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Dopo undici giornate e sei sconfitte nelle ultime sette partite che si fa, si firma per un pareggio? Domanda spesso scontata e ricorrente nel calcio in generale, ma che nel caso della SPAL è di grande attualità vista l’allergia al pari dei biancazzurri. Che sia o meno solo uno scherzo dei numeri, Semplici dopo Frosinone l’aveva detto abbastanza esplicitamente:Bisogna rendersi conto che quando non si può per forza vincere, bisogna anche essere bravi a non perdere“. Parafrasi: a volte anche la prospettiva di un pareggio con una rivale per la salvezza non è del tutto da disprezzare.

Chissà se i giocatori verranno toccati da questo pensiero nel corso di della partita col Cagliari. In fondo un punto extra prima della sosta non sarebbe da disdegnare, anche se un successo casalingo consentirebbe di andare alla sosta col sorriso sulle labbra e di preparare con maggiore serenità la seconda trasferta stagionale a Torino. Nel frattempo la SPAL può fregiarsi dell’appartenenza ad un club piuttosto ristretto in Europa. Stare in compagnia di Paris Saint Germain, Tottenham e Lazio in genere vuol dire far parte di un girone di una competizione continentale o essere incastrati in qualche bizzarra statistica. Il caso è ovviamente il secondo: la SPAL è una delle poche squadre europee a non aver ancora pareggiato in campionato. Almeno prendendo in esame i cinque principali tornei del continente, ossia quelli di Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Spagna.
Nella scorsa stagione la SPAL a questo punto del percorso era riuscita a mettere in cassaforte un paio di punti presi singolarmente (con Lazio in trasferta e Crotone in casa), ma vincendo di meno (solo due volte). Eppure le occasioni non sono mancate: con un po’ di fortuna in più a Torino, Genova (sponda Samp) e in casa con l’Inter la SPAL avrebbe potuto far segnare la X sull’ormai desueta schedina, migliorando così una classifica che già così non è affatto male per una squadra che vuole conservare la categoria.

Curiosamente, la SPAL è l’unica squadra di bassa classifica a trovarsi in questa strana situazione: il Paris Saint Germain non ha mai pareggiato perché ha sempre e solo vinto (12 su 12), mentre il Tottenham ha avuto tre passaggi a vuoto a fronte di otto vittorie. I londinesi sono al quarto posto della Premier League, a -5 dall’imbattuto Manchester City. Il ritardo della Lazio dalla Juventus invece è più cospicuo (-10), ma la squadra di Inzaghi naviga nelle zone che valgono la qualificazione alla Champions League, spalla a spalla con le altre grandi della Serie A (Roma esclusa). In Spagna e Germania invece tutte le squadre hanno portato a casa almeno un pareggio nel loro cammino. Se invece si vuole allargare un po’ l’orizzonte, ci sono altre squadre disposte a fare compagnia al quartetto citato prima, tipo il PSV Eindhoven nei Paesi Bassi (11 vittorie in altrettante partite) o il Porto in Portogallo (7 vittorie, 2 sconfitte). Squadre che partecipano con regolarità alle competizioni continentali e puntano a vincere i rispettivi campionati. Insomma i biancazzurri rappresentano un po’ un’eccezione in questo panorama.

Ora arriva il Cagliari: ultima vittoria con i sardi nel 1968, ultimi tre precedenti tutti e tre negativi, un arbitro che finora ha diretto solo partite finite in pareggio con la SPAL in campo. Tutte le coincidenze puntano su una X manco fosse una caccia al tesoro. Che si fa, si firma?