Lo stadio al centro di tutto. Per la terza estate consecutiva è stato ancora il Paolo Mazza a prendersi il ruolo di attore protagonista. Ma se l’anno scorso il Mazza dominava le conversazioni ferraresi in termini di curiosità (ampliamento della Curva Est e copertura della gradinata), quest’anno i toni della messa in scena sono stati molto più drammatici. Il Paolo Mazza ha lasciato tutti col fiato sospeso fino all’ultimo, forse facendo apprezzare a tifosi e società la sua reale importanza. Perché è solo quando si rischia di perdere qualcosa che si capisce il suo reale valore.
Quest’anno la casa della SPAL ha rischiato addirittura di chiudere le porte ai propri tifosi, a tutti coloro che lo considerano il fortino, il palcoscenico dove cosiddetto dodicesimo uomo in campo poteva esprimere la propria arte con cori e coreografie che in alcuni momenti hanno suscitato l’invidia di tutta Italia. E allora, scongiurato ogni pericolo, è forse il posto giusto in cui iniziare la stagione 2019-2020. Per far vedere che, nonostante tutto il Mazza è ancora lì, ed è ancora della SPAL e dei tifosi.
Così, a quattro giorni dal fischio d’inizio della nuova Serie A, la SPAL è scesa in campo al gran completo per il classico abbraccio con i propri supporters, accorsi a riempire la Ovest aperta per l’occasione.
Luci spente, poi la scritta “Ora splendi” sul maxi schermo ha accolto in campo i giocatori, staff tecnico e dirigenzia. La prima passerella spetta al patron Simone Colombarini: “È stato un mese molto complicato. Soprattutto quando ci hanno comunicato del sequestro dello stadio ci è caduto il mondo addosso. Ci siamo sentiti impotenti di fronte a un’ingiustizia, perché sapevamo di essere nel giusto e non potevamo neppure esprimere il nostro disappunto perché c’erano delle indagini in corso. Potevamo solo sperare di tornare nella nostra casa il prima possibile. Per fortuna si è risolto tutto in tempi abbastanza veloci, anche se qualche macchia è rimasta. Oggi possiamo dire che siamo nella nostra casa. Ora è il momento di darsi da fare e pensare al campionato. La tifoseria ha dimostrato grande affetto e anche questa volta ha risposto al meglio. Sono qui per ringraziarvi. Due anni fa i nostri tecnici dissero che il primo anno sarebbe stato il più difficile, ma ce l’abbiamo fatta. Poi il secondo anno ci hanno detto che in realtà sarebbe stato ancora più difficile del primo. Ma nuovamente ce l’abbiamo fatta. Quest’anno mi hanno detto che sarà più difficile ancora, ma sono convinto che andrà bene anche questo. Ma per far ciò dobbiamo rimanere uniti e non dare nulla per scontato. I giocatori dovranno lottare ogni minuto come fosse il minuto più importante del campionato. Solo così e col vostro appoggio riusciremo ancora una volta a tagliare il traguardo.”
A proseguire sul filo del discorso ha provveduto Francesco Colombarini, sempre di poche parole ma accolto comunque da una calorosa standing-ovation: “Voi non immaginate le emozioni che provo in questo momento. È davvero bello dopo i problemi dell’estate essere qui. Sono veramente contento del vostro applauso perché vuol dire che accettate tutto nelle condizioni migliori. Il calcio è un gioco favoloso ed entusiasmante e noi siamo contenti di potervelo offrire. Spero siate sempre più numerosi a seguire le partite della nostra squadra”.
Dopo un secondo forte applauso ha preso la parola il direttore generale Andrea Gazzoli, che si è focalizzato sul problema stadio e sulla campagna abbonamenti: “Abbiamo affrontato il problema con impegno e professionalità, in perfetto stile SPAL. Il presidente ci insegna a sognare e quando ci hanno comunicato del sequestro ci siamo sentiti con le mani legate. Però nessuno sponsor né tifoso mi ha mai detto ‘non ce la facciamo’. Abbiamo fatto tesoro di questa grande fiducia. In trentadue giorni abbiamo riaperto lo stadio. La SPAL ha fatto tante cose e tante ne abbiamo ancora da fare. Questa società è un NOI con sponsor e tifosi, che ringrazio anche per aver risposto bene alla riapertura della campagna abbonamenti. Ora ci aspetta il campionato, ma siamo tranquilli”.
A chiudere la serie degli interventi dei dirigenti ha provveduto il ds Davide Vagnati: “Il vostro calore ci dà la linfa per affrontare tutti gli ostacoli. Come in tutti gli anni ci danno come sfavoriti, ma noi con l’umiltà che ci contraddistingue e con il duro lavoro vi daremo delle soddisfazioni. Sono convinto che, col basso profilo che cerchiamo di dimostrare ogni giorno e con l’aiuto di tutti, porteremo a casa un’altra salvezza”.