Due squadre che avevano bisogno di tornare a vincere e, sostanzialmente, un tempo giocato meglio per parte. Nonostante questo, nella conferenza stampa post-partita, sia Leonardo Semplici che Mimmo Di Carlo hanno cercato di concentrarsi soprattutto sulle cose positive nella giornata di oggi.
LEONARDO SEMPLICI
“Oggi c’è solo da fare i complimenti ai ragazzi, che hanno fatto la partita che dovevano fare contro un Chievo che veniva da pareggi importanti come quelli contro Lazio e Napoli. Abbiamo rischiato solo una volta su una ripartenza da nostra palla inattiva, creando poi i presupposti per vincere. È mancato solo il gol, ma sotto tutti gli altri punti di vista la squadra ha fatto il massimo e se continueremo cosi arriveranno i tre punti. Non ho rimpianti, i ragazzi hanno dato quello che in questo momento possono dare. Cosa dovevamo fare di più per vincere? Doveva entrare il tiro di Floccari alla fine (sorride, ndr). Io non ho visto il primo tempo così negativamente, la partita l’abbiamo sempre fatta noi, magari con poca incisività e pericolosità, e loro hanno creato qualcosa solo in contropiede. Ma i rischi sono anche dovuti al fatto che i ragazzi la volevano vincere. Certo, se qualcuno pensa che la SPAL, contro squadre più indietro in classifica, possa vincere sempre 3-0 e tirare ventisette volte in porta, secondo me si sbaglia, non abbiamo queste possibilità, oppure mi sbaglio io. In campo ci sono anche gli avversari che creano presupposti per non prendere gol e anche Di Carlo mi sembra abbia detto che se c’era una squadra che meritava di vincere era la SPAL.
Dobbiamo continuare il nostro percorso, consapevoli che qualche partita prima magari la si poteva anche vincere, ad esempio quella col Cagliari o col Genoa, ma per come si erano messe, non per il valore assoluto degli avversari. I ragazzi sentivano la responsabilità di vincere e non posso rimproverargli nulla, sono usciti esausti. Ci girano storte anche alcune situazioni, ma non vogliamo attaccarci a fortuna o sfortuna, continuando a lavorare in maniera serena e guardando nel modo giusto la classifica. Perché tutti ci chiediamo da quanto non vince la SPAL, ma le altre dietro di noi da quanto non vincono? Non possiamo guardare la classifica solo quando ci fa piacere. Siamo sei punti avanti rispetto all’anno scorso in un campionato che è più difficile e, anche se non è un momento eccelso, ci sono anche cose che vanno bene. Per quanto riguarda i singoli, Petagna non ha sicuramente giocato una partita in linea col suo valore, ma anche la squadra deve essere in grado di metterlo in condizione di sfruttare le sue qualità, come quelle fisiche. Antenucci è vero che non viene da alcune partite positive, ma quando faccio la formazione scelgo in base a diversi fattori, consultandomi con il mio staff, non certo per fare dispetto a qualcuno. La sua giornata poteva cambiare sulle piccole cose, come nel primo tempo quando, su una palla svirgolata da un difensore avversario, ha voluto rientrare sul destro anziché tirare di sinistro. Ora abbiamo anche Floccari, che ha fatto bene nelle ultime occasioni in cui è stato impiegato e rappresenta un giocatore importante per noi, come lo è anche Paloschi, che avrebbe segnato senza la deviazione di Bani. Dobbiamo vedere anche le cose positive, non solo quelle negative. Credo che anche i cinque di centrocampo abbiano fatto una buona prestazione, a parte qualche palla persa. Lazzari e Fares hanno messo diversi cross in area, non sempre però facendo le scelte giuste, soprattutto quest’ultimo. Ci è mancato il gol per portare a casa i tre punti, ma lavoreremo come al solito per migliorare sotto questo aspetto”.
DOMENICO DI CARLO
“Senza tre titolari oggi cercavo delle risposte dai giocatori che fino ad ora non avevo impiegato, su un campo sicuramente difficile, per il valore dell’avversario, ma anche per i tifosi e per l’ambiente. Posso dire che queste risposte sono state positive. Nel primo abbiamo giocato di più a calcio, essendo più propositivi e creando più occasioni. Nel secondo, invece, è uscita la SPAL, mettendoci più pressione, pur senza grandi tiri in porta. È sulla capacità di soffrire in questi momenti che dobbiamo un po’ migliorare col lavoro settimanale, ad esempio col lavoro degli attaccanti nel tenere maggiormente il pallone davanti. Oggi voglio elogiare le prestazioni di Leris e Jaroszynski, bravissimi a contenere due giocatori importanti come Lazzari e Fares. Bisognava riattaccarli di più e la scelta di Leris è legata era legata anche a questo, pur sapendo che dietro avremmo sofferto. Volevo dare riferimenti laterali, coprendomi bene anche centralmente, senza però rinunciare al trequartista e alle due punte perché qualche partita dobbiamo vincerla. Ci teniamo stretto questo punto, che ci tiene attaccati al gruppo delle concorrenti in classifica. Quando cresceranno gli attaccanti avremo modo di vincere qualche partita, ma è anche vero che nelle ultime quattro partite i miglioramenti in fase difensiva sono stati evidenti. Chiaramente quando hai pochi punti ci vuole più tempo anche per riuscire a fare le cose semplici. Noi dobbiamo entrare in campo per fare la prestazione, senza guardare troppo la classifica, concentrandoci su noi stessi e così facendo arriverà anche la vittoria. Bisogna essere meno frenetici e più cinici, ma l’importante è uscire dal campo avendo dato tutto”.