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È una vigilia sicuramente diversa da tutte quelle che in questi due anni di Serie A hanno vissuto la SPAL e Leonardo Semplici, che dopo la vittoria di Verona hanno raggiunto l’aritmetica salvezza con tre turni di anticipo. Restano quindi, nell’ordine, le partite con Napoli, Udinese e Milan, prima di pensare al futuro. Nonostante l’obiettivo raggiunto, però, il mister non vuole fare figuracce e strizza l’occhio a un decimo posto, obiettivo non facile, ma sicuramente nemmeno impossibile.

Mister, dopo 73 partite di serie A e con la salvezza in tasca, domani scenderete in campo un po’ più sereni?
“Poterlo fare è sicuramente una delle cose di cui andare più fieri. Ci siamo salvati con tre giornate di anticipo e nemmeno il più ottimista avrebbe potuto immaginarlo. Siamo molto contenti, ma ora dobbiamo continuare a dare il massimo e cercare di fare più punti possibili, contro un avversario di valore assoluto contro cui sarà difficile fare risultato. Contro le squadre di alta classifica abbiamo sempre fatto ottime prestazioni e anche domani dovremo farne una eccezionale, se vorremo portare a casa qualcosa”.

Credete nel decimo posto?
“Non sarà facile, ma dobbiamo provarci. Credo sia più giusto pensare partita per partita, concentrando i nostri sforzi solo sul Napoli, che come dicevo, ha dimostrato di avere forza e qualità. Cercheremo comunque di arrivare più in alto possibile, perché dopo esserci tolti tante soddisfazioni questa sarebbe la ciliegina sulla torta”.

Ci sarà spazio per Gomis dal primo minuto come si era parlato in settimana?
“No”.

In queste partite cercherà di dare minuti a chi è stato utilizzato meno durante la stagione, come ad esempio Paloschi?
“Valuteremo di partita in partita, ma cercheremo di mettere sempre in campo gli undici migliori, considerando anche che qualcuno potrebbe avere bisogno di riposo o soffrire per qualche acciacco. Potremmo dare spazio a chi si è allenato particolarmente bene, ma questo lo abbiamo sempre fatto anche prima di raggiungere la salvezza”.

Quali sono le condizioni di Kurtic?
“Valuteremo fino all’ultimo l’impiego di Jasmin perché ha subito una forte contusione al piede, quindi insieme allo staff sanitario prenderemo la decisione più opportuna”.

Se non dovesse farcela, dobbiamo aspettarci Schiattarella mezzala?
“Ho diverse alternative, oltre a lui ci sono anche Valoti e Jankovic, che ormai è rientrato a pieno regime in gruppo”

Jankovic, nel caso, giocherebbe nello stesso ruolo di Kurtic?
“In mediana sicuramente no, ma può fare il trequartista o la punta esterna. Stiamo facendo diverse prove in allenamento, ora che lo abbiamo a disposizione, e cercheremo sia di mettere in condizione di lui di esprimersi al meglio, sia di mantenere un certo equilibrio complessivo in campo”.

Qual è il segreto di un gruppo così unito sia in campo che fuori?
“Il segreto è il lavoro che hanno fatto questi ragazzi, non solo quest’anno, ma anche in quelli prima. Con la società abbiamo sempre cercato di capire l’uomo che andavamo a prendere, ancora prima che il calciatore, e questo ci ha aiutato a ottenere i risultati. Spesso, quando le cose non andavano bene, ho sentito delle chiacchiere da bar, ma questi ragazzi si sono sempre comportati e allenati bene”.

Com’è preparare una partita di serie A senza particolari affanni di classifica?
“Non è stato facile, soprattutto dopo diversi mesi in cui abbiamo dovuto tenere alta la tensione e giocare sempre con la massima determinazione. La cosa bella è che ci aspettano tre partite con squadre importanti e da parte dei ragazzi c’è la voglia di dimostrare di essere all’altezza. Da giovedì abbiamo cercato di fare in modo che tornassero a focalizzarsi sulla sfida, perché giocare a mente libera può essere un vantaggio se non diventa poi sufficienza”.

Quest’anno sono stati fatti ulteriori lavori allo stadio; pensa che la SPAL sia ormai una realtà da serie A?
“Io mi auguro che la SPAL resti in serie A molti anni, ma come in ogni cosa c’è molto da migliorare. Lo stadio per noi è determinante perché solo grazie al tifo siamo potuti andare oltre le nostre possibilità in alcune occasioni e questa unità con il popolo biancazzurro va consolidata ulteriormente perché ci permetterebbe di raggiungere ulteriori obiettivi”.

Queste parole devono lasciar intendere che la sua permanenza a Ferrara è più vicina?
“In questi giorni si è detto di tutto e di più, ma ora contano solo le tre partite che mancano, poi con la società ci siederemo attorno a un tavolo e valuteremo. Ho letto tante illazioni sbagliate, che sarei andato, che sarei rimasto, ma questa è una professione in cui bisogna dimostrare quotidianamente di avere delle idee e di riuscire a trasferirle ai giocatori. Poi i matrimoni si fanno in due e se troveremo l’accordo proseguiremo insieme”.