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L’infortunio, verosimilmente molto grave, che ha colpito Marco D’Alessandro ha avuto come effetto la riaccensione delle suggestioni di mercato tra tifosi e addetti ai lavori. In teoria la SPAL potrebbe pescare dal mercato degli svincolati per sopperire all’assenza del numero 77, in pratica è davvero improbabile che la dirigenza opti per una scelta del genere, per diversi motivi.

Il primo: tra i giocatori senza contratto non c’è tutta questa scelta. O meglio: non ci sono poi così tanti elementi che soddisfino contemporaneamente tre requisiti base. Integrità fisica, familiarità col calcio italiano (e la relativa lingua) e disponibilità ad un accordo su base stagionale. Il secondo: potrebbe non avere molto senso ingaggiare un calciatore che manca dalla vera competizione da almeno cinque mesi. Il precedente di Dramé (gennaio 2018) insegna: riportare in condizione un giocatore e inserirlo nei meccanismi di gioco a campionato in corso richiede tempo e non è neanche detto ci si riesca.  Il terzo: le situazioni di bisogno rappresentano una poderosa leva contrattuale per la controparte, in questo caso calciatori e relativi procuratori. Se la SPAL dovesse rivolgersi al mercato degli svincolati si vedrebbe inevitabilmente sottoposta a richieste sopra la media, visto il senso di urgenza che questa mossa trasmetterebbe. Considerata l’accorta politica di bilancio della dirigenza, aggiungere un altro ingaggio di rilievo potrebbe compromettere parzialmente le potenziali mosse del mercato invernale, che richiederà una visione d’insieme anche in base alla posizione di classifica.

Tra le frasi preferite del ds Vagnati si può includere “non prendiamo uno tanto per prendere” e sembra essere questo il caso. Con un ulteriore sforzo la SPAL può sopperire anche all’assenza di D’Alessandro senza rimpiazzi extra. Lo può fare aumentando il minutaggio di Strefezza e adattando Igor con maggior frequenza: non è l’ideale, ma è anche l’unico modo per sprecare risorse preziose. A meno che Semplici non intenda studiare varianti al sistema e allo stile di gioco. Verosimilmente la strategia della SPAL sarà quella di aspettare gennaio 2020 per verificare il progresso del percorso di recupero di Fares (nella migliore delle ipotesi potrebbe rientrare a febbraio) e quindi eventualmente agire per un miglioramento della squadra.

Tuttavia i tifosi biancazzurri si devono preparare allo stillicidio di nomi che puntualmente hanno già iniziato a spuntare qua e là tra pagine di giornale e post sul web. Alcuni verranno ripetuti talmente tante volte da far credere che la SPAL se li sia effettivamente lasciati scappare, quando invece non avrà mai pensato di trattarli. Ma tant’è, il mercato funziona (anche così).

  • Ignazio Abate (1986), ultima squadra: Milan. Ultima partita giocata: SPAL-Milan 2-3, 26 maggio 2019. Minuti giocati nell’ultima stagione: 1.688.
  • Giulio Donati (1990), ultima squadra: Mainz. Ultima partita giocata: Eintracht Frankfur-Mainz, 12 maggio 2019. Minuti giocati nell’ultima stagione: 624.
  • Ivan Strinic (1987), ultima squadra: Milan. Ultima partita giocata: Croazia-Francia, 15 luglio 2018. Minuti giocati nell’ultima stagione: 0 (per via di problemi piuttosto seri).
  • Dusan Basta (1984), ultima squadra: Lazio. Ultima partita giocata: Eintracht Frankfurt-Lazio, 4 ottobre 2018. Minuti giocati nell’ultima stagione: 135.
  • Cristian Molinaro (1983), ultima squadra: Frosinone. Ultima partita giocata: Empoli-Frosinone, 17 marzo 2019. Minuti giocati nell’ultima stagione: 1.250.

Ci sentiamo di dire, con ragionevole grado di certezza, che nessuno di questi vestirà la maglia biancazzurra. Non dite che non eravate stati avvisati…