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Dalla Champions League con il Club Brugge alla lotta salvezza con la SPAL: è una scommessa importante quella di Karlo Letica per rilanciare la sua carriera. Il portiere croato, seppur ancora giovanissimo (è nato l’11 febbraio 1997), è passato in pochi mesi dal ritiro pre-mondiale con la nazionale croata al ruolo di secondo nel club belga, dopo un avvio di stagione un po’ incerto. Ora dovrà farsi trovare pronto alle spalle del più esperto Berisha. Si tratta del secondo croato nella storia della società biancazzurra (dopo Lorenco Simic) e arriva in prestito con diritto di riscatto da parte della SPAL.

Queste le parole del direttore Davide Vagnati in fase di introduzione: “Come sapete abbiamo ceduto Alfred Gomis e lo voglio ringraziare per il percorso fatto, per la professionalità dimostrata e il contributo dato non solo in campo, con quasi cinquanta partite, ma anche all’interno dello spogliatoio come professionista. Adesso abbiamo puntato su un ragazzo che sono andato a vedere diverse volte quando giocava nell’Hajduk Spalato. Ha grande talento, ma deve lavorare per diventare un grande portiere, pur avendone le qualità. L’anno scorso era stato acquistato dal Club Brugge, che è una società importante. Ha fatto qualche partita in Champions League, una quindicina in campionato ed è stato convocato spesso in Under 21 croata, ma anche in nazionale A. Siamo contenti sia qui e come sempre abbiamo cercato di avere un diritto di riscatto per poterlo fare rimanere con noi. Ora sta al campo e a lui, che ha accettato con grande entusiasmo, far si che le strade proseguano insieme”.

La parola è poi passata al giovane portiere croato, che ha risposto a qualche domanda da parte dei cronisti presenti.

Quali sono le tue sensazioni sull’essere alla SPAL e in serie A?
“Appena l’ho ricevuta sono stato subito interessato dalla proposta. Si tratta di uno step molto importante per carriera e sono molto felice di essere arrivato qui e in serie A, che rappresenta uno dei campionati più importanti al mondo. Spero che la SPAL possa raggiungere risultati importanti in serie A sia in questa stagione sia nelle prossime”.

Hai un idolo a cui ti ispiri? E chi trovi più forte tra i portieri del nostro campionato?
“Non è facile dirlo in questo momento, ogni portiere di questo campionato ha grandi qualità. Sicuramente Gigi Buffon è una leggenda e nessuno può dire il contrario, ma anche Handanovic è un grandissimo portiere”.

Cos’è successo nell’ultima stagione al Club Brugge e quale spazio pensi di poter trovare nella SPAL?
“L’anno scorso sono passato dall’Hajduk Spalato al Club Brugge e per me è stato il primo grande passo della mia carriera. La stagione è partita bene, ma non voglio tornare su cosa è successo dopo, perché non è dipeso da me. Il passato è passato, ora voglio voltare pagina e concentrarmi su nuova esperienza alla SPAL”.

Visto il gioco che richiede mister Semplici ai suoi portieri, come te la cavi coi piedi?
“Ormai in tutto il mondo le squadre cercano di costruire da dietro. Io ho lavorato molto in questi anni sotto questo aspetto e spero di poter dimostrare le mie qualità”.

Hai già avuto modo di conoscere i compagni o ricordi di averne affrontato qualcuno?
“No, ancora non ho conosciuto nessuno e non ricordo di averne affrontati. Ci sarà sicuramente il tempo di conoscere tutti e non penso ci saranno problemi da questo punto di vista”.

Quanto è importante imparare bene la nuova lingua per un portiere?
“Lo è nella vita di tutti i giorni, poi nel calcio non c’è molto tempo di parlasi in campo e in quel poco tempo bisogna riuscire a trasmettersi le informazioni importanti. Non credo sarà un problema”.

La tua è stata una carriera che ha preso quota in fretta: hai forse pagato il salto troppo repentino che ti ha portato dal campionato croato ad affrontare squadre come Real Madrid o Borussia Dortmund?
“Ho fatto sicuramente passaggi molto importanti, dimostrando però di poterli fare. Nella scorsa stagione ci sono state questioni che non sono dipese da me e su cui non voglio tornare, sperando di dimostrare il mio valore qui”.

Nella scorsa estate sei stato preconvocato con la nazionale croata per il Mondiale, oltre a essere accostato a squadre come il Real Madrid: come è stato per te quel periodo?
“Essere in Nazionale è stata una bellissima esperienza, potermi confrontare con giocatori straordinari, come ad esempio il Pallone d’Oro Modric. Per per quanto riguarda gli interessamenti mi sono sempre concentrato sul campo, di quelli se ne occupava il mio agente e non ne sono al corrente. In ogni caso non mi faccio influenzare da queste cose, penso sempre ad andare avanti per la mia strada”.