A quanto pare le scuse di Walter Mattioli a Federico Chiesa non sono state sufficienti per chiudere la vicenda che ha visto protagonista il presidente biancazzurro dopo gli avvenimenti di SPAL-Fiorentina.
Nel pomeriggio di giovedì 28 marzo la FIGC infatti ha dato conto di un procedimento disciplinare a carico di Mattioli e della SPAL, concluso con un accordo per una sanzione di 5.000 euro al presidente e altrettanti alla società a titolo di responsabilità diretta. A Mattioli e alla SPAL vengono contestate le violazioni degli articoli 1 bis e 5 del codice di Giustizia Sportiva, che recitano rispettivamente:
Art 1 bis, comma 1. – Le società, i dirigenti, gli atleti, i tecnici, gli ufficiali di gara e ogni altro soggetto che svolge attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevante per l’ordinamento federale, sono tenuti all’osservanza delle norme e degli atti federali e devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva.
Art. 5, comma 1 – Ai soggetti dell’ordinamento federale è fatto divieto di esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione di persone, di società o di organismi operanti nell’ambito del CONI, della FIGC, dell’UEFA o della FIFA.
La Procura Federale ha quindi considerato le dichiarazioni di Mattioli “lesive della reputazione del sig. Chiesa Federico, calciatore tesserato per la società ACF Fiorentina” aggiungendo che “il presidente federale (Gravina, ndr) non ha formulato osservazioni in ordine all’accordo raggiunto dalle parti relativo all’applicazione della sanzione“.