Se qualcuno a Firenze s’aspettava un comunicato ufficiale con la firma di Walter Mattioli, probabilmente rimarrà deluso. Il presidente della SPAL – intervistato da Marco Nosotti per Sky Sport 24 – ha confermato di essersi scusato sia con la dirigenza della Fiorentina, sia con Chiesa per le parole pronunciate domenica scorsa, ma ha anche detto di voler mettere una pietra sopra alla questione: “Ieri sera (martedì) ho sentito Chiesa dopo aver parlato lunedì scorso col presidente Cognigni. Gli ho spiegato che eravamo molto, molto, molto, molto arrabbiati e quindi ho sbagliato a tirare in ballo la Fiorentina che ha fatto la sua partita e il capitano, perché poi alla fine ha giocato come sa giocare e quindi non era giusto parlare di scarsa serietà da parte sua. Chiesa non è solo il capitano della Fiorentina, ma anche un patrimonio del calcio italiano e uno dei nostri giocatori più rappresentativi, perciò mi sono scusato proprio perché mi dispiace“.
“Per noi il rigore non c’era. Assolutamente. L’arbitro aveva visto bene, il regolamento dice che ci deve essere un chiaro ed evidente errore che in questo caso, per me, non c’è stato. Non avevamo capito la dinamica e soprattutto non accettiamo questo tipo di dinamica della VAR: qualcosa deve essere modificato, perché se dopo il fallo il gioco fosse stato fermato sarebbe successo nulla. Ripeto: per me, ad oggi, il rigore non c’era. E’ troppo brutto, ci siamo proprio sentiti presi in giro, non tutelati. Polemica chiusa, oggi mi avete trovato e faccio le ultime dichiarazioni su questi episodi. Basta, chiuso, finito. Noi continuiamo col nostro campionato, andando domenica a Reggio Emilia per questo derby importantissimo. Mancherà Semplici: ci siamo sentiti ieri sera e gli ho proposto di andare io in panchina al posto suo, anche se sono molto meno calmo di lui. Almeno l’ho fatto sorridere. Con i giocatori c’è stata una bellissima riunione per tornare a far quadrato, consapevoli delle difficoltà, ma vogliamo raggiungere questo grandissimo traguardo che è quello della salvezza perché questa città e questa tifoseria se lo meritano“.