Una sconfitta casalinga chiude la stagione che è valsa la seconda salvezza consecutiva per la SPAL di Leonardo Semplici. Il futuro, come anticipato dal presidente Mattioli, verrà deciso martedì 28 maggio, quando le parti si incontreranno per capire se e come gettare le basi per la prossima annata.
“Stasera abbiamo giocato contro una squadra con obiettivi ben diversi dai nostri e, nonostante potessimo accusare il colpo sullo 0-2, abbiamo creato tante occasioni, rischiando anche di raggiungere il 3-3 con Floccari. Ci dispiace, avremmo voluto concludere con un risultato positivo e il decimo posto, mentre perdendo siamo stati sorpassati da un paio di squadre che spesso sono state dietro. Faccio comunque i complimenti al gruppo che ha raggiunto un traguardo notevole. Dal mio arrivo, con la società, il presidente e la dirigenza abbiamo creato uno stile di lavoro, in cui ognuno sa quello che deve fare, confrontandoci e migliorandoci di comune accordo ogni anno. Siamo riusciti a creare una bellissima sinergia con i tifosi che venivano da anni fatti di problematiche societarie, e questo credo sia l’aspetto più importante che ci ha permesso di raggiungere obiettivi che all’inizio di ogni stagione sembravano insperati”.
“Il mio futuro lo decideremo in settimana, quando ci incontreremo con proprietà e presidente. Intanto godiamoci questo risultato, dando i giusti meriti ai calciatori. Tanti di loro si sono messi in luce e meritano una chance importante, quindi valuteremo cosa fare. Conoscendo l’ambiente e la società credo che però l’obiettivo non cambierà, ossia raggiungere la salvezza, anche all’ultima giornata se dovesse essere il caso. Negli ultimi anni abbiamo sempre lottato fino all’ultimo turno, o per vincere o per salvarci, quindi giocare le ultime tre giornate senza assilli e potendo vedere squadre con budget e storia diversi impegnate al nostro posto è motivo di orgoglio. Sul mio presente e il mio futuro sono serenissimo, assieme alla società decideremo cosa è più giusto per entrambi e se andremo avanti insieme lo faremo nella maniera più appropriata”.
“Se mi sento pronto per allenare una grande squadra? Io sono nato pronto (ride). Ora voglio essere presuntuoso. Ho vinto tutti i campionati dall’Eccellenza alla serie A, mi sono guadagnato tutto sul campo, anche grazie a società che mi hanno permesso di mettere in mostra le mie idee e la mia voglia di lavorare. Dopo quindici anni di carriera mi auguro che, anche se non il prossimo anno, ci sia la possibilità di confrontarmi con contesti più ambiziosi. La SPAL è una grande società, una grande piazza, ma lotta per un obiettivo che difficilmente può cambiare, quindi un motivo per andare altrove potrebbe appunto essere giocare per qualcosa di diverso”.