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“Sinergia sul mercato” è una delle tante formule verbali quasi priva di senso nel lessico del giornalismo sportivo, ma ogni tanto capitano dei casi nei quali il suo utilizzo può essere giustificato. Prendiamo SPAL e Atalanta e il filo delle trattative che le lega dall’estate 2017. Un rapporto fatto di biglietti di sola andata da Bergamo a Ferrara, con somma soddisfazione per l’Ars et Labor e i suoi tifosi.

La storia di maggior successo è senz’altro quella di Andrea Petagna, ma non ci si può certo lamentare neanche di Jasmin Kurtic, giunto a Ferrara nel gennaio 2018 in campagna di rafforzamento invernale in coppia con un meno memorabile Dramé. Prima ancora il ds Vagnati aveva prelevato Paloschi dalla rosa di Gasperini, per quello che fu uno dei colpi a sorpresa dell’estate 2017. Posto che Dramé è senza squadra da ormai un anno e Paloschi – almeno in teoria – è destinato a salutare i suoi attuali compagni, il contingente degli ex nerazzurri in questa stagione si allarga ulteriormente con gli arrivi di Etrit Berisha e Marco D’Alessandro. Arrivando a comprendere anche Sergio Floccari, visto che l’attaccante calabrese ha giocato con l’Atalanta dal 2007 al 2009 (67 presenze, 20 gol).

In attesa di vedere quale impatto avranno i due nuovi arrivati, vale la pena ripercorrere le vicende di chi li ha preceduti.

PALOSCHI: 62 presenze, 9 gol.
Voto: 6
/ A Ferrara cercava rilancio dopo un campionato a Bergamo tutt’altro che positivo (13 presenze e 0 gol), ma se nel primo anno le cose sono andate discretamente, il secondo lo ha visto scivolare ai margini del gruppo di mister Semplici. Basta citare un numero: 1.230. Sono i minuti di gioco in meno, rispetto alla stagione precedente, “persi” dall’attaccante bresciano. Resteranno nella memoria il gol in tuffo di testa contro l’Inter sotto la Ovest (1-1) e il gol da rapace che ha messo in discesa la fondamentale sfida di Crotone (2-3). L’arrivo in biancazzurro di Petagna non può giustificare da sola la riduzione dello spazio a disposizione di Paloschi, ma è quantomeno curioso che anche nell’occasione precedente in cui i due si sono trovati a condividere lo spogliatoio (Atalanta 2016/2017), a cercare aria alla fine sia toccato all’ex milanista. Il pesante contratto fino al 2021 e la spesa complessiva da parte della SPAL per riscattarlo ne fanno un giocatore non così facile da cedere.

KURTIC: 47 presenze, 7 gol
Voto: 8
/ Se paragonato al Kurtic dominante di buona parte di questo campionato, quello visto nelle prime uscite in biancazzurro sembrava quasi il fratello scarso. Ma quella era una SPAL in affanno e lo sloveno aveva bisogno di tempo per ingranare. Alla fine, scontato l’inevitabile rodaggio, si è capito perché Jasmin a Bergamo fosse parecchio apprezzato dai suoi tifosi. Il suo arrivo a Ferrara è coinciso con la crescita mentale della squadra e la sua leadership è stata decisiva nella volata salvezza del primo campionato in A della gestione Semplici. Con il seguente arrivo di Petagna e l’esplosione di Lazzari sul fronte-assist, è cresciuto anche il rendimento di Kurtic in zona gol, e che gol: quasi tutti decisivi, sicuramente quello segnato contro il Bologna nella gara d’esordio. Sarà una delle colonne portanti della SPAL 2019-2020, non ci sono dubbi.

DRAME’ : 5 presenze, 0 gol
Voto 5 /
Chi l’ha visto? Arrivato come terza scelta per la fascia sinistra (dietro a Mattiello e Costa) ha messo insieme una manciata di apparizioni, dando l’impressione di essere in netta difficoltà dopo lunghi mesi senza partite giocate. Lo ricordiamo con affetto nella sera della festa-salvezza del 20 maggio. Rimasto imbottigliato nel carosello delle macchine dei tifosi in festa, fu riconosciuto da un paio di tifosi, abbordato e se la cavò con un “sempre forza SPAL”. Meglio di niente, via.

PETAGNA: 37 presenze, 17 gol
Voto 8 /
 Da brutto anatroccolo d’area di rigore a bomber, per la gioia del suo amico Vieri. Se con Gasperini aveva sì spazio, ma non abbastanza per ritagliarsi un ruolo di primo piano nei pressi della porta avversaria, alla SPAL ha invece trovato l’habitat giusto per mettere in mostra le sue qualità da goleador, talvolta alternandole alle sempre apprezzabili doti che gli hanno consentito di svariare senza grossi problemi su tutto il fronte offensivo. Passare da un record di 5 gol in A (2016/2017) a 16 è un salto notevole e questo ha permesso alla SPAL di portare a casa una salvezza decisamente meno sudata di quanto si potesse pensare. Considerato che è un classe 1995 e sembra avere ancora del potenziale, non sarà facile trattenerlo. Ma se accadrà, per le casse biancazzurre sarà un discreto botto.