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Punteggio sul tabellone del Tardini di Parma: 1-0. Ottanta chilometri più a est quello del Dall’Ara di Bologna recava le stesse cifre, ma al contrario. Marcatore: Paolo Ghiglione su assist di Beghetto. Caspita, chi se lo sarebbe mai immaginato?

E’ tutto un caso, ma vedi un po’ che belle coincidenze regala il calcio, soprattutto se devi far valere il principio del mors tua, vita mea nei confronti dei tuoi rivali storici. Sarebbe bello poter scomodare i legami con il passato, l’attaccamento alla (ex) maglia, le difficoltà a dimenticare, la riconoscenza verso la SPAL e l’affetto nei confronti di Ferrara e dei ferraresi. Fatto sta che domenica non è stato solamente il mancino da fuori area di Fares a regalare agli spallini una domenica indimenticabile. Ci hanno pensato altri ex biancazzurri ad addolcire la classifica.

Il netto 0-4 con cui il Frosinone si è imposto a Bologna ha annullato il precedente record negativo che vedeva la SPAL come unica squadra battuta in casa dai ciociari (0-3) e le firme decisive le hanno messe – chi in un modo, chi in un altro – tre ex spallini, a partire dal più insospettabile uomo della provvidenza, quel Paolo Ghiglione che nell’anno della promozione dalla B alla A a Ferrara aveva giocato solamente 381′, (non equamente) divisi tra campionato e Coppa Italia, senza mai andare a segno e, sostanzialmente, anche senza mai lasciarne per altri motivi. Una fugace esperienza la sua, prima di emigrare verso nuovi lidi come Vercelli e, appunto, Frosinone. Domenica l’esterno destro ha trovato la sua prima rete in A, dando ufficialmente il via alla discesa solo andata direzione inferno di Pippo Inzaghi e compagnia bella, già incanalata dal rosso rimediato da un’altra faccia nota al pubblico del “Mazza”: Federico Mattiello.

Sulla sua espulsione dopo soli 13′ di gioco si può anche discutere (per volontarietà e assenza di cattiveria nell’intervento su Cassata), ma per l’arbitro Banti non ci sono stati dubbi ed ecco che due indizi cominciano a fare una prova. Quanto amore per la SPAL, evidentemente a Ferrara si sta veramente bene. E deve esserselo ricordato tutto d’un tratto anche Andrea Beghetto, protagonista assoluto del match con due assist decisivi ai fini del risultato, il primo proprio per Ghiglione (0-1), il secondo per Ciano (0-2). Entrambi con tanti saluti a Poli versione terzino per necessità. Proprio quel Beghetto che nella prima metà della stagione 2016/17, quella del miracolo cadetto, mise insieme 7 pennellate vincenti in 13 apparizioni, numeri neanche lontanamente avvicinati nelle sue seguenti esperienza al Genoa e ora al Frosinone. Per come se ne andò, poi, forse sentiva di doversi far perdonare qualcosa. Ecco, perdonato.

Insomma, proprio tutti si sono adoperati per rendere magica la domenica della SPAL, a +7 dal terzultimo posto e mai lontana come oggi, dal momento della sua risalita in A, dalla zona retrocessione. Evidentemente è vero che Ferrara conquista i cuori di chi la attraversa. Del resto, perché sprecare l’occasione di legarsi anche solo per un weekend alla storia di questa squadra? Se c’è riuscito Ceravolo, uno che la maglia biancazzurra non è neanche mai stato vicino dall’indossarla, non c’è motivo per cui non debba riuscirci chi il prato del “Mazza” l’ha calpestato davvero. Non è mai troppo tardi per lasciare un buon ricordo.