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Ma quindi chi arriva? Domanda ormai ricorrente per semplici appassionati e addetti ai lavori. Da qui a domenica verosimilmente nessuno. Intanto perché in via Copparo non c’è tutto questo senso d’urgenza che si respira in alcuni angoli di piazza e poi perché il budget invernale è striminzito e va dosato con grande attenzione. In altre parole: se si compra lo si fa con la ragionevole certezza di aver davvero migliorato l’organico della SPAL in vista del girone di ritorno.

SCHIATTARELLA CHE FA? – Mercoledì da Frosinone hanno fatto sapere che la trattativa tra il club ciociaro e il centrocampista si è arenata e rischia di saltare definitivamente. Non tanto per la ritrosia a partire da parte di Crisetig (avrebbe dovuto liberare il posto proprio per Schiattarella), ma per un presunto mancato accordo tra la società e il giocatore sull’entità del contratto. Spiegano dalla Ciociaria: “Il Frosinone offriva al calciatore tre anni e mezzo di contratto con uno stipendio che variava in base alla categoria mentre il calciatore della Spal chiedeva un contratto sempre di tre anni e mezzo che gli garantisse sempre lo stesso stipendio sia in serie A che in serie B“. Porta chiusa? Non necessariamente, anche se il Frosinone potrebbe decidere di virare su obiettivi diversi, tipo il greco Samaris del Benfica. La sensazione è che le diplomazie siano al lavoro per trovare una soluzione in grado di soddisfare tutti. SPAL compresa che sicuramente non sarebbe così felice di cedere un proprio titolare senza vedersi riconoscere almeno un conguaglio da reinvestire immediatamente nel sostituto. A proposito dell’eventuale rimpiazzo: da Cagliari fanno sapere che una partenza di Cigarini (1986) non è affatto scontata malgrado la scadenza del contratto a giugno e anche il procuratore – Giovanni Bia – ha dichiarato a RMC Sport: “Secondo me il Cagliari non lo darà. E’ un giocatore importante e chi lo vuole deve bussare alla porta della società. Sono comunque operazioni difficili da fare a gennaio”. Peraltro mancano le conferme in merito al fatto che la SPAL abbia effettivamente raccolto informazioni sul giocatore. Nel caso in cui l’affare col Frosinone saltasse, Schiattarella rischierebbe di rimanere a disposizione di Semplici, perché all’orizzonte – almeno ora – non si vedono squadre interessate a garantirgli un’opportunità simile a quella prospettata dal Frosinone. Con quale spirito non si sa, perché inevitabilmente questa situazione un filo d’imbarazzo l’ha creato.

DJOUROU AI SALUTI – Nel pomeriggio di mercoledì Tuttomercatoweb ha dato per certa la risoluzione del contratto del difensore svizzero. Dalla SPAL non è arrivata una conferma ufficiale, ma tutti gli indizi puntano in quella direzione visto lo scarso apporto fornito finora dal giocatore. Nel caso a Semplici rimarrebbero cinque difensori, Simic compreso che non partirà fino a che non sarà individuato (e ingaggiato) un sostituto. Il nome di Zukanovic (1987) del Genoa rimane in cima alla lista, ma i rossoblù non hanno fretta di decidere il da farsi. Verosimilmente se ne riparlerà la settimana prossima, ma non sarebbe sorprendente vedere il bosniaco rimanere a disposizione di Prandelli. Anche perché un innesto in difesa non sembra essere esattamente la priorità numero uno per la SPAL: se ci sarà la possibilità il reparto verrà puntellato, altrimenti potrebbe anche essere mantenuto com’è. Quindi l’inserimento – ad esempio – di un Andreolli (1986) può essere sostanzialmente escluso, almeno allo stato attuale.

LO SPACCAPARTITE – Posto che ci sono ancora pratiche in uscita da sistemare (VMS, Viviani, Moncini), il vero obiettivo è consegnare a Semplici una mezzala eclettica, in grado di creare superiorità a centrocampo e di imprimere un cambio di passo alla manovra in determinati momenti della partita. In cima alle preferenze c’è sempre Giaccherini (1985) del Chievo, ma fino a quando non si capirà che piega prenderà il mercato dei gialloblù (pesa la sentenza sulla penalizzazione attesa il 18) progressi non ce ne saranno. A tale proposito sono stati chiari sia Romairone, sia il procuratore dello stesso Giaccherini. Se poi il Chievo dovesse chiudere ogni spiraglio, la SPAL andrebbe necessariamente su un profilo differente. Preferibilmente italiano o con esperienza in serie A, perché non sembra esserci l’intenzione di fare particolari scommesse dall’estero in un ruolo così delicato. Non risulta però che il profilo in questione corrisponda a quello di Murgia (1996) della Lazio, anche a causa dell’inesperienza.

POCO MOVIMENTO – La SPAL insomma gioca d’attesa e non potrebbe fare altrimenti in un quadro generale piuttosto statico e in cui i prezzi sono altissimi praticamente ovunque. Basti pensare all’esborso (12 milioni!) della Fiorentina per il classe 2000 Traoré dell’Empoli (16 partite nei professionisti) o ai due milioni a stagione (per tre anni) che il Parma ha deciso di garantire a Kucka. A conti fatti le prime due settimane di mercato non hanno visto chissà quali stravolgimenti e praticamente tutte le squadre arriveranno al prossimo weekend con al massimo un paio di volti nuovi in rosa. Le trattative potrebbero prendere quota a metà della prossima settimana, quando mancheranno solo sette giorni alla chiusura della sessione e anche le grandi inizieranno a spostare qualche pezzo in più sulla scacchiera. Lì la pressione aumenterà e le pretese, verosimilmente, si abbasseranno. Sarà in quel momento che la SPAL proverà ad accelerare, ma senza sperperi di sorta.