Nella serata di lunedì la SPAL ha reso ufficiale la notizia dell’acquisto di Jacopo Sala dalla Sampdoria con un contratto fino a giugno 2020 con opzione per ulteriori due anni. Esterno destro in grado di adattarsi in diverse altre posizioni di campo, arriva per rinforzare il reparto esterni a disposizione di Semplici.
Sala, nato il 5 dicembre 1991 ad Alzano Lombardo, ha avuto un percorso non convenzionale visto che ad appena quindici anni è passato dalle giovanili dell’Atalanta a quelle del Chelsea. La sua permanenza a Londra è durata quattro anni, fino alle porte della prima squadra allenata all’epoca da Carlo Ancelotti. All’epoca in rosa c’erano giocatori del calibro di Cech, Ivanovic, Terry, Lampard, Essien, Drogba, Fernando Torres, Malouda, giusto per dirne qualcuno.
Completato il percorso nelle giovanili dei Blues, nell’estate del 2011 Sala è passato all’Amburgo, nella Bundesliga tedesca, ma ha dovuto aspettare fino al gennaio dell’anno successivo per fare la prima presenza, complici anche alcuni infortuni che hanno caratterizzato anche il resto della sua stagione. In una squadra che comprendeva anche l’attuale stella del Tottenham Son Heung-min (1992) e il mediano del Torino Rincon (1988), Sala è stato schierato principalmente da centrocampista di destra (15 presenze, 11 da titolare) e si è tolto anche la soddisfazione di segnare il suo primo gol tedesco nientemeno che al Bayern Monaco. La sua esperienza con l’Amburgo è proseguita anche nella stagione successiva, ma senza grandi possibilità di mettersi in mostra (11 presenze, solo 2 da titolare).
Così nel 2013 Sala è rientrato in Italia grazie all’Hellas Verona. In gialloblù – alle dipendenze di Andrea Mandorlini – è rimasto due anni e mezzo, giocando in diversi ruoli: esterno destro, terzino destro e persino interno di centrocampo. Nella prima stagione, quella del decimo posto con Luca Toni autore di 20 gol, Sala si è visto soprattutto da febbraio in poi e ha contribuito al risultato con 17 presenze, di cui 10 da titolare. In mezzo ci ha messo anche un gol contro la Fiorentina.
La seconda annata, chiusa dall’Hellas al 13° posto con Toni capocannoniere della serie A a 38 anni, ha visto Sala saltare il girone d’andata per infortunio e ritagliarsi un po’ di spazio in quello di ritorno, ancora una volta come una sorta di jolly tattico a disposizione di Mandorlini (16 presenze, tutte da titolare, con 2 gol).
Dopo un girone d’andata da titolare nel disastroso Hellas 2015-2016 (8 punti nelle prime 19 partite), Sala è passato alla Sampdoria nel mercato invernale con un accordo di prestito con obbligo di riscatto fissato a 5 milioni di Euro. Un altro infortunio gli ha impedito di entrare nelle rotazioni dei blucerchiati, facendogli così chiudere l’annata con appena 5 presenze alle dipendenze di Vincenzo Montella.
Con l’arrivo di Marco Giampaolo alla Sampdoria, il ruolo di Sala si è stabilizzato. Dal 2016 a oggi è stato schierato da terzino destro in una linea di difesa a quattro, pur mantenendo le sue caratteristiche da incursore. Nella prima stagione ha avuto la meglio sulla concorrenza del portoghese Pereira (1998), almeno fino all’arrivo nel mercato di gennaio di Bereszyński (1992), mettendo a referto 20 presenze da titolare su 21 totali. Nelle ultime due annate sportive le gerarchie hanno favorito un po’ di più il terzino polacco, seppure con un’alternanza abbastanza regolare che ha permesso a Sala di mettere a referto 16 presenze nel 2017-2018 e 24 nel 2018-2019.
Sala arriva alla SPAL in un momento nel quale il titolare è Marco D’Alessandro, ossia un giocatore con attitudine offensiva più spiccata e che solo di recente è stato adattato come esterno di centrocampo a cinque. Da questo punto di vista Sala può offrire qualche garanzia in più sia a livello di struttura fisica (è alto 181 cm, rispetto ai 173 di D’Alessandro), sia per quanto concerne i movimenti in fase difensiva, vista anche la sua evoluzione nel corso degli anni. Ovviamente si tratta di un giocatore dalle caratteristiche diverse rispetto a Manuel Lazzari. L’esterno di Valdagno aveva abituato i tifosi della SPAL fin troppo bene con le sue scorribande sulla fascia destra. Sala non ha i mezzi atletici per fare lo stesso tipo di lavoro e arrivare sul fondo con la stessa regolarità, ma è dotato di forza e resistenza sufficienti per garantire una buona spinta e rifornire gli attaccanti di cross.