Nove gol in due stagioni con l’Atalanta, dieci in poco più di metà campionato con la SPAL. Con un risultato del genere Andrea Petagna è riuscito a sgretolare – almeno un po’ – la sua fama di attaccante poco prolifico e ora è lecito chiedersi dove possa arrivare. Noi lo abbiamo chiesto a cinque ex attaccanti biancazzurri in grado di raggiungere i dieci gol stagionali durante le loro militanze con la maglia della SPAL.
Attorno al nostro tavolo (virtuale) abbiamo riunito Amerigo Paradiso (25 gol tra il 1985 e il 1988), Roberto Labardi (17 gol tra il 1989 e il 1992), Girolamo Bizzarri (43 gol tra il 1993 e il 1995), Emanuele Cancellato (59 gol tra il 1997 e il 2002) e Massimiliano Varricchio (20 gol nella stagione 2013-2014).
* Vi aspettavate che Petagna potesse essere così prolifico alla SPAL? *
Paradiso: “Io ero fiducioso, in fondo parliamo di un classe 95. I due anni all’Atalanta lo hanno cresciuto e maturato. Lì magari segnava poco, però faceva un gran lavoro per la squadra, proteggendo il pallone e facendo delle sponde. Adesso gioca di più in area, si è sbloccato, ha trovato continuità e quindi fiducia nei propri mezzi. Penso che alla SPAL si senta anche maggiormente responsabilizzato“.
Labardi: “Sì, tutto sommato me l’aspettavo. Intanto per la legge dei grandi numeri: dopo la disavventura con Borriello alla SPAL non poteva andare male un’altra volta con la scelta del centravanti. E poi perché Semplici ha questa capacità di far rendere i giocatori al meglio. E’ proprio un suo marchio di fabbrica, fin dalla serie C. Per cui c’erano tutti i presupposti per vedere dei risultati“.
Bizzarri: “Prima di esprimere un giudizio preferisco mettere in chiaro una cosa: di Petagna non conosco per filo e per segno la carriera, lo sto imparando a conoscere, calcisticamente parlando, solo ora. Ma sinceramente me lo aspettavo, o meglio: non mi ha stupito il suo rendimento fino ad ora. In questo scorcio di stagione ho avuto modo di vederlo all’opera in diverse partite e mi ha colpito in maniera positiva: sa far gol, sa svariare sul tutto il fronte d’attacco per cercare la migliore posizione da occupare al fine di essere il più pericoloso possibile e sa come mettersi al servizio della squadra, imbeccando i compagni che si inseriscono da dietro”.
Cancellato: “Sono sincero: non l’avrei mai detto. Mi spiego: non è che non avessi fiducia nelle qualità del ragazzo, anzi. Semplicemente l’ho visto sempre mettersi tanto a disposizione della squadra, forse pure troppo. La sua propensione a giocare spalle alla porta, a difendere la palla per far salire i compagni e a svariare su tutto il fronte offensivo lo portano troppo lontano dall’area di rigore. Ma queste caratteristiche non voglio etichettarle come un difetto, sia chiaro, è solo una constatazione. Detto ciò, Petagna mi ha stupito, dimostrando di saper far gol. La porta la vede eccome. Però credo che questo suo rendimento abbia superato anche le più rosee aspettative. Gli attaccanti vengono pagati (e giudicati) per gonfiare la rete e lui sta facendo molto molto bene”.
Varricchio: “Probabilmente no, ma si tratta di un ragazzo giovane e quindi si spera sempre possa fare il salto di qualità. Finora è sempre stato un giocatore più portato a giocare con e per la squadra. Alla SPAL invece segna di più ed è una piacevole sorpresa per tutti“.
* Petagna compirà 24 anni a giugno: è lecito pensare che a questo punto possa migliorare ulteriormente come goleador? *
Paradiso: “Sì, alla grande. Si migliora sempre, a qualunque età. Più gol farà e più si sentirà sicuro di sé. Poi è chiaro che dipende sempre dal contesto e dallo stile di gioco della squadra. Ricordiamoci che fare gol in una squadra che lotta per salvarsi è molto più difficile, ci sono meno occasioni“.
Labardi: “Sì, vedo ampi margini di miglioramento per lui. Soprattutto in termini di continuità, anche all’interno della singola partita. Non è uno della pasta di Inzaghi o di Piatek, lui ama svariare di più fuori dall’area e mettersi al servizio della squadra. E la freddezza è una qualità non allenabile. Però il ruolo dell’allenatore non è da trascurare. Faccio un esempio, con le dovute proporzioni: quando giocavo con Gibì (Fabbri, ndr) lui mi chiedeva di fare un certo tipo di lavoro e quindi avevo meno occasioni da gol. Solo che quando inizi a farli ci prendi gusto e magari vai a cercarti più spesso gli spazi negli ultimi sedici metri. Lui ha tutto per imporsi: fisico, mentalità, un buon calcio anche da fermo. Se continuerà a lavorarci con spirito di sacrificio, in futuro potrebbe ambire anche ad un club con obiettivi più importanti“.
Bizzarri: “Certo che sì. Anche perché non si smette mai di farlo. A ventitré anni ha ancora una carriera davanti a sé da costruirsi: non si può etichettarlo come attaccante navigato; deve fare tesoro di ogni partita che giocherà d’ora in avanti per incrementare il proprio bagaglio d’esperienza”.
Cancellato: “La carta d’identità è dalla sua. A quell’età un giocatore ha ancora tantissimi margini di miglioramento. Ha tutto il tempo per acquisire ulteriore esperienza, è fondamentale che continui ad avere questa voglia che sta dimostrando. Penso che possa avere un ottimo futuro, a me personalmente ispira molta fiducia. E adesso che ha iniziato a segnare con regolarità per me non si fermerà più”.
Varricchio: “Senz’altro ci sono tante cose in cui si può migliorare in qualunque momento della carriera. Dico la verità: in lui non vedo la scaltrezza, la fame e l’intuito dell’attaccante d’area puro. Di quelli che sanno sempre dove cadrà la palla e si fanno già trovare lì. Ciò non toglie che possa diventare un giocatore regolare da più di 10 gol a stagione. Personalmente gli faccio i complimenti, perché è migliorato tanto e si fa sempre il mazzo per la squadra e non è un particolare da poco“.
* Proviamo ad abbozzare un pronostico: a quanti gol può realisticamente arrivare con 13 partite ancora da giocare? *
Paradiso: “Me la gioco con i numeri della scaramanzia e dico 17”.
Labardi: “A 15 o 16 ci può arrivare. Potenzialmente anche di più se dovesse mantenere questo livello di forma e di fiducia. Se non sbaglio quello era l’obiettivo delineato da Semplici a inizio stagione“.
Bizzarri: “Difficile da dire. Però, visto il calendario che attende la SPAL prossimamente, ipotizzo che ne possa fare altri 4-5. Insomma, un bottino di tutto rispetto”.
Cancellato: “Sicuro ne farà ancora e sarà decisivo per il finale di stagione della SPAL. Sta andando alla grande, è in fiducia, quindi prevedo che possa timbrare il cartellino altre 5 o 6 volte ancora. Mancano 13 giornate alla fine del campionato, una media di un gol ogni due partite. Prevedo che a 16 ci possa arrivare tranquillamente. Magari li supera anche”.
Varricchio: “Penso che a 16, se non addirittura 18 ci potrebbe arrivare. Sarebbe un risultato straordinario“.
hanno collaborato Alessandro Orlandin e Francesco Mattioli