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Con 28 punti ottenuti nelle venti partite fin qui disputate, il Parma è senza dubbio da considerarsi come la sorpresa di questo campionato. Il tecnico Roberto D’Aversa ha plasmato una squadra che pratica un tipo di gioco essenziale ma funzionale, che ha permesso ai ducali di issarsi fino al nono posto in classifica.

Da un punto di vista tattico la formazione emiliana è costruita attorno ad una fase di non possesso organizzata che ha il compito primario di chiudere le corsie centrali agli avversari. All’interno di questo contesto tattico hanno grande importanza le due mezzali che, in fase difensiva, aiutano il play basso chiudendo in modo accorto i rispettivi mezzi spazi. Una disposizione del genere finisce per veicolare il gioco avversario sugli esterni. Ma il Parma non ha paura di difendere sui cross, potendo contare sulla stazza dei propri difensori centrali Bruno Alves e Bastoni, aiutati da esterni come Iacoponi o Gagliolo che sono in pratica centrali aggiunti. In fase offensiva la squadra ducale predilige agire tramite rapide verticalizzazioni, sfruttando l’attacco alla profondità di Inglese e di esterni particolarmente efficaci in transizione, primo fra tutti Gervinho.

via Gfycat

[il contropiede vincente di Gervinho contro l’Udinese]

Proprio l’ex romanista ha rappresentato fin qui una delle chiavi del successo ottenuto dalla squadra di D’Aversa nella prima parte di stagione. Autore di 6 reti, l’attaccante ivoriano ha anche registrato 1.09 passaggi chiave a partita. Il fatto che il differenziale fra le reti attese (expected goals) e quelle effettivamente realizzate sia di -1.80 certifica come Gervinho sia attaccante pericoloso anche prendendosi tiri con coefficiente di difficoltà maggiore.

Una soluzione per risalire il campo è anche quella che prevede il lancio lungo verso Inglese che ha il compito di tenere palla aspettando l’arrivo dei compagni. Il centravanti crociato è elemento pericoloso anche sui calci piazzati, arma offensiva che il Parma ha dimostrato di saper utilizzare nel corso di questo campionato.

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[Inglese in gol contro il Milan su situazione da palla inattiva]

Per sfruttare al meglio le caratteristiche dei propri avanti, il Parma è solito abbassarsi nella propria metà campo rinunciando ad un pressing ultra-offensivo, in modo da creare spazi da attaccare alle spalle della linea difensiva avversari. Lasciando a questi ultimi il dominio del pallone, la compagine di D’Aversa preferisce controllare la partita attraverso il controllo degli spazi. Questo spiega perché i gialloblù presentino sempre un baricentro basso al termine dei novanta minuti di gioco e perché abbiano prodotto la minor percentuale di tutta massima serie in termini di possesso palla medio (40.9%).


Michele Tossani
, classe 1978, analista tattico già collaboratore di realtà importanti come Rivista Undici e Il Napolista. Nel 2018 ha inaugurato il suo blog personale, La Gabbia di Orrico. Interviene anche su Radio Sportiva e Italia7, ed è autore di libri, tra cui “L’altro Mago. Mourinho dopo Herrera” edito da Limina.