A ormai dieci giorni dal termine della regular season, e nel bel mezzo dei playoff (degli altri), in casa Kleb sembra già finito il tempo dei bilanci, visto che il presidente D’Auria sta già muovendo i primi passi per un convinto rafforzamento societario che possa preludere ad un’annata soddisfacente dal punto di vista dei risultati. Non solo una salvezza a tre giornate dal termine quindi, ma un passo ulteriore per portare la Ferrara dei canestri nell’elite della seconda serie nazionale. In questo senso vanno infatti le ufficializzazioni dei nuovi sponsor FAAC ed Excalibur Service, mentre un nuovo main sponsor dovrebbe essere annunciato nelle prossime settimane, sostituendo così Bondi che continuerà comunque a finanziare il Kleb.
D’Auria ha fatto vedere di saper relazionarsi con l’ambiente cittadino e intende circondarsi di persone capaci: i nomi che girano in questi giorni per i ruoli dietro la scrivania e sul campo (Del Moro, Ebeling, Branchini) non sono sparati a caso, quel che è certo è che il Kleb ripartirà da coach Spiro Leka, principale artefice della rimonta che ha portato il gruppo biancazzurro dall’ultimo posto in classifica alle porte della post season. Per il futuro però ci sarà tempo, c’è tutta l’estate davanti. Noi invece un po’ di bilanci vogliamo farli quindi tiriamo le somme di quest’annata di alti e bassi in cui il Kleb ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato ad inizio stagione. Quello del mantenimento della categoria.
ALESSANDRO PANNI, voto 7 – Alla sua prima stagione da playmaker titolare in Serie A2 ha risposto presente. Ancor più responsabilizzato dopo l’infortunio di Zampini, ha alternato ottime prestazioni ad alcuni passaggi a vuoto, ma con l’arrivo di Leka in panchina ha cambiato marcia e trascinato la squadra in cabina di regia. Tra i più amati dal pubblico, micidiali le sue triple “spacca-partita”, alcune anche da distanza siderale. In 28 gare, 10 punti di media con il 52% da due ed il 35% da tre. Chissà che il Kleb non possa ripartire anche da lui. Prezioso.
ISAIAH SWANN, voto 8.5 – Il vero colpo di mercato in estate, dopo l’addio della meteora Pressley. E l’ex Treviso non ha deluso le attese, scavallando diverse volte anche quota 40 punti. In alcuni casi si è forse intestardito troppo nel tentare il tiro, ma la bilancia pende decisamente di più dalla sua parte, perché ‘Zeke’ è stato in diverse occasioni l’ancora di salvezza di questa squadra. 22.5 punti di media con il 42% da due ed il 39% dall’arco. Ha dichiarato di essersi trovato benissimo a Ferrara: resterà? Cecchino.
TOMMASO FANTONI, voto 8 – Il capitano, e che capitano. Emblema della squadra, coi suoi pregi e coi suoi difetti. ‘Tommy’ è uomo vero, che non si tira mai indietro, e la seconda parte di stagione del Kleb rispecchia il suo carattere. Fa a sportellate con chiunque si trovi davanti a lui e non indietreggia di un centimetro. Il prossimo sarà il suo terzo anno a Ferrara: il capitano ha ancora un altro anno di contratto, e certamente si ripartirà da lui. In 28 gare, 13.4 punti e 7 rimbalzi di media. Leader.
FOLARIN CAMPBELL, voto 8.5 – Peccato non averlo avuto dall’inizio, senza nulla togliere ad Hall. Si è rimesso in gioco dopo un periodo di inattività e proprio per questo c’erano molti dubbi al suo arrivo. Invece Folarin è stato semplicemente scoppiettante: fisicità eccezionale, esplosività sui primi passi, forse meno talento di chi c’era prima di lui, ma sicuramente più concretezza. E’ stato il vero motore del Kleb nella rimonta del finale di stagione. In 12 gare, quasi 21 punti a partita, ma soprattutto 7.4 falli subiti e 5 rimbalzi di media. Diesel.
GABRIELE GANETO, voto 6.5 – E’ arrivato assieme a Campbell e con lui la dimensione del Kleb è cambiata. A volte silenzioso, altre in prima linea: il suo apporto si è comunque fatto sentire. Peccato per le noie fisiche dell’ultimo spicchio di campionato, forse con un paio di infortuni in meno saremmo qui a parlare di playoff. 10 punti di media in 25.5 minuti sul parquet, con una buona mano al tiro. Essenziale.
LORENZO MOLINARO, voto 6 – E’ sempre la solita storia: Lollo è croce e delizia di questo roster. Un finale di stagione in crescendo non cancella le note stonate della prima parte. Grandi abilità fisiche sfruttate però non al meglio, sia dal punto di vista tattico che comportamentale. Sicuramente meglio dopo l’addio di Hall e l’assenza per infortunio di Fantoni, forse per esprimersi appieno ha bisogno di trovare i suoi spazi dentro il gruppo. Ha chiuso con 6.7 punti e 5.6 rimbalzi in 24 minuti di utilizzo medio. Incompiuto.
FEDERICO ZAMPINI, voto 7 – Gli sono bastate sei partite per meritarsi un voto positivo e questo è tutto dire. Chiunque abbia seguito le sorti del Kleb quest’anno ha rimpianto la sua assenza prolungata. Grinta, velocità, esplosività, visione di gioco, ottime mani: Federico potrà essere il futuro di questa squadra, perché la dirigenza ha tutta l’intenzione di confermarlo. Così da poter godere appieno delle sue potenzialità. Predestinato.
DAVIDE LIBERATI, voto 7 – Arrivato proprio per mettere una pezza all’infortunio di Zampini, è stata una delle più belle sorprese di stagione. Tanta voglia di fare e un’ottima difesa lo hanno fatto salire nelle gerarchie, tant’è che in alcune partite coach Leka lo ha preferito a Panni nei momenti decisivi. Ottimo gregario, un pensierino per una sua permanenza a Ferrara andrebbe fatto. In quasi 18 minuti sul parquet, 4 punti di media con il 40% da tre. Utilissimo.
RUBEN CALO’, voto 6.5 – Ad inizio stagione trovava veramente poco spazio, poi in realtà è stato coach Bonacina a farlo partire in quintetto. Leka gli ha dato tanta fiducia, concedendogli minuti importanti per un ragazzo della sua età, allo scopo di farlo crescere velocemente. Ruben ha l’opzione per una sua permanenza a Ferrara nel contratto e la sensazione è che verrà esercitata. Può sicuramente crescere.
ALESSANDRO BUFFO, voto 6.5 – Per lui solo 7 gare: è arrivato proprio allo sprint finale. Ha lasciato però tracce importanti, esprimendo una buona mano al tiro oltre che un’ottima difesa sui tiratori avversari. Giocatore su cui si può lavorare, vedremo se resterà anche l’anno prossimo. Può sbocciare.
ANDREA MAZZOLENI, voto 6 – Forse non lo conoscevamo abbastanza, perché pensavamo potesse ritagliarsi un ruolo diverso all’interno di questo gruppo. Invece è stato quasi sempre ai margini, chiudendo con poco più di un punto di media in 8.5 minuti di utilizzo. Acerbo.
ALL. SPIRO LEKA, voto 9 – La squadra aveva bisogno della sua esperienza e della sua saggezza, soprattutto dopo le sconfitte con Cento e Bakery e una sensazione di involuzione cronica. Il coach albanese ha lavorato prima di tutto sulla testa dei suoi giocatori, cambiando poi gli schemi di gioco, sfruttando le abilità spalle a canestro di Campbell e la fisicità di Fantoni sotto le plance. Peccato, perché con un po’ di sfortuna in meno, probabilmente il suo Kleb avrebbe raggiunto anche i playoff. Ma con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte, quindi testa al prossimo anno. Intanto siamo usciti dal tugurio.