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Riassunto sintetico dei cinque minuti (o poco più) di Marko Jankovic in SPAL-Napoli: un paio di accelerazioni, un dribbling ubriacante ad Allan (non uno qualunque), un tiro a botta sicura respinto da Meret, un tentativo di assist a Floccari, un tamponamento subìto da Petagna con tanto di constatazione non amichevole in piena area.

 

Insomma, due o tre cosine il montenegrino ha fatto in tempo a farle vedere e sono state decisamente incoraggianti, considerando che già vederlo in campo rappresentava una buona notizia dopo due mesi abbondanti di assenza per via di problemi fisici assortiti. Cinque minuti, a maggior ragione in una partita di fine campionato, dicono poco o nulla su un giocatore. Però i bagliori di talento emanati da Jankovic fanno ben sperare sul suo potenziale. Grinta, rapidità, tecnica, capacità anche di calciare col piede debole: se il campionario è questo e può essere riproposto con la stessa qualità anche in spezzoni più ampi, attenzione a questo ragazzo.

Resta da vedere se i propositi di conquista del decimo posto potranno conciliarsi con un suo minutaggio più massiccio. Anche alla vigilia di SPAL-Napoli Semplici ha ribadito di voler andare avanti nel segno della continuità in favore dei risultati, accantonando di fatto esperimenti e presenze-premio. Diciamo che per il momento Jankovic si è presentato, visto che la prima apparizione risalente a inizio marzo fu condizionata da una condizione atletica ancora lontana dall’ideale e da un clima abbastanza surreale. Era la domenica in cui la curva si svuotò per protesta dopo il gol annullato a Floccari contro la Sampdoria, per la precisione. Ora sul calendario rimangono un altro paio di partite da giocare a mente libera e con la voglia di stupire. Chissà che Marko non ci faccia divertire un po’, in attesa di vederlo tirato a lucido per la prossima stagione.