Delle quattro squadre italiane che non hanno ottenuto la licenza Uefa per la stagione 2019-2020 due sono già sicure di prendere parte alla serie B (Chievo e Frosinone), una sta lottando disperatamente per evitarla (Empoli) e l’altra… sta lottando per il decimo posto. L’altra in questione è ovviamente la SPAL. Il fatto che il club biancazzurro non faccia parte delle 16 “promosse” dalla commissione di primo grado delle licenze Uefa sembra aver creato un pizzico di apprensione nell’opinione pubblica, ma a conti fatti c’è davvero nulla di cui preoccuparsi.
Innanzitutto: cos’è la licenza Uefa? Si tratta di una certificazione rilasciata dalla Figc, che conferma il rispetto da parte delle società richiedenti dei requisiti previsti in vista della procedura di ammissione alle competizioni Uefa (Champions ed Europa League). Il (corposo) manuale per le licenze Uefa elenca una lunga serie di parametri da rispettare, che fanno capo a cinque macro-aree:
* criteri sportivi
* criteri infrastrutturali
* criteri organizzativi
* criteri legali
* criteri economico-finanziari
In base alla normativa della Figc, la licenza va richiesta obbligatoriamente da tutte le squadre iscritte al campionato di serie A, a prescindere dalla loro posizione di classifica. Si tratta quindi di un passaggio formale forzato, ma che ovviamente interessa principalmente alle squadre che puntano alle competizioni continentali o a quelle che possono aver interesse ad ospitarne altre, nel caso fossero sprovviste di impianti in grado di soddisfare i requisiti della Uefa. Nel manuale è incluso anche un diagramma che riassume tutti i passaggi relativi alla richiesta da parte dei club:
Da parte sua la SPAL ha ovviamente provveduto a predisporre la modulistica “preliminare”, senza però affrontare ulteriori passaggi relativi alla documentazione integrativa. Accadde anche nella scorsa stagione e la SPAL in quel caso non rappresentò un’eccezione così vistosa, visto che anche Cagliari e Chievo (oltre alle retrocesse Crotone, Benevento ed Hellas Verona) scelsero di non procedere ulteriormente con gli adempimenti richiesti. In altre parole: non è stato stabilito che la SPAL è priva dei requisiti necessari per ottenere la licenza Uefa, ma semplicemente che per ottenerla dovrebbe presentare una articolata documentazione che richiede una notevole dose di tempo ed impegno per essere messa assieme. Molto probabilmente la SPAL provvederà a farlo nella prossima stagione in vista dell’annata 2020-21, confidando nella possibilità di ottenere il via libera senza grossi affanni. Il principale interrogativo potrebbe essere rappresentato da alcuni parametri relativi alle strutture di servizio dello stadio “Mazza”, ma si tratterebbe di questioni risolvibili abbastanza agevolmente.