E’ Vasco Regini il rinforzo di gennaio per la difesa. La SPAL, nell’ultimo giorno di mercato, ha messo le mani sul classe 1990 arrivato in prestito (con diritto di riscatto) dalla Sampdoria, società con la quale ha un contratto in essere fino al 2021. E’ sicuro il direttore sportivo Davide Vagnati quando dice che è l’ex blucerchiato il tassello ideale per completare il reparto: “Vasco è un calciatore che ha più di 130 partite in A, tanta nazionale a livello giovanile, buone stagioni alla Samp e all’Empoli. Arriva da un infortunio serio capitatogli a luglio, ma sono sicuro che con la sua esperienza e la sua determinazione saprà rimettersi in discussione perché ha voglia di dimostrare il suo valore. Anche nello spogliatoio avrà il suo peso“.
Poi è il giocatore a prendere la parola: “Nella mia carriera ho fatto prevalentemente il terzino sinistro, ma ho anche ricoperto il ruolo di centrale di difesa sia a 4 che a 3. Arrivo in un modulo nel quale so di potermi esprimere al meglio. Le prime impressioni sono ottime, la società è in crescita, le strutture lo dimostrano e sono molto contento di essere a Ferrara“.
Quali sono le tue condizioni atletiche dopo l’infortunio?
“Erano ormai due mesi che mi allenavo con la squadra (la Sampdoria; ndr). Ho avuto un recupero abbastanza veloce grazie allo staff medico. Dal mio rientro ho giocato solamente due amichevoli con la Primavera, ma fisicamente mi sento bene e i test medici effettuati hanno detto che sono in linea coi miei colleghi“.
Ferrara trampolino di lancio oppure meta definitiva?
“Il mio obiettivo è di essere riscattato e restare a Ferrara. Considero finita la mia esperienza alla Samp. L’infortunio ha complicato le cose, ma già in estate sapevo che probabilmente sarei andato via. Ero a conoscenza dell’interesse della SPAL da tempo, perciò non ho esitato ad accettare la destinazione. Questa è una società in crescita, un po’ come il Sassuolo di qualche anno fa. Secondo me si può fare un bel lavoro e spero di convincere tutti perché qua vedo del potenziale“.
Che piega ha preso la tua esperienza alla Sampdoria?
“Questi ultimi mesi li ho passati solamente a recuperare dall’infortunio. Prima ci sono stati alcuni disguidi, specialmente col mio ex agente, e sono passato per quello che non sono. Ma vado avanti per la mia strada, cerco di non farmi distrarre da ciò che succede fuori dal campo. Era arrivato il momento di separarmi dalla Sampdoria, società nella quale ho passato tanti anni. Mi è dispiaciuto lasciare Genova, città che mi ha fatto crescere, ma sono carico e motivato per questa nuova avventura. Qua ritrovo Viviani, Valdifiori, Petagna e Paloschi, conosco parte del gruppo e sono stato accolto benissimo da tutti quanti“.
Posizione in campo in cui ti senti più a tuo agio?
“Nella difesa a 3 è sicuramente quella sul centrosinistra, nel 2009 Marotta mi prese per ricoprire quel ruolo, ma nella mia carriera mi sono adattato a ricoprire tante zone del campo, della difesa tutte“.
Il numero 13 ha un significato particolare?
“L’avevo all’esordio con il Cesena e pure ad Empoli. Mi portò fortuna quindi ho pensato di riprenderlo“.
Riparti contro il Torino di Mazzarri, un allenatore a cui sei legato.
“Fu lui a farmi esordire in A, ma domenica spero che sia la SPAL a vincere“.