È iniziata nel tardo pomeriggio la sesta edizione di “Curva Ovest in festa” che, come ogni anno, si tiene per tre giorni al Parco Urbano di Ferrara. Oltre ai consueti concerti e allo stand gastronomico, quest’anno l’evento è stato impreziosito anche diversi dibattiti, il primo dei quali oggi ha voluto celebrare la doppia promozione consecutiva dei ragazzi di Leonardo Semplici dalla Lega Pro alla Serie A. Accompagnati da un vero e proprio one man show di Ubaldo Pantani, il comico toscano di nota fede spallina, che nel corso dell’intervento ha rispolverato alcuni suoi personaggi celebri come Massimiliano Allegri, Luciano Spalletti e Antonio Conte, si sono intrattenuti sul palco mister Leonardo Semplici, il patron Simone Colombarini, Eros Schiavon (con la figlia Maria Vittoria) e Felipe Dalbello.
Il tema centrale dell’evento era appunto la scalata che ha portato i biancazzurri nella massima serie e il comico di Cecina ha voluto capire dai protagonisti quali fossero stati momenti di svolta nell’anno della serie B, partendo da mister Semplici: “Credo sia stata in casa contro la Salernitana, dopo un inizio difficile con la sconfitta interna contro il Verona. Siamo andati sotto, ma i ragazzi hanno avuto la forza di rimontare e iniziare una cavalcata davvero impensabile, che ha coronato un grande lavoro da parte di tutti, staff, giocatori e società”. Anche Eros Schiavon ha voluto dire la sua: “La promozione dalla B è stata forse la più bella, perché fino all’ultima giornata non ci eravamo resi conto di dove potessimo arrivare. A Terni è stata una partita eccezionale, ce la siamo anche fatta sotto, ma per fortuna il Benevento ci ha dato una mano e abbiamo potuto festeggiare in maniera esplosiva con tutta la città”. Una promozione che ha portato la SPAL al cospetto di squadre di assoluto spessore del panorama nazionale, con il mister che ha confessato come spesso ricordi ai suoi giocatori come anche lui vorrebbe giocare partite del genere.
Ma questo ormai è il passato ed è il futuro a incombere, con i protagonisti che sono consapevoli del fatto che quanto fatto non renderà più semplice quello che deve ancora venire. Il primo a intervenire è stato Simone Colombarini: “Sono un po’ scaramantico, negli ultimi anni ci siamo presi un po’ di rivincite anche contro quegli addetti ai lavori che ci davano sempre per retrocessi a inizio d’anno e il fatto che per la lotta salvezza del prossimo anno si parli poco di noi, lo ammetto, un po’ mi preoccupa. Bisognerà tenere i piedi per terra, come questa città e questa società hanno saputo fare negli ultimi anni, dopo stagioni da dimenticare in serie D, C2 o contraddistinte da fallimenti. Quando qualcuno parla di Europa League bisogna sempre ricordarsi da dove siamo venuti, ma anche vero che abbiamo dimostrato come con impegno e volontà i risultati si possano raggiungere e, siccome questi non mancheranno mai, qualche ambizione la si può sempre avere. L’importante è però stare sempre uniti nel caso in cui le cose non andassero al meglio. Il prossimo sarà un anno molto difficile, ma se siamo riusciti ad arrivare fin qui è perché si è avverato quanto speravo, con una città che ora si riconosce sotto i colori biancazzurri, e la nostra tifoseria è il più esempio di tutto questo”.
A ruota lo ha seguito Felipe: “Il proposito per il prossimo anno è raggiungere l’obiettivo tutti insieme, perché il terzo anno in serie A è sempre quello più complicato, visto che ci si deve affermare. Dovremo stare compatti come abbiamo sempre fatto e contare sull’apporto di tutti”. In chiusura il mister: “Dopo quattro anni ho deciso di venire alla festa per ringraziarvi, perché se SPAL ha toccato certi livelli è per l’unità che abbiamo dimostrato. Voi non ci avete mai abbandonato, spesso avete capito più voi i momenti di crisi di altre persone, come nella sconfitta per 0-4 contro il Milan della scorsa stagione in cui ci avete applaudito. Molto del percorso lo abbiamo fatto insieme, dopo quel chiarimento di quattro anni fa a febbraio da cui poi è partito tutto. Non cambiate, non montiamoci la testa, sappiamo il percorso che ci aspetta, ma dobbiamo essere fieri dei nostri e dei vostri ragazzi”.
Non sono mancati, ovviamente, gli intermezzi comici tra i presenti, come quando, a proposito dell’ingaggio di Gianni Vio, Semplici ha ironizzato dicendo che di specialisti c’è sempre più bisogno visto che in Italia ormai l’allenatore lo sanno fare tutti, come confermato da Simone Colombarini quando ha ricordato scherzosamente come attorno a lui in tribuna ci siano sempre 35-40 allenatori che al primo errore urlano “mister mo cambialo!”. Sempre il patron, incalzato da Pantani sul fatto che l’entrata della gradinata, non centrale rispetto alla tribuna, sia l’unica imperfezione in uno stadio modello, ha chiosato così: “Sai, sotto la gradinata c’è una palestra dove si allenano per la boxe e non ce la siamo sentita di farli arrabbiare”. A suo agio nel momento comico anche Eros Schiavon, che ha scherzato col mister per il suo taglio di capelli, prima di dirsi amareggiato per non aver mai potuto incontrare in campo Nainggolan visto che “all’andata era al bar lui, mentre al ritorno c’ero io”.