C’è ancora un mesetto per schiarirsi le idee, ma la sensazione è che se la SPAL dovesse incontrare l’occasione giusta farebbe più di un pensiero nei confronti di un portiere da affiancare ad Alfred Gomis. Non più un giovane con un potenziale tutto da scoprire (tipo VMS), ma un giocatore solido dalla comprovata esperienza. Il problema è che a gennaio, di giocatori così, se ne trovano pochi e tutto è subordinato al rispetto dei parametri economici delineati dalla famiglia Colombarini.
Per adesso gira il nome di Emiliano Viviano, citato da due diversi articoli di Sport Mediaset e Calciomercato.it. Il portiere fiorentino (234 presenze in serie A con Bologna, Palermo, Fiorentina e Sampdoria) sta vivendo mesi surreali in Portogallo dopo essere stato ingaggiato dallo Sporting e con tutta probabilità a gennaio punterà ad un trasferimento. Eventualità considerata (e probabilmente privilegiata) anche dallo stesso club biancoverde, almeno stando a quanto riferiscono i due principali quotidiano sportivi portoghesi, ossia O Jogo (che cita espressamente la SPAL) e A Bola. D’altra parte sotto il profilo societario lo Sporting vive un momento critico che è direttamente connesso all’assurda situazione in cui si ritrova il giocatore, che proprio sabato compirà 33 anni.
Viviano infatti è stato ingaggiato dallo Sporting a fine giugno 2018, dietro indicazione del neo-allenatore Sinisa Mihajlovic quando ancora il club era gestito dal presidente Bruno de Carvalho. Operazione da due milioni per il trasferimento con un ingaggio attorno al milione fino al giugno 2020. Il problema è che de Carvalho era nel pieno di un ciclone giuridico e mediatico per aver rescisso ben nove contratti a metà giugno, decimando la rosa che sarebbe dovuta essere affidata all’allenatore serbo. Questo ha portato alla sfiducia da parte dell’assemblea dei soci e la sostituzione prima con Sousa Cintra (ad interim) e successivamente con Frederico Varandas. La prima mossa della nuova dirigenza è stata quella di interrompere il rapporto di lavoro con Mihajlovic (che aveva firmato un triennale), causando un’ulteriore controversia contrattuale. La storia ha dell’assurdo, se si considera che de Carvalho (definito dalla stampa il Trump portoghese) è poi finito sotto processo con una lista interminabile di capi d’imputazione, in quanto ritenuto il mandante della brutale aggressione subita dai suoi stessi giocatori all’indomani dell’ultima partita del campionato 2017-2018, che sancì la mancata qualificazione alla Champions League.
In tutto questo caos, Viviano è finito rapidamente ai margini della rosa senza riuscire mai a giocare un singolo minuto in competizioni ufficiali. Sia con José Peseiro, sia col subentrante Marcel Keizer (ingaggiato l’1 novembre). La sua prolungata assenza dalla lista dei convocati è stata motivata nei modi più disparati dalla stampa portoghese: prima con una condizione fisica non accettabile in fase di ritiro estivo, poi con un infortunio ai muscoli del collo e infine con un intervento di rimozione di una vite inserita in un ginocchio qualche anno prima per rimediare ad un vecchio infortunio. L’intero minutaggio tra campionato e coppe se lo sono spartiti il brasiliano Renan, il francese Salin e il giovanissimo (classe 1999) Luis Maximiano. In una recente intervista rilasciata a Sky Sport il portiere ha espresso un comprensibile malcontento per la sua situazione, pur non rilasciando commenti che potessero lasciare pensare ad una imminente cessione. Ma le esigenze di bilancio dello Sporting potrebbero quantomeno favorire un suo ritorno in Italia.
Se la SPAL dovesse decidere di farsi sotto dovrebbe evidentemente lavorare un po’ sulla formula, visto il valore del cartellino (due milioni o poco meno) e la cifra non immediatamente accessibile del contratto di Viviano. Si tratterebbe senz’altro di un investimento importante che permetterebbe ai biancazzurri di potenziarsi ulteriormente in vista del girone di ritorno. Al momento è una suggestione appena appena accennata. Ma tra un mese, chissà.