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Tre punti per blindare la serie A e rilassarsi. A Verona la SPAL cerca un’altra vittoria decisiva contro un Chievo reduce da quattro punti in due partite dopo l’aritmetica retrocessione. Questo però non significa che i “mussi” stenderanno il tappeto rosso al Bentegodi, come ci spiega Paolo Lora Lamia, collega di Tuttochievoverona.com.

ANNATA TERRIBILE – “La stagione del Chievo Verona è stata negativa, sotto tutti i punti di vista. È iniziata nel peggiore dei modi: il caso delle plusvalenze ha inciso enormemente sulla costruzione della squadra perché, di fatto, i clivensi hanno avuto il mercato bloccato fino a che non hanno saputo in che categoria avrebbero giocato e quanti punti di penalizzazione sarebbero stati inflitti. E come non bastasse quella scorsa è stata la prima estate in cui il calciomercato è finito prima del 31 di agosto. Sono state fatte delle scelte sbagliate che si sono andate a sommare a quelle compiute nel campionato precedente. Ma alla fine della fiera il problema principale è stato quello di non sostituire adeguatamente giocatori importanti come Inglese, Castro, Bastien, Gobbi, Gamberini e Dainelli. Insomma, le premesse per una stagione negativa c’erano tutte. E scegliere Ventura è stato come toccare il fondo. Per fortuna c’è stato quantomeno un sussulto dopo l’arrivo di Di Carlo, ma non è bastato: ai pareggi e alla vittoria casalinga con il Frosinone non sono seguiti altri risultati positivi e a gennaio il Chievo (complice anche la conferma della penalizzazione) ha alzato bandiera bianca”.

SALVIAMO IL SALVABILE – “Da salvare c’è lo spirito Chievo Verona che è stato in grado di riportare Di Carlo. La squadra infatti, nonostante fosse condannata, non ha mai mollato di un centimetro, dimostrando una grande dignità. Parlando dei singoli, credo che si siano guadagnati la pagnotta i giovani, spezzo una lancia in favore di Vignato, Leris, Kiyine e Depaoli”.

FUTURO CLIVENSE – “Campedelli poco prima della matematica retrocessione del Chievo Verona ha rilasciato una struggente intervista, nella quale ha dichiarato che gli sarebbe servito del tempo per somatizzare il duro colpo e per pensare a programmare il futuro. Tuttavia, l’obiettivo è chiaro: tornare subito in A. Non lo è altrettanto il modo: non abbiamo ancora capito se l’intenzione del presidente è quella di puntare sui giovani anziché sui vecchi volponi della categoria cadetta. Presumo che si opterà per un giusto mix tra veterani, che rimangono (Pellissier e Frey), giovani rientranti dai prestiti in giro per l’Italia e giocatori esperti che conoscono la B come le loro tasche”.

GIOIELLI IN VENDITA – “Molto probabilmente sia Giaccherini sia Stepinski lasceranno il Chievo Verona in estate, anche perché il centrocampista tuttofare ex Juventus e Napoli non sta più mettendo piede in campo in quest’ultimo periodo. Di Carlo dice – giustamente – di voler dare spazio ai giovani ma io credo che Giaccherini, Sorrentino ed altri calciatori non rientrino nei piani futuri della società. La SPAL presumo che proverà ad imbastire una trattativa sia per Giaccherini sia per Stepinski. Però ci sono altre squadre su di loro, come Parma e Sampdoria”. 

L’AVVERSARIO – “Sono sincero, la SPAL è una delle squadre che più mi ha impressionato positivamente in questa stagione perché ha avuto la forza di confermarsi in Serie A dopo la salvezza ottenuta anche nel campionato precedente, cosa tutt’altro che scontata. La società si è mossa bene in sede di mercato, andando a puntellare le lacune della rosa a disposizione di Leonardo Semplici, bravissimo, dal canto suo, a migliorare ulteriormente sia in termini di risultati che di gioco. Ma la forza della SPAL credo sia stata quella di riuscire a vincere partite anche giocando male, l’essere cinici è una caratteristica fondamentale nella lotta per non retrocedere. Salvarsi con tre giornate d’anticipo – nel caso vincesse al Bentegodi – è tanta roba!”.

IL SALTO – “È evidente: il passaggio dalla cadetteria alla Serie A non è facile per nessuno. Ma sono altrettanto convinto che ogni campionato faccia storia a sé: l’Empoli, ad esempio, per una parte della stagione non ha dato l’impressione di poter essere una delle tre candidate alla retrocessione perché c’erano compagini molto più in difficoltà come il Bologna di Inzaghi e l’Udinese. Il Frosinone ha faticato parecchio, anche più della loro prima apparizione in massima serie. Però non farei di tutta l’erba un fascio considerando le neopromosse come le più scarse della futura Serie A. Forse però vale la pena interrogarsi sul valore della B”.