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Se non avesse corso come un dannato sulla fascia destra, Manuel Lazzari avrebbe fatto… l’operaio. A dirlo è stato lui stesso in un’intervista rilasciata in esclusiva a DAZN: “Se non fossi diventato un giocatore sarei andato a lavorare in fabbrica, visto che ho studiato da meccanico. Avrei mandato lì i miei curriculum“.

Il suo curriculum attuale invece reca “SPAL” alla voce datore di lavoro e “esterno destro” alla voce ruolo. Ma per cambiare il secondo si è sempre a tempo: “Fare il terzino in una difesa a quattro è molto diverso perché bisogna dedicarsi di più alla fase difensiva e cambiano i movimenti. Ovviamente quando spingi hai più campo e hai più spazio, però devi gestirti di più perché devi attaccare, ma quando vieni attaccato devi avere le forze necessarie per reggere l’uno contro uno e fare le diagonali. Mi vedo in quel ruolo un giorno, perché mi piace anche difendere, quindi spero di imparare sempre di più. Personalmente mi ispiro a Cancelo della Juve perché ad oggi è il terzino più forte del mondo a destra. Quindi ogni volta in cui lo vedo giocare mi innamoro, diciamo così. Ha grandi doti fisiche, spinge sempre e adesso è anche migliorato in fase difensiva e quello è molto importante. Diventare un terzino? A me piace molto, ovvio che dovrei allenarmi ogni giorno con quel modulo. Farlo quotidianamente mi darebbe la possibilità di migliorare“.


[quanto Fabio Caressa confrontò Cancelo e Lazzari] 

Partire qualche metro indietro però sarebbe un peccato, proprio ora che all’arsenale di Lazzari sono stati aggiunti i cross: “Negli ultimi due anni mi sono allenato tantissimo, perché prima ero veramente scarso, non riuscivo a mettere una bella palla. Magari saltavo l’uomo e poi la lanciavo in curva. In tempi recenti ho provato e riprovato e alla fine sono migliorato. E’ una questione di testa, a volta basta solo ‘scavare’ un po’ di più la palla per cambiare il risultato. Ho cambiato l’approccio“.