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La partita contro l’Atalanta rappresenta una prova per capire se la SPAL di mister Semplici è effettivamente un gradino sopra le squadre che annaspano nella zona rossa. I bergamaschi intravedono la possibilità di contendere un posto-Champions ad alcune di quelle che furono le Sette Sorelle e inevitabilmente chiedono strada per mantenere vivo questo sogno.
Come di consueto abbiamo fatto il punto con un collega, Matteo Bonfanti, direttore di Bergamoesport.it., per capire come se la passa l’avversaria di turno della SPAL.

INIZIO LENTO – “Adesso si vola sulle ali dell’entusiasmo, ma ad inizio campionato è stata dura perché Gasperini, come al solito, dopo il mercato estivo si è ritrovato a dover fare i conti con una squadra pesantemente rivoluzionata. Via Cristante e Petagna, incassate le ennesime plusvalenze. Quindi una squadra per forza di cose diversa. Petagna segnava poco, è vero, però vestiva i panni dell’uomo-assist ed era un autentico perno del gioco dell’Atalanta. È servito un periodo di assestamento, insomma. Ma Gasperini ne è venuto fuori alla grande perché ha trovato il suo habitat ideale. Cambiano gli interpreti ma l’Atalanta rimane sempre bellissima da veder giocare”.

L’ESPLOSIONE – “La rimonta prepotente dell’Atalanta credo sia dovuta principalmente alla crescita dei suoi due esterni: Castagne e Hateboer. Entrambi tritano la fascia di competenza e mettono in mezzo palloni al bacio per Zapata. Ecco, il colombiano grazie a Gasperini diventerà il prossimo crac del calciomercato italiano, se non europeo. Zapata a Bergamo è diventato un attaccante prolifico, molto diverso da quello visto a Udine e Genova. Comunque, il merito lo do all’allenatore, è Gasperini il vero uomo in più dell’Atalanta”.

LE ARMI LETALI – “Sicuramente l’intensità: Freuler e De Roon sono mostruosi a recuperare palloni: mordono le caviglie agli avversari per poi dare il via a nuove azioni. Si gioca ad un tocco. E non dimentichiamo il Papu Gomez: Gasperini l’ha reinventato come quinto a centrocampo e lo lascia svariare dove vuole. Poi c’è Toloi, altra intuizione tattica Gasperiniana: si sgancia con inserimenti palla al piede e crea costantemente superiorità numerica. Infine, voglio fare una menzione anche per Ilicic perché è davvero in grado di cambiare le partite da solo, sia in veste di rifinitore sia di realizzatore”.

GLI EQUILIBRI – “Il binomio Sartori-Gasperini funziona alla grande, nonostante le voci in giro dicano esattamente il contrario. Fanno il gioco delle parti. Un gioco che ha portato plusvalenze enormi nelle casse della società. Il tecnico magari si lamenta davanti ai giornalisti, ma recita un ruolo. Attenzione: non è una cosa negativa, tutt’altro: è pienamente dentro al progetto che ha messo in piedi Percassi. Il presidente, da bravo mecenate, ha trovato un grande artista su cui fare affidamento. Inoltre Bergamo è a dir poco entusiasta, il che aiuta parecchio. C’è la perfetta alchimia tra squadra e città”.

LA MENTALITA’ – “L’Atalanta adesso scende in campo per vincere. Prima con i vari Reja, Colantuono, Vavassori ci si chiudeva: lacrime e sangue. Ora ha preso il sopravvento l’idea imprenditoriale e tutto funziona benissimo”.

L’OBIETTIVO – “La squadra è pienamente in corsa per la Champions League, sia perché sta viaggiando a gonfie vele, sia perché Inter, Milan, Lazio e Roma non sono così superiori: tutte hanno dei punti di forza, ma altrettanti problemi. Ci sarà bagarre fino alla fine”.

LA SPAL – “Una buona squadra, organizzata e dotata di buone individualità. Mi piace. Adesso poi sembra in ripresa dopo un periodo di flessione. All’andata è stato un dominio biancazzurro, complice anche un’Atalanta ancora in piena fase di rodaggio. Però stavolta vedo l’Atalanta favorita. Fatemi anche spendere due parole per Petagna: sono dispiaciuto che sia andato via, e non solo io. Lo considero un gran giocatore e un’ottima persona, molto disponibile e con una buona cultura del lavoro”.

LO STADIO – “La società avrà l’impianto in concessione per novantanove anni. I lavori inizieranno quest’estate, in primis verranno rifatte le due curve. Si tratta di un grande investimento di Percassi, un progetto bellissimo: stadio per le famiglie, che punta ad avere un guadagno economico in pieno stile inglese”.