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Al Tardini succede l’impensabile: sotto per 2-0 a metà secondo tempo, la SPAL ribalta completamente il risultato strappando al Parma tre punti che allontanano la zona retrocessione e proiettano i biancazzurri a quota 21. Splendido il secondo tempo dei biancazzurri, ma anche la prima frazione non era stata così negativa nonostante lo svantaggio.

VIVIANO 6,5 – Incolpevole sui gol, e questo va sottolineato. Sfortunato sul rigore, solamente sfiorato, mentre sul 2-0 non può fare nulla se non raccogliere la palla in fondo al sacco. Nel mezzo, una parata decisiva su Inglese che tiene la SPAL in vita e tanta personalità.

SIMIC 5 – Lascia il segno, ma non come avrebbe sperato. Con un risultato diverso sarebbe stato da 4 in pagella. Schierato per via delle assenze pesanti di Vicari e Cionek, si presenta con il fallo da rigore su Inglese che vale l’1-0 per il Parma. L’intervento è sconsiderato e di sicuro non lo farà avanzare nelle gerarchie difensive di Semplici (dal 23′ s.t. ANTENUCCI 6,5 – Brio e dedizione, è l’elemento di disturbo nella difesa del Parma che mancava dall’inizio. Segnerà poco, ma se il suo contributo è questo… chapeau).

FELIPE 6,5 – Inglese è un bruttissimo cliente per stazza e movimenti, ma il difensore brasiliano, con le buone e con le cattive, se la cava egregiamente, riducendo al minimo gli errori e i pericoli nella sua zona.

BONIFAZI 7 – Lanciato come terzino destro (ma fa anche il centrale) per aiutare in copertura un Lazzari in non perfette condizioni, interpreta il ruolo con il giusto dinamismo e la solita personalità. Non va in apnea contro un velocista come Biabiany e mette insieme un’altra prestazione (in crescendo) che non può che confermare la sua titolarità. Ora come ora imprescindibile.

LAZZARI 6 – Non sta per niente bene e si vede. Prova a mettersi in ritmo auto lanciandosi in più di un’occasione, ma gli avversari gli rendono la vita dura. Guadagna la sufficienza col delizioso assist per il gol di Valoti.

KURTIC 6,5 – Si batte e si sbatte come un leone dall’inizio e in alcuni frangenti sembra l’unico a farlo. Sostanza, come sempre, tanta, precisione meno. Ma la sua è una partita a raggio completo sul versante offensivo, il che forse non è proprio nelle sue corde. Gli manca solamente la scintilla per festeggiare la nascita del primogenito.

VALDIFIORI 5,5 – Verticalizza sul lungo, e già questa è una novità per la SPAL. Ma mai con troppa pericolosità. Soffre tantissimo nella fase di interdizione. L’unica nota positiva sono i calci d’angolo, ma i compagni non li sfruttano mai a dovere (dal 23′ s.t. VALOTI 6,5 – Segna al primo pallone toccato e dà il suo contributo nella storica rimonta. Non lo si vedeva in campo da un po’. Bentornato!).

MISSIROLI 6 – Uomo d’ordine, lo si vede sia in fase difensiva che nei pressi dell’area parmense. Non è suo il compito di chiudere l’azione, ma se qualche volta si prendesse un’iniziativa in più non sarebbe male perché la qualità ce l’ha. Preziosissimo, invece, quando c’è da tamponare e mantenere il risultato nel finale.

FARES 7 – Ordinato e lucido, soprattutto quando si fa ammonire nel primo tempo per fermare Gervinho lanciato in contropiede in campo aperto. Grave l’amnesia sul 2-0, quando si trova nella terra di nessuno mentre Inglese la sbatte in rete per la seconda volta, ma si rifà ampiamente con il mancino da fuori area che vale il 2-3 ribaltando completamente il risultato. Si prende una notevole rivincita personale.

PETAGNA 7 – Fa coppia con Paloschi nel 442 iniziale ed è verso di lui che i compagni indirizzano i palloni più complicati. Prova a difenderli, alle volte ci riesce, ma fino al gol di Valoti è poco sotto la sufficienza. Poi qualcosa cambia: innesca Lazzari per l’1-2 e di testa firma il pareggio. Nell’esultanza si toglie la maglia, leggerezza che gli costa la squalifica per la partita contro il Torino. Peccato. (dal 41’s.t. FLOCCARI n.g. – Mette la sua saggezza al servizio della squadra nei delicati minuti finali).

PALOSCHI 5,5 – Ha una voglia matta di giocare e in area di rigore, quando la SPAL prova a farsi minacciosa, fa tutto il movimento che può. Ma sul finale si divora il destro che probabilmente avrebbe deciso la partita senza doversi aggrappare alla prodezza di Fares.

SEMPLICI 7 – Gli salta completamente il piano dopo 11′: difficile dargli colpe oggettive dal momento che l’errore di Simic è da imputare solo ed esclusivamente ad una scelta incomprensibile del croato. Poi succede l’impensabile e quando il tecnico toscano disegna una SPAL a trazione anteriore in campo cambia tutto, a partire dal risultato. Legge bene la partita, indovina i cambi e spazza via critiche e musi lunghi in 45′ clamorosi.