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La presentazione ufficiale alla stampa di Marko Jankovic è stata introdotta come da tradizione dalle considerazioni di Davide Vagnati, eccezionalmente accompagnato da patron Simone Colombarini. Proprio quest’ultimo ha preso la parola per primo, in modo da fornire un quadro più ampio nel quale si colloca quest’ultima operazione di calciomercato.

Sapete che non amo parlare troppo dei singoli – ha detto Colombarini – e quindi confido che Marko faccia vedere sul campo quanto sa fare. Abbiamo puntato e investito su di lui, convinti che possa dare una grande mano alla nostra squadra, ora e nel futuro. Il mercato di gennaio è sempre difficile e per noi non è stato facile trovare i giocatori giusti per migliorare la nostra rosa. Faccio i miei complimenti a Vagnati per aver individuato Jankovic. Quella chiusa da poco è stata la quinta sessione di mercato da quando siamo in serie A e non abbiamo ceduto alcun giocatore tra quelli che consideriamo importanti. Andando avanti diventa sempre più difficile, ma è qualcosa che testimonia il nostro impegno per raggiungere gli obiettivi futuri. Bene o male le nostre dirette concorrenti hanno sempre acquistato dopo aver ceduto qualche elemento di rilievo. Noi fortunatamente non ne abbiamo avuto la necessità. In questa stagione è stato deciso di fare un ulteriore sforzo, con la convinzione di aver operato una mossa importante per il nostro futuro“.

Vagnati invece si è concentrato maggiormente sul profilo tecnico di Jankovic: “Come ho già avuto modo dire, lo considero un giocatore dal grande potenziale, visto che è un classe 1995 che ha tante presenze nel Partizan, ha già giocato l’Europa League e fa parte in pianta stabile della sua nazionale. Marko è un giocatore offensivo che può giocare in diverse posizioni: centrocampista, trequartista, attaccante esterno su entrambi i lati del campo. Lo staff aveva chiesto un giocatore con queste caratteristiche per cambiare l’andamento delle partite e nel caso variare lo schema di gioco. Col suo innesto abbiamo la possibilità di avere un’arma in più. Se dovessi fare un paragone con un giocatore del campionato italiano lo accosterei a Orsolini del Bologna. Penso che le sue qualità migliori siano quelle tecniche, in particolare la capacità di fornire degli assist e di dribblare nello stretto grazie al suo sinistro. Se la cava bene anche col destro. E’ chiaro che dovremo inserirlo con la giusta dose di aspettative e le giuste pressioni. Io sono convinto che possa darci una mano, perché uno che gioca il derby di Belgrado tra Partizan e Stella Rossa con sua la personalità evidentemente non avrà problemi ad adattarsi al campionato italiano. Gli servirà un po’ di tempo perché il nostro calcio è un po’ più complesso, ma penso sarà in grado di superare le eventuali difficoltà“.