Mi brucia la gola, ma non è una novità. Mi fanno male le gambe, ma anche questa non è una novità. Il tifoso (e qui faccio il nome, io non ho paura), il signor Mugugno Criticoni, che si replica come i Gremlins, oggi ha meno argomenti del solito, anche se egli ed i suoi accoliti, ha la capacità di criticare pure per il gol sbagliati nel riscaldamento. Clima freddo oggi, ma una Ovest calda come l’Africa, ripetute da dieci e passa minuti, ragazzi giovani in balaustra, ma nel segno della continuità e dell’appartenenza. Siamo qua che cantiam per te, siamo qua perché la S.P.A.L. è il nostro sogno prima di essere la nostra squadra.
Abbiamo giocato contro l’ultima in classifica, vero, ma molto ben disposta, che non prende gol, reduce da pareggi con Napoli e Lazio, non ho detto Fiorenzuola e Pievigina. Non siamo in grado di fare un sol boccone di nessuna squadra, questa è la categoria, stampiamocelo ben in testa. Certo ci mancano i punti con questa o quella squadra, a sentire il signor Mugugno dovremmo essere ad un passo dalla capolista. Ma noi siamo la S.P.A.L. ed ancora, noi siamo la curva Ovest, sontuosa, mai doma, che canta e trascina, che sprona e porta la croce. Stiamo tornando, abbiate paura.
Il primo tempo, come da monetina, ci vede attaccare sotto la Est. Una buona occasione per noi, una bella parata di Gomis ed un salvataggio sulla linea di Manuelito, sintetizzano la prima frazione. Ci manca un po’di sacro fuoco. Che però si accende nel secondo tempo. Occorre erigere un monumento per Sergione nostro. Entra al ventesimo, gioca, corre, ammalia il pallone. La sua tecnica se ne fotte altamente della carta d’identità, nessun pallone è sprecato se è indirizzato dalla sua parte. Stop, possesso palla, giocate uno contro uno, controllo e tiro: nessun fondamentale gli è sconosciuto. E poi quella schifosa traversa che avrebbe messo a dura prova la nuova struttura del Mazza. Un collaudo statico mancato per pochi centimetri. Quanti pali abbiamo colpito nelle ultime giornate? Quattro, cinque… fa niente, siamo vivi, siamo veri, siamo noi, alla faccia di chi si lamenta. Poco prima del colpo del Boia, anche Paloschino ha sfiorato il vantaggio. Canta curva Ovest, canta oltre il novantesimo, riprendi il tuo posto in balaustra a dirigere migliaia di anime che il cuore ce lo mettono sempre. Signor Mugugno, mi faccia il piacere si accomodi altrove, noi qui si sta lavorando, il cantiere aperto del campionato è in fase di costruzione, si metta le mani dietro la schiena, da bravo umarel, e ci lasci proseguire la nostra corsa.
Io sono orgoglioso della mia squadra, mi piace vederne la corsa e la sofferenza, mi piace vedere momenti come quelli del secondo tempo, dove il campo era sbilanciato verso Ovest. Il calcio è sempre stato un argomento da bar e di quel luogo io sento la mancanza, odore di Campari e fumo, luci al neon e rumore di bestemmie e boccette, mille volte più educativo di tutti i social attuali. Dietro al monitor o al display, tutti sapienti mister, opacizzati dalla voglia di vomitare sentenze. Partecipate, vivete la partita come noi, abbracciatevi in curva, per scaldarvi e per scaldare, questo è il compito di una tifoseria. Noi siamo di più, siamo la storia e la memoria, siamo l’attualità, oggi abbiamo un punto in più della fine del girone d’andata dell’anno scorso. Analisi poco interessante e pertinente? Non mi interessa, lascio ai dotti, medici e sapienti (cit.) la verità, a me basta veder correre i ragazzi con la casacchina a strisce sottili bianche ed azzurre per essere felice. Tutto il resto è noia. Forza SPAL.