Ultimo sforzo prima delle vacanze. A 72 ore da SPAL-Udinese i biancazzurri torneranno in campo per la terza volta in una settimana e lo faranno nientemeno che a San Siro, ospiti di un Milan mai così in difficoltà come ora. La squadra di Gattuso non segna da quattro partite e la panchina dell’ex campione del mondo traballa pericolosamente. Per capire che aria tira a Milano abbiamo interpellato il collega Matteo Calcagni di Milanews.it.
Matteo, partiamo dalla stretta attualità: Gattuso con la SPAL si gioca a tutti gli effetti la panchina?
“La sensazione è questa, il rischio è palpabile. Senza una vittoria la panchina potrebbe effettivamente saltare, anche se al momento non c’è certezza sui nomi che possano eventualmente sostituire l’attuale allenatore rossonero. Non è da escludere che si continui con Gattuso anche senza un successo, però molto dipenderà dalla risposta della squadra. Non è una situazione facile neppure per la dirigenza milanista”.
Quale pensi che possa essere la probabile formazione anti-SPAL?
“Suso ha un’infiammazione al pube e, dopo Frosinone-Milan, potrebbe saltare anche la sfida di sabato con la SPAL. È possibile dunque che Gattuso confermi la formazione schierata allo Stirpe, a meno che non pensi ad un ulteriore cambio di modulo per provare a dare una scossa. Personalmente, se fossi nel tecnico rossonero, riproporrei dall’inizio José Mauri: l’argentino ha ben figurato con la Fiorentina e potrebbe portare un pizzico di inventiva in più alla manovra milanista”.
In che modo la squadra di Semplici può cercare di impensierire i rossoneri?
“Il Milan attualmente è piuttosto scarico e sta soffrendo oltremodo i ritmi elevati degli avversari. La SPAL potrebbe puntare a giocare con un pizzico di spregiudicatezza e premere il piede sull’acceleratore per mettere in difficoltà l’undici rossonero. Nonostante la sconfitta, il Diavolo ha sofferto pochissimo con la Fiorentina, in una gara giocata ad un ritmo molto blando da parte di entrambe le squadre”.
Visto l’andazzo del Milan, i biancazzurri hanno possibilità di tornare da San Siro con dei punti in saccoccia?
“Sì, perché ora come ora il Milan sta faticando sia in casa che in trasferta, contro qualsiasi tipo di avversario, più o meno blasonato. Oltretutto, se la partita non mettesse subito bene, San Siro potrebbe spazientirsi e trasformarsi così in arma a doppio taglio. La SPAL sta dimostrando una buona solidità e potrebbe sfruttare il momento dei rossoneri per conquistare dei punti importanti per la salvezza”.
Che partita ti aspetti?
“Una molto ostica per il Milan, per una serie di motivi: la SPAL si difende molto bene e i rossoneri tendono a deprimersi velocemente. Inoltre, va considerata la probabile assenza di Suso, forse l’unico giocatore rossonero che può cambiare le gare con una giocata. Gli estensi poi, vista la classifica non così tanto preoccupante, hanno poco da perdere e la leggerezza mentale nel gioco del calcio fa spesso la differenza”.
Torniamo all’extra campo: Gattuso quali colpe ha?
“Quando una squadra non trova il gol da quasi un mese un tecnico non può essere incolpevole, anche se le attenuanti sono molte. Che colpa può avere Gattuso se Higuain non segna da ottobre? Inoltre, non esiste un’alternativa reale né a Biglia né a Bonaventura. Il tecnico rossonero ha sbagliato qualche cambio ma in una situazione del genere qualsiasi allenatore avrebbe trovato difficoltà”.
Capitolo Higuain: dalla serataccia vissuta con la Juventus non sembra più lo stesso…
“Da quella gara è crollato e non si è più ripreso. Ha pagato anche alcuni fastidi alla schiena, ma il vero problema sembra essere psicologico. Da quello che si vede in campo pare quasi non crederci più, come se fosse demoralizzato. Sappiamo che questi campioni possono rialzarsi da un momento all’altro, però la situazione è davvero grave. Il Pipita sta vivendo le stesse difficoltà che hanno trovato tanti attaccanti che sono passati al Milan in questi anni”.
Il quarto posto è effettivamente alla portata o la dimensione reale del Milan è quella dell’Europa League?
“Al momento, col materiale tecnico a disposizione, il Milan difficilmente potrà qualificarsi alla prossima Champions League. Per sperare nel quarto posto servono due cose: la ‘resurrezione’ di Higuain ed innesti validi sul mercato, soprattutto a centrocampo”.