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Pensare che Semplici stia tenendo in sospeso la SPAL in attesa di una panchina migliore significa, a conti fatti, mettere in discussione l’intelligenza dei suoi datori di lavoro. Perché in una conferenza stampa in cui Vagnati si è detto – nell’ordine – “fiducioso” e “positivo” in merito alla prosecuzione del rapporto con Semplici, non si capisce quali elementi depongano a favore della tesi di un allenatore incerto e vago in merito ai propositi futuri.

Semplici ha chiesto qualche giorno per staccare un po’ dal calcio, allontanarsi da Ferrara, rilassarsi assieme alla sua famiglia e riordinare le idee dopo una stagione stressante, che lo ha visto – tra le altre cose – passare anche attraverso un periodo davvero delicato per la sua salute psicofisica. Il tempo per ponderare con maggiore calma i contenuti di un confronto che tutti hanno definito sereno, cordiale, privo di elementi critici che invece erano emersi nel corso delle trattative per il rinnovo di contratto esattamente un anno fa.  Non è un caso che il colloquio sia ruotato attorno a due punti di prospettiva: l’equilibrio sul tema delle aspettative future e l’impostazione dello staff tecnico. Elementi che già di per sé indicano un Semplici e la SPAL proiettati verso un’altra stagione con una progettualità comune. La scelta prioritaria per entrambi, non certo un ripiego.

Se la SPAL ha concesso a Semplici qualche giorno di riflessione, lo ha fatto sapendo di potersi fidare del proprio allenatore e della sua parola. In un caso diverso la forza e l’autorevolezza per valutare una soluzione diversa non le sarebbero certo mancate. Se lo stato maggiore biancazzurro avesse avuto anche solo per un momento la sensazione di un tecnico poco convinto, magari intento a giocare su più tavoli, non avrebbe parlato con la tranquillità esibita mercoledì in sala stampa. Le ambizioni di Semplici c’entrano il giusto: quelle ci sono, come per i giocatori che in cuor loro aspettano una chiamata da un grande club, ma non stanno interferendo con l’idea di poter consolidare ulteriormente la SPAL in serie A. Parlare di un Semplici che lascia tutto in sospeso in attesa di una proposta della Fiorentina significa non aver capito molto del personaggio, nonostante la sua lunga militanza ferrarese.

Semplici si riposi, spenga un po’ il telefono e si goda questi giorni con la massima serenità senza leggere o dare peso alle tante cattiverie che in queste ore si leggono sul suo conto. C’è da star certi che tornerà a Ferrara ancora più determinato e consapevole di poter scrivere altre pagine di storia della sua squadra.