Mentre Leonardo Semplici in conferenza stampa al Paolo Mazza faceva un richiamo all’unità dell’ambiente in vista del match con la Juventus, il tecnico bianconero Maurizio Sarri ha parlato praticamente in contemporanea a Torino per presentare il match dello Stadium.
I cronisti presenti, in maniera abbastanza comprensibile, si sono concentrati su diversi aspetti del momento vissuto dalla Juventus, trascurando un po’ l’argomento-SPAL, tanto da indurre Sarri a farlo presente: “Penso che domani sia una partita difficile – ha detto il tecnico toscano dopo la sesta domanda – se no qui si esce completamente dal tema di questa conferenza stampa. Qui bisogna parlare di SPAL. A me sembra che nessuno ne stia parlando e mi piacerebbe parlare di una partita che potrebbe essere difficilissima“.
Quando gli è stato chiesto se le difficoltà possano risiedere nella distrazione in vista del prossimo turno di Champions League (la Juventus giocherà martedì in casa contro il Bayer Leverkusen), il tecnico bianconero ha puntualizzato: “No, non è difficile mentalmente, è difficile materialmente. La squadra deve smettere di pensare alla partita dopo: le partite vanno aggredite, altrimenti si subiscono. Ve lo dico per esperienza diretta perché due anni fa la SPAL venne a Napoli data per spacciata e fu una della partita più difficili e sofferte di quella stagione tra quelle giocate in casa. Ne venimmo in capo con un 1-0, soffrendo fino alla fine. Quindi mi immagino l’atteggiamento della SPAL in termini di applicazione e concentrazione. Sarà una partita difficile materialmente, se poi la si farà diventare difficile mentalmente sarà colpa nostra“.
Finora la Juventus ha vinto quattro partite su cinque, ma è finita col soffrire contro provinciali come Hellas Verona e Brescia, trovandosi a dover rimontare un iniziale svantaggio: “Se vai sotto di punteggio, tra l’altro contro squadre in buon salute, non è mai semplice rimontare i risultati. Noi possiamo fare qualcosa di più, però poi andando sotto sono diventate due partite estremamente difficili. Quindi la prima cosa da evitare è andare sotto. Vediamo se possiamo migliorare gli approcci alle partite“.
Sarri, un po’ come Semplici, è alle prese con un’infermeria abbastanza affollata e con un reparto esterni ridotto ai minimi termini. La Juventus infatti deve fare a meno di De Sciglio, Danilo e Alex Sandro, oltre che di Chiellini e Douglas Costa. Verosimilmente potrebbe essere schierato Matuidi nella posizione di terzino sinistro, con Cuadrado adattato a destra. D’altra parte Sarri non intende derogare dal principio di base della difesa a quattro: “La difesa a tre per me è difficilmente proponibile se non per gestire qualche piccolo spezzone di partita, perché per come difendiamo noi il rischio di finire a cinque bassi è troppo alta. Poi la difesa a tre non mi toglie una fascia, qualcuno in fascia ci deve comunque giocare. Un po’ di fatica a raccogliere esterni difensivi e offensivi ce l’abbiamo. Ieri abbiamo provato una soluzione, oggi ne proveremo un’altra, poi sceglieremo. La difficoltà è che i centrali sono tutti destri, quindi mettendoli dall’altra parte gli crei una doppia problematica oltre al cambio di ruolo. Stiamo pensando anche a questo. Vediamo tra i nostri mancini chi si potrebbe adattare meglio“.
Ipotesi di formazione (4312): Buffon; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Matuidi; Khedira, Pjanic, Ramsey (Rabiot); Bernardeschi; Ronaldo, Higuain.