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Grazie al cielo siamo arrivati all’ultima settimana di calciomercato invernale: giovedì alle 20 calerà il sipario sui trasferimenti di gennaio e ci si potrà finalmente concentrare esclusivamente su quanto resta – tanto – del girone di ritorno. Per quanto non ci siano rivoluzioni da fare, il lavoro per Davide Vagnati non mancherà di certo. Dopo (l’ottimo) impatto avuto da Emiliano Viviano restano almeno un paio di tasselli da aggiungere alla rosa di Semplici per garantire alla SPAL il tranquillo approdo alla salvezza che tutti avevano messo in preventivo nel precampionato.

IN DIFESA – La prova di Simic a Parma ha fornito un’ulteriore prova dell’inaffidabilità del croato dopo la già non esaltante prova casalinga col Sassuolo. A forzare la sua seconda partita stagionale da titolare ha provveduto l’infortunio di Vicari (oltre che la squalifica di Cionek) e per questo non è affatto da escludere che prima di giovedì la SPAL corra ai ripari inserendo un elemento di maggiore affidabilità. Accantonata (definitivamente?) l’idea Tomovic (1987), il primo nome sembra essere quello di Lyanco (1997), centrale brasiliano che attualmente non trova spazio al Torino. Non per mancanza di talento, ma per la concorrenza costituita dal Izzo, Nkoulou, Djidji e Moretti. Il giovane difensore di scuola San Paolo (il Toro lo pagò 7 milioni nel 2017) ha alle spalle due infortuni piuttosto seri (fratture al piede sinistro) e in questa stagione appena 198 minuti complessivi d’impiego da parte di Walter Mazzari. A quanto pare il Torino sarebbe orientato a prestarlo per fargli recuperare un po’ di ritmo, anche se non è affatto scontato un suo impiego da prima scelta con la maglia biancazzurra. Nel caso Lyanco passasse alla SPAL, sarebbe il quarto giocatore ad arrivare dal Toro in questa stagione dopo Milinkovic-Savic, Bonifazi e Valdifiori.

A CENTROCAMPO – Gli ultimi spifferi dicono che l’ipotesi di portare Giaccherini (1985) alla SPAL è tutt’altro che svanita. La disperata situazione di classifica del Chievo depone a favore di una parziale smobilitazione della rosa, anche se Domenico Di Carlo lunedì mattina nel corso di una diretta su Rai Radio 1 ha espresso forti perplessità sulle prospettive di cessione sia di Giak che di Stepinski. L’ultima parola però ce l’ha la dirigenza dei veneti, che potrebbe vedere di buon occhio l’idea di monetizzare già da ora con la cessione dei suoi giocatori di punta. Resta quindi da capire se in un quadro del genere verrà chiusa definitivamente l’operazione per il prestito di Murgia (1996) dalla Lazio oppure si preferirà attendere. E’ improbabile infatti che la SPAL voglia tornare ad avere sette centrocampisti in rosa dopo l’opera di sfoltimento intrapresa nelle scorse settimane. Con Schiattarella di nuovo nei ranghi dopo il corteggiamento del Frosinone, non sembrano esserci spazi per altre cessioni.

IN ATTACCO – Il reparto alla fine potrebbe anche rimanere così, ma attenzione ai potenziali colpi di scena. Paloschi per il momento non sembra attrarre acquirenti così convinti: una sua cessione avrebbe permesso di operare sul mercato con maggiore disinvoltura, ma finora sono state abbozzate solo trattative poco convincenti, soprattutto per gli interessi della SPAL. Ci sono ancora tre giorni abbondanti per vedere cosa succederà, ma non è da escludere che l’ex Milan rimanga a disposizione di Semplici, assieme ovviamente ad Antenucci, Floccari e Petagna. Il sogno sarebbe quello di un colpo in grado di cambiare radicalmente il volto dell’attacco a livello tecnico-tattico. Da Roma fanno sapere che un colloquio esplorativo sulla situazione di Gregoire Defrel (1991) c’è stato eccome. Trattativa che nel caso sarebbe non difficile, di più: la Sampdoria con tutta probabilità non riscatterà il giocatore (a 12,5 milioni) dopo il prestito di questi ultimi mesi e la Roma sta cercando una soluzione. I problemi sono diversi: i blucerchiati non sono convinti di volersi privare di Defrel visto il grave infortunio occorso a Caprari; i costi sono piuttosto impegnativi; la concorrenza è ultra-agguerrita. Ma se ci dovesse anche solo essere una possibilità la SPAL proverebbe a giocarsi le sue carte per mettere a segno un colpo di eccezionale caratura. E’ un gioco a incastri complicato e da qui a giovedì tutto può accadere, i precedenti ce lo insegnano.