì, Ionita o Srna cercano spesso il cross dalla trequarti generalmente per Pavoletti che può colpire o proteggere il pallone in favore degli inserimenti di Castro, Joao Pedro e Barella. Quando invece la costruzione dal basso risulta faticosa, viene cercata immediatamente la testa di Pavoletti che ha il compito di conquistare il pallone e smistarlo per Barella in ricezione o per Castro che non disdegna l’allargamento sulla fascia sinistra per un eventuale cross dal fondo. A quest’ultimo in realtà piace spaziare per tutta la trequarti e, in fase di giro palla a ridosso dell’area avversaria, non dà particolari punti di riferimento spostandosi di continuo per favorire lo scambio coi compagni.
Una volta perso il pallone, in fase difensiva, i tre giocatori avanzati vanno subito in pressing sui difensori avversari nel tentativo di riconquistare immediatamente la sfera. Quando il primo pressing viene eluso, i rossoblù si dispongono in un 442 che crea parecchia densità sulla corsia centrale del campo, anche se spesso si possono vedere Ionita o Barella staccarsi per andare in pressione sul regista avversario. Lo scopo principale dello schieramento è quello di costringere l’avversario sulle fasce, mentre l’area di rigore viene difesa anche con otto o nove uomini dentro il perimetro. Analizzando quanto visto con la Juve, possono essere definiti tre momenti chiave che rappresentano i punti di forza e i punti deboli dei sardi.
Un’azione significativa è proprio quella del gol di Dybala arrivato al primo minuto, dove la tendenza a partire dal basso degli uomini di Maran si rivela esiziale ai fini dell’incontro. In questo specifico caso i sardi, dopo aver conquistato palla, provano subito a impostare l’azione palla a terra. In aiuto di Barella – sceso per compensare l’assenza di Pisacane – si presenta Padoin. Tuttavia il vero errore nasce dal suggerimento sbagliato di Pisacane che, anziché riconquistare la propria posizione, si propone al compagno per lo scarico facendosi così anticipare e lasciando poi scoperta e impreparata la difesa contro Dybala.
Il gol del pareggio invece offre un’occasione per osservare la fase di costruzione. Come accennato, la trequarti di destra è la zona da cui il Cagliari mette più palle in mezzo. Il cross del vantaggio parte dai piedi di Srna che principalmente cerca di servire Pavoletti in mezzo all’area di rigore, tra Chiellini e Cancelo. Insieme a Pavoletti ci sono puntualmente Joao Pedro e Castro pronti a raccogliere una deviazione e Ionita che, con Srna sulla trequarti, si stacca per occupare l’area di rigore. Su una palla sporcata da un giocatore bianconero, si avventa proprio Joao Pedro che, come Castro, grazie a un’ottima tecnica di base si destreggia nello stretto e la mette dentro.

CHI NON CI SARA’
Per il confronto al Paolo Mazza sono in dubbio le convocazioni di Klavan, Lykogiannis e Farias. I tre – assenti anche contro la Juve – sono infatti da valutare. Il primo è ancora alle prese con una tendinopatia, il difensore greco ha riportato una lesione muscolare al gemello mediale sinistro in allenamento prima della sosta del campionato. Anche Farias è ancora alle prese con un problema al polpaccio.

OCCHIO ALL’AVVERSARIO
Il centravanti di riferimento è Leonardo Pavoletti. L’attaccante rossoblu è uno dei più forti colpitori di testa in Italia e nelle ultime due stagioni ha segnato ben 13 gol con questo fondamentale (l’81% dei suoi gol totali). Nessuno in Europa ha fatto come lui. Anche in questo campionato, quattro dei suoi cinque gol siglati fin qui sono arrivati dal gioco aereo. Insomma, Pavoletti può essere definito come il classico uomo d’area che dà il meglio di sé negli ultimi sedici metri.
La vera marcia in più di questo Cagliari, sembra invece darla Lucas Castro. Dopo un ultimo anno caratterizzato da infortuni e dopo un avvio decisamente a rilento, l’argentino sembra essere ritornato ai livelli che gli avevano permesso di mettersi in risalto, grazie soprattutto al recente spostamento sulla trequarti proposto da Maran in passato sia al Catania che al Chievo. Molto forte fisicamente, Castro spicca per il dribbling e per i suoi frequenti cross dal fondo. Tuttavia oltre a essere un giocatore tecnico, il centrocampista classe ’89 è un calciatore estremamente intelligente e funzionale, in quanto durante i novanta minuti non dà mai riferimenti precisi e riesce sempre a inserirsi con grande tempismo.
Srna è probabilmente il giocatore di livello che serviva a questo gruppo, sia dentro che fuori dal campo. Il croato è un terzino con propensione offensiva che spicca per la sua tecnica di base e per la qualità dei suoi cross. L’ex Shakhtar Donetsk inoltre è discretamente capace nei calci piazzati e risulta un ottimo rigorista.
Infine parliamo di Barella, sicuramente il miglior talento in prospettiva del Cagliari e uno dei migliori in Serie A. Il centrocampista classe ’97 è decisamente fondamentale per i meccanismi del gioco di Maran, essendo una mezzala completa. Le sue qualità più importanti sono dinamismo e combattività che lo portano a lottare per la conquista di ogni pallone. Non a caso è al momento al nono posto in Serie A per palloni recuperati, avendone già riconquistati 45 fin qui. Inoltre è dotato di una buona visione di gioco e di un notevole tiro dalla distanza ed è anche piuttosto capace sui calci piazzati.

L’ANDAMENTO RECENTE
I punti in classifica non devono tratte in inganno gli osservatori. Il Cagliari nelle ultime uscite sembra aver cambiato marcia. Dopo la sconfitta con l’Inter, Maran è passato al 4312, avanzando Joao Pedro sulla linea di Pavoletti e lasciando la trequarti in mano a Castro che, tra le linee, sembra aver trovato linfa nuova. Da quel momento i rossoblù hanno messo insieme 7 punti in tre partite (Bologna, Fiorentina e Chievo), mostrando anche personalità e concretezza nella manovra offensiva (sei i gol segnati in quattro partite col 4312).

(2V, 1N, 2P)

Juventus – CAGLIARI 3-1 (Joao Pedro)
CAGLIARI – Chievo 2-1 (Pavoletti, Castro)
Fiorentina – CAGLIARI 1-1 (Pavoletti)
CAGLIARI – Bologna 2-0 (Joao Pedro, Pavoletti)
Inter – CAGLIARI 2-0